Cellanetti Sandro

pittore scultore
Tivoli (RM), 6 maggio 1949

Sandro Cellanetti nasce il 6 maggio 1949 a Tivoli (RM).

L’avventura Artistica di Cellanetti inizia nei primi anni Settanta a Treviso dove ha vissuto permolti anni e frequentando qui due noti Artisti locali si appassiona all’Arte visiva apprendendonele prime nozioni sull'utilizzo dei colori e del disegno. La base è classica ma efficace. Nel 1974, visitando un giorno Urbino, ha l’opportunità di vedere la Mostra Personale di un maestro surrealista. Viene subito coinvolto da questo linguaggio e ne sviluppa una sua personale interpretazione. Quello stesso anno il gallerista Prandi da Varignano di Treviso della Galleriad’Arte “Le Cave” gli concede l’opportunità di effettuare la sua prima Mostra Personale. A seguito del successo ottenuto gli viene proposto di effettuare la sua seconda Mostra Personale presso la Galleria d'Arte “Esedra” di Padova e l’anno successivo a Verona nella Galleria d’Arte “Ghelfi”.

Ha così inizio un lungo percorso che lo porta sino ai giorni nostri per un totale di duecentottanta Mostre Personali e Collettive in Italia e all’estero.

Dal 1978 e per più di un decennio vive un’esperienza legata alle iniziative a premi e concorsi d’Arte. In questa fase deve confrontarsi costantemente con altri Artisti e sviluppare sulla tela un connubio molto interessante tra informale e figurazione che lo porta ad ottenere novantasei Primi Premi, centoquaranta Secondi Premi e riconoscimenti Istituzionali quali quello del Presidente della Repubblica, dei presidenti di Camera e Senato e da parte di regioni e comuni.

Notevoli sono le soddisfazioni che ottiene anche all’estero e in special modo negli Stati Uniti.

Con Mercanti d'Arte ivi operanti acquisisce consensi notevoli di critica e di pubblico.

È una fase in cui rafforza notevolmente le proprie capacità tecniche rendendo più incisivo il concetto espresso nelle sue opere.

In questi ultimi anni il lavoro di Cellanetti è finalizzato ad elaborare Installazioni prevalentemente murali realizzate con materiali poveri come legno e cartone. Con questi elementi dà origine ad un espressione denominata “Tubolarismo”. Tale soggetto è preso a simbolo come uno degli elementi fondamentali della meccanica attuale e insieme a deformate locomotive, motori, aeromobili ecc. dà luogo a un concetto anacronistico in cui se da un lato le macchine hanno migliorato la nostra vita dall'’altro spingono ad una industrializzazione selvaggia con tutti i pericoli che ne conseguono.


Contatti

Sandro Cellanetti

Studio: Via degli Oliveti, 54 - 00019 Tivoli (RM)

Cell. 347.2993420

E-mail: info@cellanetti.it


Le iniziative più significative degli ultimi anni sono state:

"Tra i territori del sogno", diretto dal Prof. Carlo Franza, Palazzo Borghese, Firenze.

"Per naturale disposizione" Plus Berlin, Berlino.

"Informale Scomposto" Brown Daniel, Boston, Philadelphia.

"Premio delle Arti" Circolo della Stampa, Milano.

"Stemperando" a cura della dott.sa Giovanna Barbero, Biblioteca Nazionale, Roma.

"Ca' dei Carraresi", Treviso.

"Percorsi Visivi" presso Sala Umberto, Roma.

Sala Comunale del Sole e della Luna, Milano.

Biblioteca Angelica, Roma.

Galleria d'Arte "Consorti", Roma.

Palazzo Sforza Cesarmi, a cura del critico d'Arte Giorgio di Genova, Genzano (RM).


Opere d'Arte in permanenza in Italia, presso la Galleria d'Arte “Giampiero Biasutti"”, Torino; e presso la Galleria d'Arte "”Consorti”, Roma.


Recensioni su giornali riviste specializzate e cataloghi: Il Resto del Carlino, La Stampa, Il Punto, Stampa, Paese Sera, Il Gazzettino, Bolaffi Arte, Annuario Comed, La Nazione, L’Osservatore Romano, Ravenna e provincia, Il Corriere della Sera, ARCHIVIO, Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2018 e 2019, etc.


Di Lui hanno scritto:

Apuleo, Argan, Benrimon, Capitani, Ceriotto, De Santis, Di Genova, Franza, Giannetto, Johnson, Klas, Morbiducci, Palumbo, Ropac, Rosati, Solmi, Sorgente, Storari, Tallarico, Tieto, Valenzi, Wall, ed altri.


Giudizi critici

“È davvero variegata la gamma delle realtà materiali e degli oggetti in generale che catturano l'attenzione e l'interesse di Sandro Cellanetti nella personale attività creativo-pittorica, nella effettuazione di opere grafico-coloristiche.

Ad iniziare dai vecchi casolari, colti nelle forme e nei modi più diversi, per pervenire quindi a tanti suggestivi e accattivanti dettagli quali un ritaglio di mattoni o di tegole, una vecchia balconata, una minuta modesta maniglia, sussidio e decoro di portali di vecchie abitazioni. Realtà tutte, sia pure ora più e ora meno rilevanti, connesse al quotidiano, alla vita dell'uomo che assume normalmente in siffatte raffigurazioni ruolo di primaria importanza, di protagonista. Talora con aspetto di persona adulta, altre volte invece di prestante giovane o di giocosa ragazzetta, sempre comunque quale figura di spicco del creato, dell'essere vero del mondo. Giacché Cellanetti usa inserire nelle proprie creazioni pittoriche tutto un fantastico universo, un insieme di elementi che oscillano, di norma, tra il reale e la più fervida e brillante fantasia. Tratti disegnativi apparentemente disinvolti e liberi, ma in concreto tracciati, invece con avvedutezza e razionalità, disposti con mire ben precise, costantemente in visione di specifici obiettivi, di precisi traguardi.

Tessiture grafiche che catturano e impegnano la mente nella individuazione, dietro a fattezze costituite da segno e colore, di idee, di concetti, di quanto l'inventiva umana è in grado di congetturare e di produrre. E all'interno quindi di tali elaborate trattazioni segniche, di forme ora effettive e ora idealizzate, astratte, si attesta tutta una ricca gamma di colorazioni diverse, tratte da una smagliante tavolozza continuamente discorde, sempre nuova. Ad iniziare dai rossi, accesi, di fiamma, ai gialli dora- ti; dai tenui azzurri di perla ai nivei, immacolati bianchi. Tutte gradazioni che puntualmente tendono a chiaro nitore, a splendida luminosità. E così anche per i bruni, discordi in genere per loro natura alla luminescenza, ma qui, in queste tele, dotati essi pure di una particolare radiosità, di fine travolgente fulgore. Cromie inoltre stese con grazia, in maniera ordinata e pulita, tale da con- sentire ad ogni singola tinta di differenziarsi nettamente da ogni altra e di fare adeguato, giusto spicco con la forza tipica delle proprie peculiarità. È caratteristica del resto specifica di questo artista saper usare i colori in maniera tutta propria, riuscire a renderli gioiosi, luminosi, carichi di slanci vitali nel loro processo chiaro-scurale, nell'alternanza di accordi e contrapposizioni, quasi una sommessa sinfonia musicale. Sì perché l'immagine quando è attuata, oltre che con capacità tecniche, con propensione naturale, con trasporto e passione, è poesia, è musica. Così appaiono infatti taluni "luoghi immaginari", talune "nebbie" e altri ancora fantasiosi soggetti di Cellanetti, le cui atmosfere di fondo, diradandosi, si perdono in spazi metafisici, e esseri umani e cose diverse, delineate in differenti piani, diventano consistenza onirica, fatto chimerico. Raffigurazioni sicuramente di stampe fondamentalmente .mentale, di impegnata ricerca, con il preciso intento di individuare, anzi di trovare per l'Arte pittorica nuovi modelli di figurazione, altri criteri e differenti forme grafico-espressive, in sintonia con le istanze del tempo presente, dell'attuale era.

Mire di certo ardue, coraggiose, cui riesce sempre difficile tendere, ma alle quali Cellanetti punta con coraggio e tenacia de anni, fiducioso dì riuscire nel proprio intento, nel proposito di contribuire a schiudere all'Arte pittorica nuove prospettive, nuovi orizzonti”.

Paolo Tieto

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