Scattola Ferruccio

pittore
Venezia 15 settembre 1873 - Roma 7 luglio 1950

Inizia a dipingere a diciassette anni da autodidatta, studiando soprattutto dal vero. Abile in diversi generi, dal ritratto al paesaggio, esordisce alla Triennale di Milano nel 1894, ottenendo il Premio Fumagalli con il dipinto: Interno di S. Marco.

Decide a questo punto di intraprendere un viaggio in Oriente, fermandosi per un lungo periodo a Costantinopoli. Il soggiorno lo conduce ad una notevole maturazione artistica, come è ben visibile dagli schizzi e dai bozzetti realizzati durante il viaggio.

Nel 1895 partecipa alla Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con il dipinto: Tramonto invernale, e alla successiva Biennale del 1897 con I ricchi e Caffè a Costantinopoli. Quest’ultimo dipinto è una delle testimonianze del suo viaggio in Oriente, insieme a Via di Costantinopoli presentato all’Esposizione Nazionale di Torino del 1898 e Luce d’argento della Biennale del 1899.

Gran parte delle vedute poi presentate alle mostre degli anni successivi, hanno come soggetto Venezia. Ne sono esempio Un canale a Venezia, Venezia e Tramonto, esposte nel 1900 a Verona.

Alla V Esposizione di Venezia del 1903, espone: Velieri nel canale della Giudecca.

Testimonianza dei numerosi viaggi in Italia, soprattutto in Umbria. Lazio e Toscana, sono i paesaggi presentati dal 1905 in poi. Si tratta di una ricerca continua di motivi e ispirazioni nuovi, caratterizzati poi sulla tela da una pennellata disinvolta e briosa. Castello dell’Umbria e San Gimignano vengono esposti alla Mostra di Milano del 1906 e Mercato in Assisi a Firenze l’anno successivo.

Nel 1907 partecipa alla VII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con il dipinto: Mercato dei cocci (Assisi), e Assisi.

Nel 1909 partecipa alla VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con il dipinto: Sagra di S. Giovanni.

Nel 1910 alla IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, gli viene dedicata la Mostra personale: Paesaggi e visioni umbre e toscane, con 31 dipinti esposti.

Dall'8 al 29 aprile del 1917, partecipa all'Esposizione delle Tre Venezie, alla Galleria Pesaro di Milano.

Nel 1918, insieme allo scultore Eugenio Pellini, Ferruccio Scattola espone alla Galleria Pesaro di Milano ottantacinque opere. Si tratta di una serie di lavori che racchiudono la poetica dell’artista: l’importanza del viaggio, la resa puntuale e realistica dell’atmosfera, una pittura spontanea e semplice. Sono esposti, tra gli altri, Nel frutteto, Il Lago di Scanno, Donne al mercato, Pascoli sui colli Albani, Dinnanzi all’osteria, Rocca di Papa, Visione di Venezia,Fiori e farfalle e Villa d’Este.

Nel 1922 partecipa alla XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con i dipinti: Una processione a Bergamo, La Val Brembana, Assisi.

Alla Biennale del 1924 gli viene dedicata una personale. Comprende ventisette opere tra cui Piazza del Campo, San Francesco in Assisi, Calma sciroccale,Venezia pittoresca, San Domenico a Fontebranda, Domenica di marzo, La Laguna dal Lido.

Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con tre dipinti: Calafati, Il pescatore e la sua barca, Vita di bordo.

Continua ad esporre regolarmente alle Biennali e nel 1931 partecipa anche alla Quadriennale di Roma con una serie di vedute dell’isola di Mazzorbo.

Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con sette dipinti: Le Mantellate, Mimose, Anticaglie, Veduta di Roma, Pesci, Pesci, Angolo.

Mentre alla Quadriennale del 1935 espone diverse tele dedicate a Roma: Foro romano, Ponte Cavour, Piazza Paganica, Piazza di Montevecchio.

Negli anni Trenta Ferruccio Scattola espone regolarmente nelle mostre del Sindacato Fascista delle Belle Arti del Lazio. Nel 1937 presenta Burano, Sera ad Anacapri, Fiori. Nel 1940 Marina veneta, Bisonte americano e Pesci.

I suoi frequenti viaggi in tutta Italia, in cerca di motivi nuovi e diversi, lo hanno portato a realizzare vedute e scene folkloristiche di Venezia, Assisi e Siena. Muore a Roma nel 1950. Sue opere sono conservate presso la Galleria d’Arte Moderna di Venezia, la Galleria Nazionale di Roma, il Museo Revoltella di Trieste.


Bibliografia:

1895 - Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 129.

1903 - Vittorio Pica, L'Arte Mondiale alla Quinta Esposizione di Venezia, Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, p. 172.

1907 - VII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 101, 105.

1907 - Settima Esposizione Internazionale d'Arte in Venezia, Fascicolo Secondo, Pubblicazione dell'Illustrazione Italiana, p. 12.

1908 - Eugenio Vitelli, L'Arte alla VII Biennale di Venezia, Torino, Soc. Tip. Editrice Nazionale, p. 45.

1909 - VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 110.

1909 - Guido Marangoni. VIII esposizione Internazionale di Venezia. Pittori Veneti - La scultura, Milano, Natura ed Arte, anno XVIII, n. 24, 20 novembre, p. 798.

1910 - IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 121.

1922 - XIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 81.

1922 - XIII Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, Numero speciale della Illustrazione Italiana, Milano, Treves, supplemento al n. 31 del 30 luglio, p. 6.

1930 - XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 63.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 70.

1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 618.

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