Gnocchi Alberico

pittore incisore
Lodi, 1941

Alberico Gnocchi nasce a Lodi nel 1941, inizia a dipingere giovanissimo - 12 anni - frequenta un gruppo di giovani pittori lodigiani, tra i quali Ugo Maffi, allievo di Oskar Kokoschka. L’amicizia profonda con Ugo gli permette di acquisire un bagaglio culturale riferito all’Arte, letteratura e musica in generale.

Alberico Gnocchi, inizialmente autodidatta, in seguito frequenta una serie di corsi delle Scuole del Comune di Milano quali: Pittura, corso di Nudo, di Calcografia, e per un triennio, il corso di Acquerello avanzato.

Frequentando il corso di Calcografia, impara tutte le tecniche della disciplina, ma è con la tecnica della Maniera nera che rimane affascinato ed è congeniale per lui, che possiede una notevole manualità per l’uso degli attrezzi, disciplina difficile e faticosa. Frequenta la prestigiosa stamperia d’Arte di Cesare Linati di Milano, il figlio Carlo è il suo stampatore, diplomato all’Accademia superiore di Urbino, gli insegna i primi rudimenti di tale tecnica. Alla chiusura delle attività di Linati, frequenta l’altrettanto prestigiosa stamperia d’Arte di Ivan Pengo di Milano, suo stampatore è Moreno Chiodini, anch’esso diplomato all’Accademia di Urbino. Insegnante di Calcografia presso la Scuola Superiore del Castello di Milano. Moreno gli stampa le Maniere nere a Poupèe (a più colori sulla stessa lastra) con effetti eccellenti.

Sino dai primi albori Alberico Gnocchi dipinge dal vero, ritraendo i vari scorci di Lodi dove è nato, i paesaggi nei luoghi che ha visitato; Puglia, Sardegna, Calabria, Lazio, Romagna, Costa Azzurra, Piemonte, in particolare la Valsesia, dove da anni ha uno studio con il torchio a stella per incidere.

Ha fatto parte del “Gruppo Incisori di Milano” formato dai corsisti della Scuola di calcografia di S. Erlembardo di Milano, esponendo nei luoghi pubblici della Lombardia con il loro Patrocinio. Ha fatto parte dell’Associazione Incisori italiani di Vigonza (PD) esponendo ogni anno in collettiva presso il Castello dei Peraga. Fa parte Dell’A.I.E. (Associazione ex libris) di Bodio Lomnago (VA) esponendo nei vari luoghi in Italia ed all’Estero. Ha insegnato Calcografia al L’UNITRE di Opera (MI).

Le incisioni di Alberico Gnocchi sono conservate nella Raccolta delle stampe Adalberto Sartori di Mantova (www.raccoltastampesartori.it), Repertorio delle stampe di Bagnacavallo (RA), Polo museale castello dei Paleologi di Acqui Terme (AL), all’Archivio storico dell’Associazione Incisori Italiani di Vigonza (PD), all’Archivio storico dell’Associazione ex Libris di Bodio Lomnago (VA), nella Raccolta delle stampe della Biblioteca Braidense di Brera a Milano.

Le sue opere si trovano in numerose raccolte private e pubbliche.


Contatti:

Alberico Gnocchi

E-mail: albericognocchi41@gmail.com


Mostre personali:

- Biblioteca comunale di Locate Triulzi (MI), con il patrocinio del Comune.

- Galleria La Telaccia, Torino.

- Galleria Rebaudengo, Montechiaro d’Asti.

- Stand Expo Art, Roma.

- Galleria Alba, Ferrara.

- Galleria Manzoni Art Center, Milano.

- Galleria Eustachi, Milano.

- Sede CGIL Zona Giambellino, Milano.

- Polifunzionale STERNA, Quarona (VC), con il patrocinio del Comune.

- Stand Fiera Mercato di Venturina (LI).

- Chiesa dei SS. Simone e Giuda, Cornegliano Laudense (LO), con patrocinio Comune.

- Biblioteca del Comune di Opera, con il patrocinio del Comune.

- Museo della Stampa Casa degli Stampatori di Soncino (CR), con il patrocinio della Proloco.

- Galleria La Spadarina, Piacenza.

- Galleria Arianna Sartori, Mantova.

- Galleria D’Arte 13, Alba (CN).

- Stand Mostra mercato, Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo (RA) -2010.

- Stand Mostra mercato, Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo (RA) - 2011.

- Centro Culturale Lucania, Milano.

- EX Chiesa Parco Magni, Borgosesia (VC), con il patrocinio del Comune.

- Centro culturale L’aquilone, Lodi (espone 6 opere grafiche).

- Mostra del mini quadro, Milano (espone 6 opere).

- Premiati Galleria Eustachi, Milano (espone 8 opere).

- Mostra Incisioni, Via Oldrado da Ponte, Lodi (espone 6 opere).

- Il Capricorno, Gemonio (VA) (espone 6 opere grafiche).

- Centro Culturale Concetto Marchesi, Milano (espone 8 opere).

Alberico Gnocchi ha partecipato a numerosissime mostre Collettive di Pittura e d’Incisione.


Bibliografia essenziale:

Il nome di Alberico Gnocchi è inserito nei cataloghi d’Arte di pittura e incisione quali:

Casa editrice Elitè di Varese, Casa editrice Alba di Ferrara, Catalogo Associazione Incisori Italiani di Vigonza, Catalogo Raccolta delle stampe di Bagnacavallo (RA), Catalogo Biennale Padre Pietro Donati di Perugia, catalogo mostra Tono Zancanaro Monselice (PD), Cataloghi Mazzotta e De Ferrari nella X^ e nella XIII^ Biennale d’Incisione di Acqui Terme. Cataloghi della casa Editrice Archivio Sartori Editore di Mantova quali: “Acquarellisti italiani”, “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea”, “Vegetalia tra alberi fiori e frutti”, “l’Arte tra paesaggi e periferie”, “Omaggio alla bicicletta!”, “Zucca&Zucche. La zucca nell’incisione”. Catalogo “E’Carta” del mini quadro, Cataloghi Biennale Concorso Xilografia Città di Lodi 2014/2017/2019, Cataloghi ex libris: “Duecento anni dalla nascita di G. Verdi”, “il cibo negli ex libris”, “Buon compleanno Italia”, “Fumetti e cartoni animati”

Il comune di Opera (MI) gli dedica due pagine sul mensile del Comune, la rivista “grafica D’Arte” di Milano gli dedica una pagina con relative immagini delle sue opere.


Citazioni e articoli:

Metallurgico mensile dei metalmeccanici milanesi - La Gazzetta di Torino - Arte e Cultura - Il Resto del Carlino - La Gazzetta del Sud - Gazzettino - La Stampa - La provincia - Arte - L’Eco del Lunedì - Il Giornale - Il Giorno - Il Corriere della Sera - Il Cittadino di Lodi - Spazio Ovest - Punto & Linea mensile di Opera - OPERA mensile del Comune di Opera - Mensile “ARCHIVIO” - Trimestrale “Grafica d’Arte” - TG3 Regionale - Libertà - L’occhio nel segno - L’Avvenire - La Voce di Mantova - Gazzetta di Mantova - Corriere Valsesiano - L’Editoriale di Piacenza.


Recensioni sui Siti Internet:

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Di Lui hanno scritto giornalisti e critici:

G. Pagliarulo - U. Biondi - F. Puviani - A. Spingardi - G. Detti - Federica Gamalero - Antonella Bianchi - Zaira Zuffetti - A. Caserini - P. A. Manca - Loretta lo Giudice - L. Carati - M. Gaddi - I. Siboni - P. Bertelli - Paola Artoni - Paola Cortese - Brunetta Ferrarini - Elisa Piras - F. Bonalumi - Maria Gabriella Savoia.



Giudizi critici:

“…I cieli di Gnocchi in qualche modo stupiscono. Verdi in una campagna verde azzurro bianco di Peschici. Profondo azzurro. L’aria che traspiro dai quadri che ho osservato è l’aria che si respira nella mia terra, olivi, case di tufo, luce e calore…”.

Gianfranco Pagliarulo


“…Alberico Gnocchi incornicia nel silenzio istintivo della sua semplicità una creatività pura, che la ricerca del particolarenon va intesa come bravura ma come messaggio d’amore per il paesaggiospesso dimenticato…”

U. Biondi


“…Le sue opere sono apprezzate per la freschezza e per la spontaneità con cui vengono fermate sulla tela paesaggi, angoli particolari. Senza dubbio Gnocchi è dotato di estro e di innate capacità artistiche…”.

F. Puviani


“…I suoi temi si svolgono in un clima pacato ma ricco di vicende e il suo paesaggio è aperto ad ogni armoniosa interpretazione. La luce intatta che pervade le sue tele può dapprima suggerire incanti favolistici, ma poi si rivela scoperta ariosa e consapevole di realtà o di fantasie vissute. Così Alberico Gnocchi scopre i suoi momenti magici nella schiettezza del comunicare e non vi è zolla ne filo d’erba che non riveli tutta la sua minuta ma preziosa ricchezza, sono un esempio felice i fiori veri appunti gioiosi sulla tela oppure scorci di campagna, le marine. Caldi di una dimensione domestica pur nell’ampiezza del paesaggio… è una pittura che nasce con estrema semplicità e come tale è pervasa da una serenità e freschezza composta in essa si sente l’ispirazione del momento, la riproduzione istintiva di un mondo fatto di quiete immagini… Osservando i lavori di Gnocchi appare inseparabile con la natura, da uno spazio limitato, l’idea dell’immensità, i colori lo colpiscono sempre più in modo di avere il sentimento della tonalità un giallo un verde un azzurro entrano nel suo subcosciente e dopo una sedimentazione nel magazzino dei ricordi diventa scintilla creatrice… Non è difficile scorgere dietro questi scenari di magistrale e vivida suggestione la finezza di un animo proiettato verso le cose belle della natura ed esserne quindi liricamente avvinto… Coerenza tecnica, ricerca tenacia ed umiltà di stile sono le caratteristiche principali di questo sensibile artista…”.

G. Detti


“…Diversamente da chi si forma negli studi artistici per dedicare il proprio talento e la propria professionalità all’arte, Alberico Gnocchi è condotto dai casi della vita lungo un altro percorso… I difficili anni bellici, segnati dalla povertà e dal bisogno del lavoro, lo costringono a spendere le proprie forze nella fatica della fonderia e della fabbrica, ma non gli impediscono di avviarsi giovanissimo come autodidatta alla pittura… Egli sente urgente la necessità di rafforzare la propria formazione artistica e frequenta corsi di nudo e di tecniche pittoriche istituiti dal Comune di Milano… L’artista sperimenta le diverse tecniche miste all’olio, talora arricchito dall’aggiunta di sabbia, pasta acrilica, carte particolari, in funzione di una modellazione tridimensionale della materia colore, gli acrilici, la leggerezza immediata e luminosa dell’acquerello, alle tecniche grafiche a matita, carboncino e pastelli… Frequenta la Scuola di S. Erlembardo di Milano e diviene membro del gruppo incisori della stessa… Gnocchi definisce due ambiti espressivi – quello pittorico e quello grafico – che conduce sempre parallelamente… Egli sceglie la rappresentazione dal vero, le tele rappresentano figure umane, paesaggi, cascinali, scorci resi particolari dal taglio compositivo, generato non da esteriore artificio prospettico, ma da suggestioni allusive, sedimentate nella profonda interiorità: quella di una persona cresciuta nella durezza inesorabile della vita, ma tenacemente tesa a cogliere la gioia vitale insita nell’opera dell’uomo… la tavolozza vivace e solare accende immagini vitali, che si fanno specchio di una pacata e meditata gioia, costituisce armoniche trame di luci e di ombre, densità materiche di colore, vibranti sonorità di toni… Alberico Gnocchi sempre fedele alla versatilità della tecnica espressiva, sembra tentare la via dell’astrazione. Eppure la sua anima lo riporta alla concretezza delle cose soprattuttoquando esprime il suo talento più felice nell’incisione… Difficile e antica arte quella dell’incisore legato a doppio filo alla capacità dello stampatore… Alberico Gnocchi padroneggia con sapiente disinvoltura le diverse tecniche incisorie: acquaforte, acquatinta, puntasecca, bulino, ceramolle, e la suggestiva – quanto intrigante ed accattivante – MANIERA NERA non hanno segreti per lui… La maniera nera, magistralmente dominata sia sul piano tecnico e su quello espressivo, sorprende per la profonda intensità espressiva. Dall’oscurità più compatta e vellutata dello sfondo nero, denso e assoluto come non mai, la luce radente ruba immagini e brani di realtà… Vive di rinnovata suggestione visiva nella rigorosa sequenza di gradazioni. È così che si rivela forte e chiara la dimensione artistica ed umana di Alberico Gnocchi: aperto alla ricerca, misurato nel porsi, sensibile e tenace nell’animo. Lirico e nell’arte”.

Antonella Bianchi


“…Come avviene per la grande grafica di ogni secolo da Durer a Rembrant, da Goya a Picasso, segnano uno straordinario affresco di avvenimenti e di costume, e insieme penetrano l’agitarsi incessante delle passioni e delle speranze dei piaceri e delle sofferenze… Un profilo artistico, quello descritto sopra che si addice ad un incisore poliedrico come Alberico Gnocchi, artista che da anni riesce con grande passione e pazienza a tradurre la sua volontà creativa in opere di sicura e certa eleganza, frutto di anni di esperienza… Le opere qui esposte, personaggi, paesaggi, nature morte, sono la prova di come si possono ottenere risultati diversi, utilizzando tecniche espressive diverse… Ed è proprio dalla tecnica dellamaniera nera, affascinante ma non di facile esecuzione che Alberico Gnocchi viene attratto in modo particolare… Con risultati gradevoli inizialmente e con la continua esperienza a risultati eccellenti, riuscendo ad estrarre dalle opere quei valori interiori, fatti di “luci e ombre” nei quali riesce con naturalezza a dare “una figurazione illuminata”.

Pier Antonio Manca


“…È con vivo piacere che ho accettato l’invito dell’Amministrazione comunale di Opera di partecipare e presentare l’inaugurazione della personale di pittura e grafica di Alberico Gnocchi. Desta interesse la sua vicenda artistica: prima autodidatta, poi allievo e di sicuro, professionista. Ma è ugualmente degno di attenzione come uomo per la sua discrezione, per la sua dichiarata e continua volontà di ricerca per la sua gioia di comunicare, nel condividere i momenti e i temi del suo lavoro… Racconta della scuola di grafica, dell’“osare” con l’acquaforte, delle varie tecniche di incisione, dei tempi dell’acquatinta, dell’approccio con il nudo, della leggerezza dell’acquerello e della corposità dell’alchimia sabbia-colore con una freschezza giovane. Eppure Alberico Gnocchi ne ha fatta di strada, e porta in sé tanta storia: dell’amicizia sino dall’età giovanile con Ugo Maffi, allievo di Oskar Kokoschka, alle riflessioni su Van Gogh e gli impressionisti. E poi porta la sua storia, ci raccontadi risaie e di fabbrica di impegno sociale, dei temi del lavoro e della natura e si capisce che ha tanto da dire, nelle sue diverse lingue: con il colore e con la leggerezza delle sfumature, con il tratto veloce della pittura e con le pazienti tecniche dell’incisione”.

Loretta lo Giudice


“Alberico Gnocchi legato ad un mondo autentico, dove l’uomo è ancora interprete di sé, del proprio lavoro e delle proprie scelte e, dove anche la natura agreste non è vincolata alle speculative leggi della superproduzione, Alberico Gnocchi è nella costante ricerca di riportare sui propri fogli gli aspetti di una vita normale, che segue l’andamento delle stagioni, primavera, estate, autunno e inverno. La creatività, a distanza di anni, ancora pura e fresca, non intaccata da inutili intellettualismi, lo vede scegliere le tematiche legate al lavoro ed al paesaggio agreste e locale, alla raffigurazione di piccoli animali e alle composizioni di nature morte. Gnocchi usa con abilità le diverse tecniche incisorie, così che che ormai da anni l’acquaforte, la puntasecca, l’acquatinta, la cera molle, il bulino, e l’intrigante maniera nera, sono da lui usate con abilità.

…Quando ritiene che la lastra sia completa, la lava con petrolio o acquaragia, l’asciuga e la tiene come matrice del disegno da replicare, quindi inumidisce le carte, cosparge di inchiostro grasso con un tampone di pelle la lastra e scaldandola un poco per favorire la penetrazione della tinta dei solchi e la sua cessione alla carta. La lastra pronta, posta sul piano del torchio e coperta di un foglio di carta da stampare e con un feltro, è da lui fatta passare insieme al piano del torchio sotto il cilindro di pressione, ogni volta è un’alchimia, infatti se è vero che tutti i fogli sono uguali è vero anche che sempre uguale è l’emozione che si prova alla vista di un foglio appena stampato! Ma è nella maniera nera che Gnocchi riesce ad esprimere il meglio… Riporta i suoi soggetti preferiti, le nature morte, che intende incidere. Il lavoro consisterà nell’annullare tutti i segni (granitura) sulla lastra preparata con il rocker, utilizzando utilmente i raschietti e brunitoi, punte d’agata, di forme e misure diverse. Di tutto questo lavoro, fatto di riflessione e di paziente ricerca, segno dopo segno, prima alla ricerca del nero assoluto, con la capacità di ricondurre ogni tono grigio ad un colore, poi alla ricerca della luce abbagliante, foglio dopo foglio, per trovare l’equilibrio dei segni la poesia dell’incisione”.

Maria Gabriella Savoia

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