De Chirico Giorgio

pittore scultore
Volo (Grecia), 10 luglio 1888 - Roma, 20 novembre 1978

Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, "Mostra degli italiani a Parigi", Sala 28, con presentazione di Gino Severini, espone 15 opere.

Partecipa alla IV Quadriennale d'arte di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, dal 16 maggio al 31 luglio 1943, con Autoritratto in Costume.






""L’artista pittore Giorgio De Chirico è nato a Volo (Grecia) il 10 luglio 1888 da genitori italiani. Studiò ad Atene e a Monaco di Baviera. Ebbe un primo periodo ispirato a Boeklin e a Franz von Stuck, e un successivo periodo parigino metafisico e surrealista.

Riprese poi lo studio della figura umana richiamandogli agli antichi e approfondendo le sue ricerche tecniche che compendiò in un « Piccolo trattato di tecnica pittorica ». Nessuno può disconoscere che il De Chirico non sia un Maestro, un grande artista evoluzionista, che si distanzia dai premiati con medaglie di oro. I suoi quadri fanno bella mostra nelle più importanti raccolte pubbliche e private in Europa e nelle Americhe.

Nel 1940 espone alla Galleria del Milione nella rassegna "Quaterna di pittori: Funi, De Chirico, Borra, Reggiani", …Giorgio De Chirico è presente con 5 opere: opere che lasciano, chiara, una (voluta?) gioie del colore. Gioia però metomorfosata - e ingiustamente - in «fine».

Scriveva Soffici, nel 1914: «La pittura di De Chirico non è pittura, nel senso che si dà oggi a questa parola. Si potrebbe definire una scrittura di sogni». Dobbiamo allora dire (malamente) che queste opere sono i cartelloni pubblicitari dello spirito?

«L’ammaestratore di cavalli». compreso in una atmosfera dominata dal grigio, ci butta negli occhi il rosso aspro del berretto e il giallo violento (stavo per scrivete: brutale) di una gran sciarpa svolazzante. Più cheto è il «ritratto di Signora in costume»; il verde-blu «lei cappello s’incunea Uh il biancore del viso e il grigio del cielo. In «Armi antiche» il bianco trova, nella pochezza un motivo per far più spicco.

Ho parlato sin qui «lei colore (ma è anche sincerità, che De Chirico mi attira colla magia della sua tavolozza): è, ogni valore, soltanto in ciò risolto ?

Raffaele Carrieri ha scritto: «La fonte di De Chirico è Omero… L’ordine di Giorgio De Chirico è platonico e pitagorico. Dai suoi soliloqui jonici si propagano forme e astrazioni ultraterrene». Belle frasi! e qualche po' di verità. Ma anche tanta (troppa?) esagerazione.

Notevole è un giudizio dello stesso De Chirico: «Pictor classicus sunt». Ma la definizione (concessa l'esattezza nel passato) ha resistito alla frana del tempo?

Meglio tenersi a quanto pubblicava l’«Italia» (22 Nov.): «Se… quel regno fantomatico non piacerà, lo discutano. Due cose riconosceranno indiscutibili: la vigorosa personalità dell’artista e la consumata scienza del pittore».… Franco Valtorta.""


Bibliografia:


1932 - (Gino Severini) XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 100/103.

1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte - Venezia, 1932 X° 28 aprile 28 ottobre, Fascicolo di Maggio della Rivista Le Tre Venezie, anno VIII°, N° 5, p. 274.

1936 - Enrico Somarè, L'arte italiana moderna e contemporanea all'estero, Almanacco degli Italiani ell'Estero 1936 - Roma, Edizioni Roma, p. 56.

1940 - Giorgio Cartei, Dodici artisti una discussione e... un ombrello, Assisi, La Festa, n. 10, 10 marzo - XVIII, pp. 116/117.

1940 - Franco Valtorta, Quaterna di pittori: Funi, De Chirico, Borra, Reggiani, Assisi, La Festa, n. 11, 17 marzo - XVIII, pp. 126/127.

1943 - Raffalele Carrieri, IV Quadriennale, Tempo, n. 215, Milano, 8/15 luglio XXI, pp. 22/25, 31.

1956 - Domenico Maggiore, Supplemento Artisti Viventi d’Italia, Napoli, Edizione Maggiore, p. 181

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