Calori Guido

scultore
Roma, 1° maggio 1885 - Roma, 20 aprile 1960

Nato il i° maggio 1885 in Roma, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti e il Museo Artistico Industriale. Insegnò dapprima a Chieti, nella Scuola d’Arti e Mestieri, poi nelle Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Napoli. È stato titolare di scultura nell’Accademia di Roma. Maschia fermezza e convinta religiosità sono tra i pregi iniziali che contraddistinguono ogni sua produzione plastica. Alcune opere: “Ero e Leandro,, (1902), “Virgilio e Sordello » (1907), «Resurrezione » (1911), «Monumento all’Ammiraglio Remy » nel Museo navale di Washington. Opere onorarie e ornamentali in Egitto, all’Avana e altrove.

Nel gennaio 1904 è tra i trenta giovani scultori ammessi alla prova definitiva per il concorso al pensionato nazionale di scultura, che espongono nel Palazzo dell’Esposizione in Roma, un’opera in altorilievo sul tema del lavoro,

Alla LXXIX Esposizione Internazionale di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, che si tiene dal 1° febbraio al 30 giugno 1909, partecipa con le sculture Il pittore, Amori felini, Confidenze, e Diadumenos.

Nel 1910 alla LXXX Esposizione di Belle Arti a Roma, espone la scultura: Due vecchi amici.

Il Calori in occasione delle Feste Commemorative del 1911 in Roma, per il laghetto antistante il Foro delle Regioni, realizza il grande gruppo statuario raffigurante Il Mediterraneo.

Partecipa con la scultura Resurrezione, alla Mostra di Belle Arti dell’Esposizione Internazionale di Roma del 1911.

Dal 30 marzo al 30 giugno 1921, figura alla Prima Biennale Romana, con le sculture: Avemaria, La cerbiatta, Gabriele D’Annunzio, Maternità.

Figura alla Seconda Biennale Romana, Mostra Internazionale di Belle Arti,nel Palazzo delle Belle Arti di Roma, con le sculture S. Francesco, La Deposizione, Mater Dolorosa, Pastorale, che si tiene dal 4 novembre 1923 al 30 aprile 1924.

Nel 1930 partecipa XVII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura in bronzo: Italica gens.

Nel novembre dicembre del 1930, partecipa alla Prima Mostra Internazionale d’Arte Sacra di Roma, con le sculture: deposizione, San Francesco (ceramica), Mater dolorosa, San Francesco (maiolica).


Bibliografia:

1904 - Pietro D’Achiardi, Il concorso per il pensionato nazionale di Scultura, Bergamo, Emporium, n. 112, aprile, pp. 322;

1909 - LXXIX Esposizione Internazionale di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, catalogo, Roma, p. 39, 41;

1909- Luigi Serra, La Mostra di belle Arti di Roma,Natura ed Arte, n. 16, 20 luglio, Milano, Vallardi, p. 267

espone: Due vecchi amici

1910 - Arturo Lancellotti, La LXXX Esposizione di Belle Arti a Roma, Natura ed Arte, Milano, Vallardi, N. 11 - 5 maggio, pp. 733.

1911 - Guida Ufficiale delle Esposizioni di Roma, catalogo mostra, Roma, p. 97, 98;

1911 - Esposizione Nazionale di Roma, Mostra di Belle Arti, catalogo, Roma, p. 30;

1921 - Prima Biennale Romana. Esposizione Nazionale di Belle Arti nel Cinquantenario della Capitale. Catalogo mostra, Roma, pp. 139, 172, 193, ill. 68.

1923 - Seconda Biennale Romana. Mostra Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Roma, novembre - aprile 1924, p. 21, 24;

1929 - Piero Scarpa, Artisti Contemporanei italiani e stranieri residenti in Italia. (…), Libro Primo, Milano, Amatrix, pp. 41/44.

1930 - XVII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 47.

1930 - Prima Mostra Internazionale d’Arte Sacra, catalogo mostra, Roma, p. 66, (ill.).

1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato, p. 444.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 226

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 192

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