Vincenzo Montefusco, pittore napoletano, nacque a Cava dei Tirreni, studia sotto G. Smargiassi, G. Mancinelli e poi con Domenico Morelli all'Accademia di Belle Arti di Napoli, si dedica alla pittura di genere e al paesaggio; lavora molto per privati e per negozianti, e specialmente per la famosa casa Goupil di Parigi.
Esordisce alla Promotrice partenopea con quadri di paesaggio (1869, Studio dal vero a Sorrento), ai quali affianca presto soggetti di genere (1873, Dopo la messa; 1885, Il cantastorie del molo, entrambi a Napoli, Museo di Capodimonte), che trovarono pronta accoglienza presso il pubblico italiano ed europeo, anche per la mediazione del mercante francese A. Goupil. Legato alla rappresentazione verista del soggetto, segna i suoi paesaggi, spesso ad acquerello, di un cromatismo intenso e luminoso (Veduta di Fuorigrotta, acquerello; Battesimo di barca, Napoli, Amministrazione Provinciale), mentre nei quadri di genere trova una cifra sentimentale (La mamma, Napoli, Amministrazione Provinciale), talora rivolta ai temi patriottici (Settembrini nel carcere di Santo Stefano, Napoli, Museo di San Martino; L'addio del bersagliere alla madre, Napoli, coll. Banco di Napoli).
Sue opere principali sono: "Luigi Settembrini legge i suoi scritti ai detenuti nell'ergastolo di Santo Stefano"; “Lo scrivano pubblico”; “Sul Vesuvio”; “Santa Lucia”; “Pescivendola”; “Un brindisi”; “I fidanzati”; “Venditrice di zucche”, ecc.
Bravo acquerellista, espone a Milano, nel 1881, tre quadri in tal genere di pittura che piacquero molto.
Bibliografia:
1926 - Montefusco, Luigi Settembrini legge i suoi scritti ai detenuti nell'ergastolo di Santo Stefano"; , Almanacco del ragazzo italiano, Firenze, Bemporad, p. 33 ill.