Parmeggiani Tancredi

pittore
Feltre (BL), 25 settembre 1927 - Roma, 27 settembre 1964
senza-titolo
Senza Titolo - 1959-1960

Abbandonato il Liceo classico, frequenta in modo irregolare il Liceo artistico di Venezia. Nel 1946 segue i corsi della Scuola libera del nudo tenuti da Pizzinato all’Accademia di Belle Arti. Nel 1947 si reca clandestinamente in Francia, ma dopo un breve periodo è rimpatriato col foglio di via obbligatorio. Nel 1949 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Sandri di Venezia, presentato da Guidi. Nel 1950 si trasferisce a Roma, dove entra in contatto con Turcato, Dorazio, Guerrini e Penili. Partecipa alla mostra Arte Astratta e Concreta in Italia 1951, organizzata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Alla fine degli anni ‘40 aveva conosciuto il gallerista C. Cardazzo; nel 1951, di ritorno da Roma, tramite il pittore B. Congdon conosce Peggy Guggenheim che gli offre uno studio nel suo palazzo. Firma il Manifesto del movimento spaziale per la televisione (1952) e partecipa ad alcune esposizioni del gruppo. Nel 1952 ottiene riconoscimenti al Premio Graziano, al Premio Gianni a Milano e alla XL Collettiva Bevilacqua La Masa. Da questa data si susseguono importanti mostre personali in Italia e all'estero. Nel 1955 è invitato alla mostra Tendances actuelles presso la Kunsthalle di Berna e nello stesso anno vince il Premio di Pittura Esso, con il dipinto "Soggiorno a Venezia", organizzato nel padiglione italiano della Biennale di Venezia. Nel 1958 due personali di rilievo: alla Saidenberg Gallery di New York e alla Hannover Gallery di Londra. Nella primavera del 1959 decide di lasciare Venezia e presso la Galleria il Cavallino, in una sorta di mostra-congedo, presenta le opere del ciclo A proposito di Venezia. Si ferma a Milano dove inizia il rapporto di lavoro con la Galleria dell'Ariete. Nello stesso anno partecipa alla Vili Quadriennale di Roma. Dopo un viaggio in Svezia e Norvegia si reca a Parigi, dove entra in contatto con alcuni protagonisti del surrealismo e conosce le ultime esperienze di profondo cambiamento esistenziale che trovano riscontro anche nel suo lavoro: nascono le Facezie e gli Arabeschi, e l’artista fino a tutto il 1961, oltre a dipingere, disegna con straordinaria intensità. Sul finire del 1962 il suo disagio si fa sempre più profondo. Tra la fine del 1963 e l’inizio del 1964 è a Venezia, dove viene ricoverato all'ospedale psichiatrico. È invitato con tre opere alla XXXII Biennale. Apparentemente ripresosi, si stabilisce per qualche tempo presso il frateIlo Romano, a Roma. Qui, il 1° ottobre 1964, nelle acque del Tevere viene recuperata la sua salma.


Bibliografia:

1955 - Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, Venezia, p. 98.

2010 - Lucio Fontana e lo Spazialismo a Venezia, testi di Franco Batacchi, Giovanni Granzotto, catalogo mostra, Galleria Perl'A di Venezia, Ed. Il Sogno di Polifilo, pp. 72/75.

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