Carrà Carlo

pittore
Quargnento (AL), 11 febbraio 1881 - Milano, 13 aprile 1966

Artisti Italiani: Carlo Carrà. - 1937 - Il Frontespizio, Firenze, Vallecchi Editore, n. 7 luglio, pp. I/VIII (12 quadri - 10 disegni):

Carlo Carrà è nato a Quargento in provincia di Alessandria, l’11 febbraio 1881.

Anch’egli dimostrò la sua tendenza all’arte, scarabocchiando, da ragazzo, le pareti della casa domestica. Dalla quale però si allontanò presto, perché a 12 anni lasciò la scuola e il suo paese per cercare fortuna nel mondo.

Per riparare ai guasti fatti alle domestiche pareti, si mise a fare il decoratore. Ma a 23 anni, sentendo crescer la passione per l’arte, entrò nell’Accademia di Brera, dove ebbe per maestro Cesare Tallone.

Negli anni nei quali terminava gli studi accademici s’iniziava in Italia il movimento futurista. Carrà vi aderì subito, perché, come dice Ardengo Soffici, «il futurismo, come quello che teoricamente e praticamente mirava a ricondurre l’arte pittorica ai suoi puri elementi espressivi fuori della rappresentazione formale, consuetudinaria della realtà apparente, solo ritenendo d’essa realtà i dati essenziali plastici e coloristici per una creazione destinata a suggerire emozioni estetiche piuttosto con la musicalità delle forme e dei loro rapporti che con la loro evidenza raffigurativa, il futurismo richiedeva, nei suoi seguaci le qualità che di Carrà erano proprie».

Intorno al 1914, si determinò in lui quel che si chiama oggi «ritorno alla tradizione». Ma non ritorno all’Accademia, né tentativo di conciliazione fra Tradizione e Rivoluzione.

Si trattava di un approfondimento del problema pittorico e del problema poetico. Carlo Carrà non voleva chiudersi in un ermetismo, né voleva ridursi a una pittura cifra.

«Carrà - dice ancora Soffici - tornò all’amore della bellezza totale, cioè della bellezza pittorica non più allontanata da quella poetica del mondo sensibile aperto alla visione di tutti».

La sua pittura è severa, di vasta struttura e di dolce pasta cromatica. Valori plastici, pittorici e poetici vi sono uniti e fusi in una unità alla quale ormai non si può negare importanza di tradizionale saldezza e potenza.

Carlo Carrà oltre a esser pittore è critico. I suoi scritti hanno contribuito non poco al movimento di revisione e di ricostruzione artistica italiana e europea.

Ha collaborato attivamente alla Voce a Lacerba, ai Valori plastici, al Convegno, al Popolo d’Italia.

È critico d’arte dell’Ambrosiano; critico seguito e amato specialmente dai giovani artisti, che egli incoraggia o rimprovera con austera onestà.

Fu tra i primi ad organizzare i Sindacati Fascisti degli Artisti, e allorché fu creato il Consiglio Nazionale delle Corporazioni fu chiamato a rappresentarvi gli artisti.

Chi volesse farsi un’idea delle esposizioni a cui Carlo Carrà ha partecipato dal 1909 ad oggi, può vedere l’elenco riassuntivo delle più importanti, nella monografia stampata nel 1928 da Giovanni Scheiwiller e compilata da Ardengo Soffici.

Oggi se ne attende la ristampa aggiornata di altri dieci anni operosissimi e nei quali Carlo Carrà ha prodotto forse le sue opere più belle di cui noi pubblichiamo qualche saggio.

Nella stessa monografia è una nota bibliografica e una lista dei libri pubblicati dal Carrà, fra i quali è da ricordare in questi giorni quello su Giotto, uscito nel 1924 in quattro lingue e più volte ristampato. -

Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con due dipinti: I dioscuri, La casa dell'amore.

Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con sei dipinti: Cacciatore toscano, Crepuscolo al mare, La vacca, Le colonne, L'aia, I nuotatori.

Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con i dipinti: Donna al mare, Pescatori, Donne di pescatori, Marina di Carrara, Marina, Giovane modello, Natura morta, Dopo il bagno, Capanni, Natura morta, Venezia, Paesaggio.

Nel 1933 dall'11 marzo all'11 aprile, partecipa IV° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano con i dipinti: Laguna, composizione, Paesaggio.

Nel 1939 partecipa alla Esposizione Internazionale di San Francisco, nella sezione Arte Italiana, dove presenta il dipinto: I nuotatori.

Titolare della cattedra di Pittura all'Accademia di Brera dal 1941.

Nel 1953 partecipa all'Esposizione Nazionale d'Arte. Biennale di Brera e della Permanente, con il dipinto: Marina.


Bibliografia:

1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 58.

1922 - XIII Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, Numero speciale della Illustrazione Italiana, Milano, Treves, supplemento al n. 31 del 30 luglio, p. 30.

1930 - XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 91.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 97/98.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte - Venezia, 1932 X° 28 aprile 28 ottobre, Fascicolo di Maggio della Rivista Le Tre Venezie, anno VIII°, N° 5, p. 272.

1933 - IV° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano, catalogo mostra, pp.nn.

1937 - Artisti Italiani: Carlo Carrà. Il Frontespizio, Firenze, Vallecchi Editore, n. 7 luglio, pp. I/VIII (12 quadri - 10 disegni).

1939 - Arte italiana a San Francisco, Le vie del mondo - Rivista mensile del Touring Club Italiano, Milano, anno V, n. 6 giugno, p. 240.

1953 - Esposizione Nazionale d'Arte. Biennale di Brera e della Permanente, catalogo mostra, tav. 21.

2004 - Carlo Carrà. I miei ricordi. L'opera grafica 1922 - 1964, a cura di Elena Pontiggia, catalogo mostra, Milano, edizioni Medusa, pp. 112.

2010 - Lo sguardo delle donne: dai Macchiaioli a Modigliani. mostra e catalogo a cura di Stefano Papetti, Comune di Civitanova Marche (MC), pp. 123/124

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