Selva Attilio

scultore
Trieste 3 febbraio 1888 - Roma 20 ottobre 1970

Diplomatosi nella Scuola Industriale di codesta città, s’adattava, ragazzo ancora, al mestiere di scalpellino pur d’andarsene a Milano; dove precocemente modellò una “Testa di vecchio,,. Esposta a Torino, essa gli valse l’elogio di Leonardo Bistolfi, che nel 1905 lo accolse nel suo studio. Là egli rimase quattro anni. Nel 1909 dopo aver vinto a Trieste il Premio Rittmayer che gli consentì di svolgere apprendistato a Roma, affrontò la creta e ottenne immediatezza di resultati. Antiche armonie plastiche rivissero olimpiche sotto le sue dita: “Donna accosciata,,, “Testa di fanciullo,,, “Sfinge,, (1914); “Ritmi,, (1915), “Nudo di donna che cammina,, (1917); “Riposo,,, “La Vittoria,,, “Stupore,,, “Il rimorso,,, “Augusta e Mariella,,, “Susanna,,, “Donna che si sveglia,,, “Enigma,, (1919); “Francesca,, (1922), “Sabina,, (1923), “Ritratto di Gino Clerici,,, “Ritratto di Nannina,,, “Lucilla,,, “Bambino malarico,, (1930); e il recentissimo busto in bronzo “Mariuccia,,, dove l’artista ha saputo dotare di gracili moduli un tormento a lui inconsueto. Quale statuario, Attilio Selva ha dato a Roma: “Monumento a Guido Baccelli,, (1921) in Piazza Salerno; “Fontana delle Cariatidi,, (1928) in Piazza dei Quiriti; e quattro statue di Atleti: il Pugilatore, il Discobolo, il Lanciatore di giavellotto e il Fromboliere, al Foro Italico.

A Tripoli, La pietà per la Cattedrale (1928); a Trieste: “Monumento a Oberdan,, (1931), Monumento ai “Caduti in guerra,, (1935) inaugurato da S.M. il Re; a Pallanza: cinque figure di “Soldati,, nel mausoleo al Maresciallo Cadorna; a Capodistria: “Monumento a Nazario Sauro ,, (1935). Opere sue si trovano a Buenos Aires, a Santiago del Cile e altrove.

Nel 1915 partecipa alla Terza Mostra delle Secessione a Roma con l'opera in gesso dorato: Ritmi (Idolo), e Raccoglimento.

Dal 30 marzo al 30 giugno 1921, figura alla Prima Biennale Romana, con le sculture: Enigma, Mia moglie, Testina, Claudio, Sergio.

Con i gessi: Ritratto di donna, Dolorante, e Idolo, figura nel maggio-ottobre 1921 alla 1^ Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli.

Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura in gesso: Ritmi, e con la terracotta: Francesca.

Nel 1923 in occasione della Mostra d’Arte Italiana che si tiene a Buenos Aires dal 5 luglio al 5 agosto, gli viene acquistata un’opera per il Museo Nazionale Argentino di Belle Arti.

Figura come unico scultore alla Esposizione di venti Artisti italiani nel 1924 alla Galleria Pesaro di Milano.

Nel 1925 partecipa all'Esposizione d'Arte dei Combattenti delle Tre Venezie, a Venezia, con le sculture: Enigma, Mariella.

Nel 1926 con la presenza di S.A.R. il Principe Ereditatro, inaugura il Monumento ai caduti di Villa Santina (UD).

Tra il 1929 e il 1930 realizza quattro statue: lanciatore di giavellotto (Messina), pugilatore (Rieti), Discobolo (Siena), Fromboliere (Alessandria), per lo Stadio dei Marmi all'EUR di Roma.

Collabora nel 1932 con l'architetto Marcello Piacentini, e con gli scultori Arturo Dazzi e Giovanni Prini, alla realizzazione del Mausoleo del generale Luigi Cadorna sul Lago di Pallanza.

Dall’ottobre 1934 al gennaio 1935 nell’ambito della Seconda Mostra Internazionale d’Arte Coloniale, nel Castelnovo di Napoli, presenta la scultura: Madre araba (bozzetto).

Per la Basilica di san Pietro e Paolo all'EUR di Roma, sopra l’altare maggiore, sullo sfondo dell’abside, domina la figura di Cristo trionfatore, pregevole opera dello scultore Attilio Selva, inserita in un mosaico, opera del figlio Sergio, che rappresenta il martirio e la glorificazione degli apostoli Pietro e Paolo.

Per la Basilica di S. Eugenio a Roma realizza nel secondo dopoguerra, la statua bronzea di Sant'Eugenio per l'altare maggiore.


Bibliografia:

1915 - Terza Esposizione Internazionale d'Arte della "Secessione", Roma 1915, Catalogo Illustrato, pp. 26, 47, tav. III.

1921 - Prima Biennale Romana. Esposizione Nazionale di Belle Arti nel Cinquantenario della Capitale. Catalogo mostra, Roma, pp. 75, 174, 184, ill. 30.

1921 - 1^Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli, catalogo mostra, Napoli, maggio-ottobre, p. 31, 41, 96.

1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 32.

1923 - Una Mostra d’Arte italiana a Bueno Aires, Milano, L’Italia Coloniale, n. 1, marzo 1923, p. 19.

1924 - Il monumento alla madre italiana nel tempio di S. Croce, Cimento, Anno IV, fascicolo XI, aprile, p. 242.

1925 - Le Esposizioni di Milano, Cimento, Anno V, p. 39, 40.

1925 - Esposizione d'Arte dei Combattenti delle Tre Venezie, catalogo mostra, Venezia, p. 22.

1926 - Gli avvenimenti nell'arte e nella vita, La Grande Illustrazione d’Italia, n. 9 settembre, p. 24.

1934 - Seconda Mostra Internazionale d’Arte Coloniale, catalogo mostra, Napoli, Castelnovo, ottobre - dicembre, gennaio 1935, Roma, Palombi editori, p. 85.

1935 - Umbro Apollonio, Cronache: Trieste - Il Monumento ai caduti, Bergamo, Emporium, n. 490, ottobre, p. 222/223.

1937 - R. Canestrari, Quattro Novembre, Milano, Pro Familia, n. 44, 31 ottobre XV, p. 567.

1940 - Vincenzo Costantini: Scultura e pittura italiana contemporanea, Milano, Hoepli.

1940 - l'Eroica: Attilio Selva, L'Eroica, nn. 257/258, anno XXIX/XXX, gen. feb. XVIII, pp. 21/22 + tavv. f.f.

1942 - Alberto Riccoboni: Roma nell’Arte. La Scultura nell’Evo Moderno, Roma, Casa Editrice Mediterranea.

1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato.

2000 - Raffaele De Grada, Ottocento Novecento, Le collezioni d’Arte del Museo della Scienza e della tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano, Anthelios Edizioni, pp. 228, 229/230.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 979/982.

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 847/848.

2010 - Lo sguardo delle donne: dai Macchiaioli a Modigliani. mostra e catalogo a cura di Stefano Papetti, Comune di Civitanova Marche (MC), pp. 143/144.

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