Venturini Imerio

pittore
Cologna Veneta (VR) 1920 - Mantova 11 agosto 1983

Nato a Cologna Veneta (VR) nel 1920, muore a Mantova l’11 agosto 1983.
Dal 1946 si è dedicato alla pittura e partecipato a mostre nazionali ed internazionali.

Ha ottenuto numerosi premi.
Sue opere figurano in gallerie e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Ha fatto parte dell’Accademia Pontificia, della Tiberina e dell’Accademia dei «Cinquecento».
Imerio Venturini è stato un pittore che non si è potuto inquadrare in alcuna corrente dell’arte moderna. La sua formazione è stata frutto dello studio attento e continuo degli antichi maestri visti nei musei, meditati e ricordati di continuo, così i movimenti della pittura contemporanea non l’hanno influenzato. Nelle sue opere si intuivano riferimenti all’antica pittura, interpretati secondo il personale linguaggio dell’artista. Nel primo periodo della sua attività artistica aveva trattato il paesaggio volgendosi ben presto alla figura, più congeniale al suo modo di esprimersi e alla sua sensibilità.
Venturini, prima di stabilirsi a Mantova, aveva vissuto a Pompei e a Roma e non era quindi stata casuale l’adozione da parte sua della tecnica della pittura ad encausto.
A Mantova nel 1954, 1955, 1956, partecipava alle “Mostre Provinciali degli artisti mantovani aderenti alla CISL”, di Mantova. Il 15 luglio 1956 a Veronella di Verona, inaugurava una mostra personale. Nel 1958 vinceva un Terzo Premio per il Bianco e nero, alla “Mostra Nazionale di Palazzo delle Esposizioni” a Roma; gli veniva riconosciuto il Terzo Premio di Pittura alla “II Mostra d’Arte” di Viadana. Nel gennaio 1960 si aggiudicava il 4° Premio alla “Mostra-concorso d’Arte” organizzata dalla Confederazione Generale dell’Industria Italiana a Roma. Nel 1961 e 1962 partecipava al “Concorso-Mostra della gara estemporanea” organizzato dall’Enal di Mantova. Nel 1964, partecipava alla “Mostra nazionale di Arti Figurative” della Confederazione dell’Industria a Roma, vinceva il Terzo Premio con l’opera Uscita dalla fabbrica.
Aderiva al Gruppo Pittori del Mincio con il quale esponeva nel 1964 a Sabbioneta, nel 1965 e 1966 a Mantova, alle numerose mostre presso la Galleria La Torre, dove dal 24 dicembre 1966 al 6 gennaio 1967, allestiva la sua prima mostra personale presentato in catalogo da Mons. Luigi Bosio.
Aderiva al Grupponove con il quale partecipava a tutte le rassegne del gruppo a Mantova e nelle diverse città italiane; nel 1969 ordinava una mostra personale a Lugo di Romagna. Nel 1978 illustrava la copertina dell’opuscolo edito dalla BAM per la Scuola: Canzoni per voi giovani, con prefazione di Ettore Campogalliani. Alla I Biennale di pittura e scultura “Quando l’arte si fa religiosa” che si teneva nel 1979, nel Salone Mantegnesco di S. Francesco in Mantova, esponeva fuori concorso le opere Il peccato. Cacciata dal Paradiso e Deposizione. Nel 1981 partecipava su invito, alla II Biennale “Quando l’arte si fa religiosa” che si teneva nel Museo Diocesano di Mantova, presentando tre dipinti.
Dopo la morte avvenuta nel 1983, solo nel febbraio 1990 sue opere erano esposte alla mostra “Collezionismo mantovano: dall’800 sino ad oggi”, che si teneva nelle sale del Circolo La Rovere di Mantova.



“…Amo dipingere, la pittura dà un senso alla mia esistenza. Amo la natura nelle sue mirabili bellezze, i colori dell’autunno, i grigi dell’inverno e la neve intrisa di luce. Amo la preghiera degli umili. Dipingo processioni con le stesse emozioni mistiche di un tempo. Il nudo è fonte di poesia e di spiritualità. Questa esigenza di esprimere l’armonia delle linee e la purezza delle forme, penetrando nella realtà delle apparenze più sfuggevoli, e fissarle poi negli attimi della luce, mi fa rivivere quelle emozioni che avevo contemplato splendidamente impresse sulle tele dei miei maestri spirituali. lo guardo ancora con animo stupefatto la natura che mi circonda. Ad altri il compito delle grandi innovazioni nel mondo dell’arte”.
Imerio Venturini

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