Tosi Arturo

pittore
Busto Arsizio (VA), 25 luglio 1871 - Milano, 3 gennaio 1956

Artisti italiani: ARTURO TOSI - Arturo Tosi è nato a Busto Arsizio, il 24 luglio 1871. Della sua infanzia, della sua famiglia, della sua prima educazione si sa poco, anzi noi non sappiamo nulla. Egli comincia a parlare di sé quando può cominciare a parlare della sua arte. Per questo si può credere che Arturo Tosi si sia sentito nascere quando è nata la sua pittura, tanto è pittore spontaneo. Rovesciando il concetto, si potrebbe dire, secondo una frase fatta, che Arturo Tosi è pittore nato, e anche questo a conferma della immediatezza e felicità della sua pittura: pittura più che altro di paesaggio, perché nel paesaggio più specialmente il Tosi vive e si sente vivo.

Ecco dunque quel che egli dice di se stesso, nella prefazione al Catalogo della Prima Quadriennale di Roma (gennaio 1931).

«Frequentai negli anni giovanili la scuola del nudo all’Accademia di Brera, indi per breve tempo lo studio del pittore Ferragutti Visconti in Milano.

In seguito mi liberai dal vincolo di qualsiasi diretto insegnamento, fidando che libertà di studio e di meditazione meglio favorissero lo svolgersi schietto della mia vita interiore.

Conobbi in quegli anni Vittore Grubicy ed a lui fui legato da stima e amicizia profonda.

Egli mi fu largo di consigli e d’incoraggiamenti.

Attesi per qualche tempo allo studio della figura, ma da circa un trentennio mi sono dedicato quasi esclusivamente alla pittura di paese e nature morte.

Questo trentennio d’operosità fu svolto a rendere più limpida la mia espressione, a cercarne un’aderenza più intima al sentimento agreste della natura e al mio amore alla terra. Sentimento che ha trovato principalmente il suo terreno propizio nelle belle vallate del Bergamasco e sui colli della Riviera Ligure, ai quali siti sono fedele da molti anni.

In questo lavoro lento e graduale, ho cercato di tenere l’animo, aperto a quanto si faceva attorno a me e anche fuori del nostro paese, non rifiutando quelle conquiste altrui che potevano essere un arricchimento della mia sensibilità ».

A queste notizie possiamo aggiungere che dal 1909 prese sempre parte alle Biennali Veneziane. Espose a Monaco di Baviera due volte, a Bruxelles, alla Internazionale di Roma del 1911, molte volte a Brera e nelle altre principali mostre nazionali.

Il suo trittico «La Terra» fu premiato nel 1922 con medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione. Tenne nel 1923 una sua mostra personale nella Galleria Pesaro a Milano. Nel 1931 gli fu assegnato il primo Gran Premio istituito dalla Quadriennale Romana.

Parecchie sue opere sono conservate nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, in quella Nazionale di Roma, nelle Gallerie di Roma, Firenze, Genova, Torino, Piacenza, Venezia, Trieste.

All’estero i suoi quadri figurano nei Musei di Parigi, Mosca, Atene, Bucarest, Budapest, Sofia.

Egli può considerarsi un maestro, e da maestro può ormai dar consigli, e ammonimenti, come fa in questi brevi pensieri che ci ha inviati.

«Dopo oltre quarant’anni di carriera artistica e di avere dato il meglio di me stesso con abnegazione e passione, comincio ora ad entrare nella convinzione di una vita realmente vissuta ciò che mi dà una tranquillità morale e una vigoria di lavoro mai prima da me raggiunte.

Credo nell’ ingegno, ma credo molto nel lavoro».

«Credo nell’arte come fatto spirituale, che deve sempre primeggiare sul mestiere. Ecco la lotta che deve sostenere l’artista».

« Mio ideale d’arte:

L’equilibrio tra la materia e lo spirito».

Ugo Bernasconi, che ha curato nella collezione «Arte Moderna italiana» di Giovanni Scheiwiller la monografia su Arturo Tosi (Serie A. Pittori. N. 1), dice della pittura sua:

«Tutta la sua produzione è andata verso l’intensità del tono e la robustezza del chiaroscuro, senza mai venir meno a quel senso di atmosfera limpida ma molcente, che fu sempre caratteristica della pittura lombarda, dal Borgognone al Ranzoni o al Previati; e in questa atmosfera di dolcezza, il Tosi ha saputo raggiungere talvolta grandi fulgenze di colore, in particolar modo nella pittura dei fiori, a cui si riconduce spesso in questi ultimi anni forse come alla più atta a trarre la sua tavolozza a queste estreme sonorità. Cosicché la sua pittura ci dà, in riassunto, il senso di una tenuta e quasi malinconica dolcezza, che pur non si affloscia su di sé, ma si eleva virilmente ai vertici della gioia.

«Per tante belle virtù di temperamento e d’ingegno, per tanta dirittura di propositi e costanza di opere, e soprattutto per questa integra fedeltà alla sua persona e alla sua terra, Arturo Tosi ci appare oggi, non solo come uno dei più tipici rappresentanti della pittura lombarda, ma proprio come il più schietto pittore di paesi che questa nostra generazione abbia dato all’Italia».

Di Arturo Tosi e della sua arte han parlato oltre al Bernasconi, P. M. Bardi, Nino Bertocchi, Michele Biancale, Aldo Carpi, Carlo Carrà, Emilio Cecchi, Libero de Libero, Aniceto del Massa, Lionello Fiumi, Antonio Marami, Ugo Ojetti, Corrado Pavolini, Margherita Sarfatti, Alberto Savinio, Giovanni Scheiwiller, Gino Severini, Mario Sironi, Enrico Somarè, Mario Tinti, Orio Vergani, Gino Visentini, Lamberto Vitali, Sandro Volta, Emilio Zanzi.

Waldemar George ha dedicato al Tosi un importante volume intitolato: Arturo Tosi. Peintre classique et peintre rustique. (Parigi-Milano, 1933).

A questo bellissimo volume con eccellenti riproduzioni, come a quello di Ugo Bernasconi rimandiamo il lettore che voglia saper qualcosa di più sul maestro lombardo. (1938 - Artisti Italiani: Arturo Tosi. Il Frontespizio, Firenze, Vallecchi Editore, n. 1 gennaio, pp. I/VIII (10 quadri - 7 disegni).

Nel 1909 partecipa alla VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con il dipinto: Novembre.

Nel 1910 partecipa alla IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con due dipinti: Mattino d'ottobre, Mattino di novembre.

Nel 1922 partecipa all'Esposizione Nazionale della R. Accademia di Brera e della Permanente a Milano, presenta il trittico La Terra, con il quale vince una Medaglia d'oro.

Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con due dipinti: I pioppi, elegia campestre.

Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con cinque dipinti: Campi arati, L'aratura, La madonnina, Lovere, Natura morta.

Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con dieci dipinti: Il grano, Il solco, Il brolo, Predore - Lago d'Iseo, Vilmaggiore, Il vaso di peltro, Ponte sul Serio, Ponte di Nissa, Case di S. Lorenzo, L'Uccellanda.

Nel 1933 dall'11 marzo all'11 aprile, partecipa IV° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano con i dipinti: Paese, La strada nella valle, L'aratura.

Nel 1939 partecipa alla Esposizione Internazionale di San Francisco, nel sezione Arte Italiana, dove presenta il dipinto: Paesaggio.

Partecipa alla IV Quadriennale d'arte di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, dal 16 maggio al 31 luglio 1943, con il dipinto: Dallo studio.

Nel 1953 partecipa all'Esposizione Nazionale d'Arte. Biennale di Brera e della Permanente, con il dipinto: Il mio giardino.


Bibliografia:

1909 - VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 38.

1909 - Guido Marangoni. VIII esposizione Internazionale di Venezia. Pittori Italiani, Milano, Natura ed Arte, anno XVIII, n. 23, 1° novembre, p. 723, 725.

1910 - IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 140.

1922 - Rio di Valverde - Esposizione Nazionale della R. Accademia di Brera e della Permanente, Milano, La Cultura Moderna. Natura ed Arte, n. 6, giugno, pp. 321/328.

1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 50.

1922 - XIII Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, Numero speciale della Illustrazione Italiana, Milano, Treves, supplemento al n. 31 del 30 luglio, p. 31.

1930 - XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 80.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 112/113.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte - Venezia, 1932 X° 28 aprile 28 ottobre, Fascicolo di Maggio della Rivista Le Tre Venezie, anno VIII°, N° 5, p. 278.

1933 - IV° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano, catalogo mostra, pp.nn.

1938 - Artisti Italiani: Arturo Tosi. Il Frontespizio, Firenze, Vallecchi Editore, n. 1 gennaio, pp. I/VIII (10 quadri - 7 disegni).

1939 - Arte italiana a San Francisco, Le vie del mondo - Rivista mensile del Touring Club Italiano, Milano, anno V, n. 6 giugno, p. 240.

1943 - Raffalele Carrieri, IV Quadriennale, Tempo, n. 215, Milano, 8/15 luglio XXI, pp. 22/25, 31.

1944 - Un inverno a Rovetta di Arturo Tosi, con una introduzione di Ugo Nebbia, Edizioni Il Milione, Milano. pp.nn.

1953 - Esposizione Nazionale d'Arte. Biennale di Brera e della Permanente, catalogo mostra, Milano, tav. 85.

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