Spelta Quintilio

pittore
Ostiglia (MN), 18 aprile 1881 - Ostiglia (MN), 4 marzo 1964

Quintilio Spelta nasce il 18 aprile 1881, a Ostiglia (MN) dove muore il 4 marzo 1964.

Precoce talento, dimostra passione per la pittura, la musica e la letteratura.

Frequenta l’Accademia Cignaroli a Verona e quindi si sposta a Roma, dove segue i corsi all’Accademia di Francia e alla Scuola Libera del Nudo. Decide di spostarsi ad Amburgo dove apre uno studio che lo fa conoscere ed apprezzare.

Nelle sue opere non c’è incertezza, ma una dimostrazione di profonda conoscenza e padronanza dei mezzi espressivi come dell’anatomia umana e della struttura delle cose che gli consente di esprimersi in un linguaggio puramente artistico.

In Germania la tipologia dei quadri dipinti si arricchisce: oltre ai paesaggi e alle figure, Quintilio Spelta inserisce le allegorie che a lungo lo caratterizzano e che piacciono particolarmente al pubblico nordico.

Allo scoppio della I Guerra Mondiale rientra in Italia dove è arruolato come ufficiale e come tale combatte sul Carso. Catturato, viene tenuto prigioniero a Marchtrenk, dove realizza numerosi dipinti.

Nel 1921 sposa Irene Stori, giovane e bellissima, che, negli anni insieme alla figlia primogenita Pia, sarà la sua modella preferita. In seguito nascono altri due figli: Lia e Dante.

La sua vita artistica può essere divisa in quattro periodi fondamentali: dagli esordi al periodo romano, il periodo tedesco dal 1908 allo scoppio della I Guerra Mondiale, il terzo periodo dalla fine della Prima allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ed infine dal secondo dopoguerra alla morte nel 1964.

Nel 1970 ad Ostiglia si tiene una sua mostra postuma e il catalogo è presentato da Cesare Toniolo. Una successiva mostra è quella organizzata dal Comune di Ostiglia nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale (1988) dal titolo “Gli Spelta” che vede opere di Quintilio e Dante, padre e figlio pittori.

Nel 1990 è uscito il volume “Quintilio Spelta La vita - Le opere” edito da Notizie Arte.

I soggetti più amati sono: ritratti, figure, paesaggi, allegorie su tele e tavole molto ampie ma anche risolti in piccoli bozzetti e le tecniche più utilizzate sono l’olio, il pastello, l’affresco, il lapis, il carboncino, la sanguigna.


Bibliografia

2004 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume VI, Sa - Zir, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 3040/3043.

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