Casarini Pino

pittore
Verona, 7 giugno 1897 - Verona, 1° aprile 1972
cantatrice
Cantatrice - 1943 c.

Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con due dipinti: Figura, Bimba che legge.

Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con tre dipinti: La casetta sul bastione, Gli storditi, La bimba della lente.

Nel 1934 partecipa alla XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con i dipinti: Figura in verde, Primavera, Campo d'esercitazione, Matura morta - maschere, Begonia.

Nel 1936 partecipa alla XX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 3 dipinti

Allegoria della Redenzione nel Municipio di Trento - Realizzato da Pino Casarini nel 1937 e inaugurato l’anno seguente, il ciclo pittorico della Redenzione, si trova nella Sala del Consiglio del Municipio di Trento a Palazzo Thun
È un’opera ispirata alla pittura italiana del Rinascimento; il tema è sviluppato in 4 parti: “Pensiero precursore del Risorgimento trentino ed azione”, “L’attesa e la preparazione”, “I Martiri e la Vittoria”, “L’impero”.

Nel 1940 partecipa alla XXII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 27 dipinti

Nel 1942 partecipa alla XXIII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 2 dipinti

Partecipa alla IV Quadriennale d'arte di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, dal 16 maggio al 31 luglio 1943, con il dipinto: Cantatrice:

Nel 1948 partecipa alla Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 1 dipinto



Bibliografia:

1930 - XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 59.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 111.

1934 - XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, catalogo mostra, p. 134.

1943 - Raffalele Carrieri, IV Quadriennale, Tempo, n. 215, Milano, 8/15 luglio XXI, pp. 22/25, 31.

1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 352.



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