Raimondi Aldo

acquerellista pittore
Roma, 1902 - Erba (CO), 22 luglio 1998

Aldo Raimondi maestro riconosciuto della tecnica dell’acquerello, nasce a Roma nel 1902.

Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma; appena ventenne, conclusa la scuola d’architettura con il massimo dei voti, partecipa e vince il Concorso al posto di Insegnante di disegno, ornato, geometrico e proiezioni nella Regia Scuola di Novara. Insegna per un anno poi viene richiamato alle armi alla Scuola Allievi Ufficiali di Milano. Durante questo periodo attende al restauro ed al rinnovo dei saloni del Palazzo Cusani di Milano.

Negli anni seguenti è autore della grande vetrata istoriata dedicata a Papa Pio XI nel Seminario Arcivescovile di Monza, le vetrate per la Parrocchiale di Menaggio e per il Duomo di Fidenza. Nel 1928 esegue le otto vetrate nella Basilica di San Simpliciano a Milano.

La sua maturazione artistica lo porta verso la difficile tecnica dell’acquerello non più intesa come manifestazione delicata e leggera bensì ricca di toni, di forza e di profondità; anche le dimensioni del quadro aumentano tanto da imporsi all’attenzione della critica più autorevole.

Partecipa alle manifestazioni artistiche italiane più importanti a Milano, Roma, Parma, Bergamo, Piacenza ecc. In occasione delle mostre romane del 1933 e del 1935 S.M. Vittorio Emanuele III, cultore d’arte e appassionato d’acquerello, vedendo i quadri di grande valore artistico di Raimondi lamenta l’inesistenza di una Cattedra d’acquerello. Il Ministro della Pubblica Istruzione Bottai nello studio del Pittore, che gli stava facendo il ritratto, rilevata la lamentela del Re decide di colmare la lacuna. Nel 1939 viene inaugurata la Cattedra di Pittura ad acquerello presso l’Accademia di Brera e Raimondi ne viene nominato primo Titolare. Vi resterà per trent’anni.

Nel 1935, durante il famoso Convegno di Stresa, viene incaricato dal Ministro degli Affari Esteri di eseguire i ritratti dei partecipanti S.E. Mussolini, i Ministri Flandin e Lavel per la Francia, Sir Simon e Mac Donald per la Gran Bretagna. I ritratti, un acquerello di Palazzo Borromeo e uno del giardino della villa sono riprodotti nell’opuscolo commemorativo con i testi di presentazione di S.E. Basile e S.E. Aloisi.

Pur prediligendo la tecnica dell’acquerello Raimondi ha magistralmente trattato l’olio e l’affresco. Nel 1935/1936 esegue nella Villa del Barone Aloisi a Roma un affresco al soffitto del salone «Epopea etiopica».

Ha lavorato e frequentato dal 1946 al 1966 il Vaticano ritraendo dal vivo ben tre Papi, Pio XII nel 1949, Giovanni XXIII nel 1956 e Paolo VI nel 1966; i quadri tuttora custoditi nella Segreteria di Stato gli hanno valso il titolo di «Pittore ufficiale di Pontefici».

L’importante opera di Raimondi è consistita soprattutto nell’aver immesso nella ritrattistica dei Papi la sontuosità del rituale, la potenza ieratica della religione imperante e trionfante.

Nel 1949 durante una serie di mostre nell’America Latina viene incaricato da Pio XII di portare il ritratto ch’egli aveva eseguito in Vaticano per ragioni di propaganda fide. A Montevideo tiene lezioni di acquerello ai docenti di architettura presso l’Università locale.

Per una precisa documentazione citiamo alcuni, tra gli innumerevoli ritratti eseguiti: S.M. Vittorio Emanuele III, S.E. Benito Mussolini, Cesare Maria De Vecchi di Val Cusmon, Giuseppe Bottai (Ministro Pubblica Istruzione), il Barone Pompeo Aloisi (Sottosegretario agli Esteri, detto L’eroe di Tirana), Giovanni Gentile (filosofo e Ministro dell’Istruzione), On. Boi- di (Primo Podestà di Addis Abeba), Augusto Turati (Segretario del Partito Fascista), Galeazzo Ciano, Guglielmo Marconi (inventore del Telegrafo e Presidente dell’Accademia d’Italia), lo scrittore Lucio d’Ambra, Ettore Petrolini (dell’Accademia d’Arte Drammatica), Trilussa, Pietro Mascagni ed ancora Frau Van Riel, la Contessa Canale, Peppino De Filippo, il Cardinale Aloisi Masella, il pittore Maimeri (padre della famosa fabbrica di colori), Beniamino Gigli, Carlo Delcroix (grande cieco ed invalido di guerra), il Generale dei Carabinieri De Lorenzo, il Comandante Mario Stoppani, la moglie del Pittore Signorini, la madre di Armando Brosini (autore della Porta monumentale della Vittoria a Roma), Gilberto Govi.

Raimondi oltre al ritratto si è dedicato alla vedutistica e ha profondamente studiato gli animali, ne ha ritratto ogni atteggiamento tanto da meritarsi il nome di grande pittore animalista.

Incitato dal Ministro per l’Educazione Bottai e dal Presidente della Reale Accademia d’Italia Guglielmo Marconi, Raimondi decide di ritrarre i campanili d’Italia.

Raggiunge le prime cinquanta tavole che sono state esposte a Roma e poi a Rovereto dove purtroppo sono andate disperse a causa di un bombardamento durante la II Guerra mondiale. Abbandona l’idea di dipingere i campanili fino al 1956 quando ritrae Papa Giovanni XXIII che gli consiglia di riprendere il difficile lavoro. Da allora esegue circa trecento tavole.

Nel 1974 con i colleghi: Giulio Falzoni, Alfredo Zecca, Ario Carmagnola, Miriam Artò, Isidoro Zanetti, Antonella Zecca, Alberto Franzioni, Annamaria Pavesi, Aurelio Pedrazzini, Santo Gironi, Nino Malingambi, Antonino De Bono e Sergio Colliva, fonda a Milano l'Associazione Italiana Acquerellisti, che promuove la tecnica dell'acquerello.

Dal 1979 al 1983 esegue i disegni per dieci francobolli per le tre serie: «Fiori d’Italia» e «Natale 1979» commissionati ed emessi dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni Italiano.

Nel 1983 a Palazzo Barberini di Roma riceve il premio «Luigi Prete».

Consacrato dalla critica ufficiale come «Re dell’acquerello» da circa cinque anni gli è stata intitolata una Scuola Internazionale dell’Acquerello a Roma presso l’Akade- mie Internaz. Burckhardt.

Della sua arte si sono interessati la RAI - in una trasmissione notturna tradotta in 5 lingue dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri -; la Radio Televisione Vaticana - con un intervista del Prof. Tesorio, trasmessa in tre puntate -; la B.B.C. nel 1988, con una intervista, durante il programma «The war» ha mostrato i ritratti eseguiti a Stresa.

Di questo grande maestro esiste una bibliografia notevolissima: si faccia quindi riferimento a «Aldo Raimondi e il romanzo dell’acquerello» di Francesco Pestellini edito da Centro Internazionale del libro, Firenze 1966.

Dal 23 maggio al 18 luglio 2003, viene ordinala la retrospettiva: Aldo Raimondi, Il Re dell'acquerello, presso Palazzo Sertoli Galleria del Credito Valtellinese di Sondrio.

Adalberto Sartori


Bibliografia:

1941 - Roma, L'Abazia delle Tre Fontane, Milano, Le Vie D'Italia, n. 1 gennaio, copertina.

1941 - Trieste, il castello di Miramare, Milano, Le Vie D'Italia, n. 3 marzo, copertina.

1959 - Aldo Raimondi, catalogo mostra, Milano, Galleria d'Arte Internazionale, dal 1° al 15 aprile.

1966 - Francesco Pestellini, Aldo Raimondi e il Romanzo dell'acquerello, monografia, Firenze, Centro Internazionale del Libro.

1991 - Adalberto Sartori, Schede: Aldo Raimondi, Mantova, Archivio n. 1 gennaio, p. 9.

1996 - Omaggio al più grande acquerellista del secolo Aldo Raimondi. Opere anni 30-80, Presentazione Giovanni ed Evaristo Bonelli. catalogo, Mantova, B&B Arte - Galleria d'Arte Contemporanea.

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