Simonetta Marcello

pittore scultore
Legnano (MI), 1930 - Lodi, 29 ottobre 2017

Marcello Simonetta, nato a Legnano (MI) nel 1930, dal 1959 ha vissuto a Milano; nel 1997 si trasferisce a Spino d'Adda (CR) dove vive e lavora fino al 2017.

Dal padre Maurizio apprende i primi elementi dell'Arte e fin da giovanissimo lo segue nelle frequentazioni di gallerie d'Arte e studi di noti pittori, cosicché si appassiona alla pittura ed inizia a dipingere; la sua prima mostra collettiva è a Torino nel 1951.

Da allora, innumerevoli sono le esposizioni nazionali ed internazionali. Oltre alla pittura si dedica all'incisione ed alla scultura in ferro.

Consigliere dell'A.A.L. di Legnano dal 1961 al 1968. Collabora, con scritti e recensioni, a periodici d'Arte quali: "Notiziario d'Arte", "Nuovi orizzonti", "Nuove dimensioni" ed altri.

Presente su giornali, riviste specializzate, cataloghi e libri d'Arte.

Negli anni 60, Simonetta è curatore all'A.A.L. di Legnano di alcune mostre di particolare interesse: nel 1964 la prima rassegna dell’editore Giorgio Upiglio di Milano "Disegni e stampe" con opere di 14 notevoli artisti a livello internazionale.

Nel 1966 la mostra fotografica di Giancarlo Sponga "PhotoPortfolio '66". Nella primavera del '66 l'evento più rilevante in termini di novità, la mostra del "Gruppo 70" di Firenze, con esponenti di spicco della cosiddetta poesia visiva.

Nel 1962 con D. Magugliani e L. Prada organizza la mostra "Pittura nell'arredamento" alla Ca' Verza di Corbetta, a cui seguirà l'esposizione di scultura "Arte in terrazza 66".

Nel 1963 redige il manifesto "NO! 1963" sottoscritto dagli amici pittori Luciano Bianchi, Nando Luraschi e Giancarlo Pozzi, a cui seguono diverse esposizioni che producono interesse e scalpore.

In questi anni frequenta l'atelier di Giorgio Upiglio, dove stampa le prime acqueforti e conosce il critico e storico dell'Arte Luigi Cavallo con il quale stringe una grande e durevole amicizia, sue sono moltissime presentazioni di esposizioni importanti. Sempre in questi anni l'editore Upiglio sta cercando un aiuto; Simonetta gli presenta Giancarlo Pozzi, in precedenza suo allievo per un breve periodo, per cui ne ha potuto apprezzare la bravura e l'operosità. Rimarrà collaboratore di Upiglio per diversi anni.

Alla fine degli anni 60, Simonetta incontra Giuseppe Gatti, amatore d'Arte e proprietario di "Arredamenti alla Villa Litta" di Milano, al quale propone di allestire una Galleria d'Arte in uno spazio dello show room; nasce così la "Shop Art", di cui cura per molti anni le manifestazioni.

Edito dalla Shop-Art, nel 1972, Luigi Cavallo gli dedica un saggio: "Marcello Simonetta, la mediazione emotiva dell'immagine"; nella monografia testi di F. Russoli, M. Vaisecchi, P. Albertoni, A. Marinoni, L. Pica, E. Tadini, M. Poma Basile, P. A. Soldini, S. Rescio, D. Cara, O. Nicolini.

Conosce Davide Lajolo nel 1974 e subito ne diviene amico, in comune la stima e l'ammirazione per Cesare Pavese. Su una poesia di Lajolo, dedicata a Pavese, Simonetta esegue disegni e dipinti, che verranno esposti a Genova in contemporanea con la pièce teatrale di Lajolo su Pavese.

Seguono altre esposizioni sempre dedicate a Pavese, nonché alla Casa Natale di Pavese a Santo Stefano Belbo.

Nel 1975, la Errepi Edizioni d'Arte, Milano, pubblica "Diari paralleli", testo di Cavallo e tavole di Simonetta, riprodotte in litografia con intervento diretto dell'artista sulle pellicole e aggiunta di colore. Luigi Cavallo lo presenta a Raffaele Carrieri, che gli dedica la poesia "Sei capricci per Vivaldi" pubblicata in un volumetto a memoria del padre Maurizio conosciuto dal poeta quarant’anni prima.

La poesia è ripubblicata né "Il grano non muore", Mondatori 1983.

Gli hanno dedicato poesie anche Luigi Cavallo, Aldo Caserini, Alda Merini e Lucio Simonetta. Negli anni 80 e 90 intensa è l'attività culturale e pittorica. Dopo il trasferimento a Spino d'Adda inizia a frequentare le manifestazioni culturali della vicina città di Lodi, dove conosce il pittore Luigi Poletti, che gli presenta amici pittori e il giornalista e critico d'Arte Aldo Caserini che, nel corso degli anni, gli dedica diversi articoli sia sul "Cittadino" di Lodi, che sul suo sito "Forme 70".

Alla fine degli anni '90 Simonetta visita la casa-studio-laboratorio-stamperia di Alberto Casiraghi pittore-poeta-editore "Edizioni Pulcinoelefante" e si instaura una cordiale amicizia.

Si stampano alcuni librini con frammenti di pittura ad olio, tempere e disegni a china, con poesie di Luigi Cavallo, Aldo Caserini e Alda Merini.

A Lodi espone le sue opere in diverse mostre personali e collettive; partecipa, su invito dell'arch. Mario Quadraroli, alle manifestazioni espositive "Naturarte", percorsi artistici nel territorio lodigiano. Sempre a Lodi, nel 2011, durante la tradizionale manifestazione Oldrado da Ponte, gli viene conferito il prestigioso premio "Una vita per l'Arte", in memoria di Piero Arvini; premio assegnato, nel corso degli anni, anche ad altri pittori di fama, alcuni tra i quali: F. Bodini, A. Bonalumi, T. Longaretti, G. Migneco, L. Minguzzi, G. Pomodoro, A. Sassu, nonché all'editore Giorgio Upiglio.

Nel corso della sua vita artistica più di trecento le mostre effettuate: personali, di gruppo e collettive in rassegne nazionali ed internazionali, in alcune delle quali partecipando più volte.

Marcello Simonetta abbandona il suo percorso all'Ospedale di Lodi il 29 ottobre 2017.

L'uomo ci ha lasciato, ma non l'Artista e la sua Arte.


Contatti:

Luisa Bana Simonetta

E-mail: luisabana@libero.it


Principali mostre:

Torino, Milano, Sesto Calende, Foggia, Busto Arsizio, Alessandria, Linguaglossa, Gallarate, Arcumeggia, Cantù, Roma, Novara, San Benedetto del Tronto, Riva del Garda, Firenze, Cameri, Colorno, Abbiategrasso, Cinisello Balsamo, Arezzo, Pontedera, Corbetta, Bordighera, Biella, Sarzana, Senigallia, Capo d’Orlando, Genova, Castelletto Ticino, Recanati, Faenza, Palermo, Cerro Maggiore, Gubbio, Bollate, Ragusa, La Spezia, Bagheria, Vignola, Cusano Milanino, Sassoferrato, Rapallo, Zocca, Spoleto, Monza, Sciacca, Ancona, Matera, Prato, Agrigento, Savona, Pavia, Cairo Montenotte, Catania, Varese, Pontremoli, Seregno, Cerreto Guidi, Padova, Civitella in Val di Chiana, Castellanza, Ferrara, Chieri, Morazzone, Molfetta, Desio, Iglesias, Colle Val d’Elsa, Nova Milanese, Piacenza, Samarate, Nerviano, Santo Stefano Belbo, Carnago, San Donato Milanese, Merate, Pandino, San Lorenzo al Mare, Lodi, Codogno, Garbagnate Milanese, Sant’Angelo Lodigiano, Salò, Magreglio, Cesano Maderno, Pieve San Giacomo, Mercatello Sul Metauro, Vimercate; Colombia, Francia, Germania, Uruguay, Svezia, Croazia, Russia, Spagna, Svizzera, Inghilterra.


Opere in raccolte pubbliche:

Gabinetto disegni e stampe dell'Università, Pisa. Galleria d'Arte Moderna, Bologna. Casa natale Cesare Pavese, S.Stefano Belbo. Galleria d'Arte Moderna, Latina. Centro studi Pavesiani, S. Stefano Belbo. Raccolta Francescana, Assisi. Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia. Museo Puskin, Mosca (Russia). Showa Boeki, Osaka (Giappone). The Bertrand Russel II Peace Foundation, Nottingham (Inghilterra). Galleria d'Arte Contemporanea della Città, San Donato Milanese. Raccolta Comunale, Carnago. MAM'S Galleria Civica d'Arte Contemporanea "G.B. Salvi", Sassoferrato. Palazzo Malinverni, Legnano. Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliano, Matera. Pinacoteca Comunale d'Arte Contemporanea, Ruffano. Galleria Civica d'Arte Moderna, Gallarate. Museo Civico Floriano Bodini, Gemonio. Centro culturale "Le cappuccine", Bagnacavallo. Civica Galleria d'Arte "Villa dei Cedri", Bellinzona (Svizzera). Civica Galleria d'Arte Contemporanea, Lissone. Biblioteca Comunale Laudense Museo Civico, Lodi. Collezione "Archivio Sartori", Mantova. Museo d'arte delle Generazioni Italiane del "900" G. Bargellini, Pieve di Cento. Civica Galleria d'Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara. Galleria d'Arte Comunale Palazzo Sarcinelli, Conegliano Veneto. Museo M.I.M., Castello di San Pietro in Cerro. Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano. Museo d'Arte Contemporanea, Lodi. Museo Galego de Arte Contemporanea, Carlos Maside, Castro de Samoedo e Sargadelos, Sada Coruna (Spagna). Museo Civico, Taverna. Villa Pomini raccolta comunale, Castellanza. Collezione della Provincia Ex Convento San Cristoforo, Lodi. Casa di riposo Orfanelle, Chieri. Collezione Barindelli Palazzo Arese Borromeo, Cesano Moderno. Archivio d'Arte Collezione Davide Lajolo, Vinchio. Collezione Battolini, CAMeC, La Spezia. Spazio Tadini, Milano. Biblioteca Francescana, Palermo. Raccolta d'Arte Contemporanea Palazzo Gasparini, Mercatello Sul Metauro. Galleria Latina, Stoccolma. Salon Likun, Zagabria. CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia.


Bibliografia recente:

2021 - “Simonetta Marcello e Maurizio due vite per l’Arte. Un pretesto per ricordare”, catalogo mostra, Bipielle Arte, Lodi.


Di Lui hanno scritto con recensioni, commenti e scritti:

M. Apa, M. Arensi, F. Amé, A. Acerbi, L. Astrom, M. P. Basile, F. Battolini, E. Balestreri, F. Ballero, U. Baldini, G. Benignetti, L. Belotti, G. Bertacchi, S. Bianchi, F. Bissoni, A. Broglia, M. Bompani, T. Bueti, R. Campanella, D. Cara, M. Carbone, R. Carrieri, C. Catena, L. Cavallo, A. Caserini, E. Ceriani, V. Corti, G. Conti, M. Cova, A. Coccia, G. Falossi, C. Ferraresi, R. Ferrario, G. Finzi, G. Franzoso, L. Gallina, P. Gabello, N. Galluzzo, G. A. Garcia, M. L. Gelmini, B. Giordano, S. Guerrieri, 0. Granath, G. Kaisserlian, D. Lajolo, M. Lepore, P. Lucano, G. Marchisa, A. Marinoni, G. C. Massara, G. Mascherpa, G. Marussi, E. Mastrolonardo, R. Meda, A. Mistrangelo, M. T. Molineris, F. Mondello, X. A. Montero, M. Moretti, N. Mura, O. Nicolini, M. Onorato, F. Pasquali, F. Pensa, D. Pensotti, M. Perazzi, L. Pierro, B. Pozzato, P. Pozzi, M. Portalupi, L. Prada, N. Punzo, R. Reno, S. Rescio, M. Rosei, A. Rossi, F. Rovesti, G. Russo, F. Russoli, A. Marinoni, R. Sandri, A. Schettini, M. Secondino, L. R. Seveso, I. Siboni, D. Stefanoni, E. Tadini, G. Tirinnanzi, B. Tonolli, P. Tronconi, P. Tramezzani, F. Tumminello, N. Turriti, C. Vercelloni, V. Vigliaturo, M. Zanotti, S. Zanella, O. Zecca.


Giudizi critici:

“La fantasia e la vivace sensibilità, l’inquieta curiosità morale, di Simonetta, gli hanno fatto seguire un percorso di approfondimento e di sempre più esplicito impegno narrativo, da vivide divagazioni di cromatismi aciduli e brulicanti (un fiorire di vibrazioni grafiche e coloristiche che alludevano ad uno stato d’animo sospeso tra l’avido captare le apparizioni di una natura che la luce continuamente trasforma e abbaglia, l’ansia di dare immagine emblematica ad inquietudini spirituali, a sogni e domande inarrestabili e confuse), sino alla resa, energica e sintetica di situazioni storiche, dell’uomo contemporaneo”.

Franco Russoli, 1961


“(…) Da un lato l’oggettività naturale pone un limite, un argine concreto alla violenza dell’emozione: dall’altro l’emozione può tendere a realizzarsi prendendo forma. Da un lato l’oggettività naturale viene diretta verso una significazione umana: dall’altro l’emozione, collocandosi in un contesto concreto, determinandosi in un rapporto e in un confronto, può destinare la sua forza in una manifestazione esplicita. E di questo procedimento Simonetta si serve per cercare di rappresentare la sua intenzione drammatica, la sua idea sulla condizione umana”.

Emilio Tadini, 1964


“Refrigerante mi sembrò in seguito una folta cartella di inchiostri dedicati al mare, all’aria, all’acqua. Mi ricordava Hokusai della Grande Onda. Non c’era niente di giapponese. Il mare di Simonetta era come un bombardamento d’acqua di selz su una superficie di madreperla.

Un liquido esilarante entro una sfera spaziale. (…)”.

Raffaele Carrieri, 1978


"Marcello Simonetta, dimostra di muoversi suggestivamente in un clima formale ricavato da ingredienti compositi e vari che però, tra le sue mani, trovano indubbiamente una loro unità, un accento e una identità personali ricavati, da un'opzione di lirismo e, insieme, di naturalezza, di semplicità comunicativa. Ogni poeta, come scriveva Antonio Porta, sa che il proprio lavoro nasce dalla necessità di esprimersi, e in secondo luogo di esprimere.

In seguito a queste due necessità, il poeta è colui che si forgia un linguaggio, ed è solo dal linguaggio che si vede se qualcuno è realmente poeta: la necessità di esprimersi, o il sentimento, da soli non bastano. Nel caso di Simonetta e delle sue poesie in forma di immagini e di segni il forgiarsi una lingua è consistito per lui nel costruirne e rifinirne gli accenti con silenziosa energia, con assidua densità di spunti e di soluzioni espressive".

Giorgio Seveso, 2001


“(…) I Pretesti di Marcello Simonetta si susseguono da anni con singolare coerenza, attraverso una pittura che “riconfigura” la rappresentazione mediante scenari artificiali, segnici, gestuali, lirici, potenti e minacciosi al tempo stesso, dove l’uomo si sposta in continuazione, dal cielo al mondo animale, e da questo a quello vegetale e via retrocedendo, introducendo coscienza e casualità -il primato del gesto e della riflessione, un sentimento, il bisogno d’essere, la visione e l’intermittenza, l’oracolo caldaico-, la libertà nella fluttuazione di ogni equilibrio (non solo formale). Col pretesto della coerenza. (…)”.

Aldo Caserini, 2003


“(…) Simonetta è artista che non avrebbe dovuto “farsi largo” nella storia contemporanea, avremmo noi dovuto meritarci e praticare il suo aspro territorio di poetica, ma sappiamo che i valori coincidono raramente con le viziate strade della divulgazione. Simonetta non se ne rammarica, lavora. …In lui è tale spontaneità non sottoposta ad alcuna regola, se non accettare la libertà del proprio temperamento e seguire quanto la vita e la fluenza, magari drammatica, del mondo gli suggeriscono. (…)”.

Luigi Cavallo, 2010

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