Borgomainerio si firma con gli pseudonimi: Don Ciccio e Nemo. Sigla i disegni anche con la sola lettera B
È stato uno dei caricaturisti del giornale satirico Spirito Folletto" e il fondatore del giornale "Mefistofele". Realizza a Como le decorazioni del Teatro Cressoni.
Nel 1867 disegna il frontespizio e la testata del settimanale milanese L'Universo Illustrato, incisi da Augusto Trichon.
Come vignettista collabora con alcune immagini per l'edizione dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, edito da Rechiedei nel 1869, i suoi disegni vengono tradotti in xilografia anche per il settimanale milanese L'Emporio Pittoresco.
Collabora intensamente a tutti i principali giornali umoristici del tempo, quali lo Spirito Folletto, Il Rabadan, Il Fischietto, L'Uomo di pietra, Il Diavolo a quattro ed Il Mefistofele, firmandosi "Don Ciccio" o "Nemo".
Con Giulio Gorra realizza tutti i disegni (poi incisi da: Centenari, Canedi, Gallieni), per l'opera di Giuseppe Rovani, I Cento anni, edita a Milano, dai Fratelli Richiedei (1868-69 prima edizione illustrata, 1875 seconda edizione illustrata) e poi da Carlo Aliprandi a fine secolo.
Nel 1874 parte per il Brasile, a San Paolo, dove gli è stata offerta la direzione del giornale umoristico La Vida Fluminense, assume anche la guida della scuola di disegno dell'Accademia di Belle Arti. Muore per febbre gialla il 3 marzo 1876.
Bibliografia:
1867 - L’Universo Illustrato, Milano, Emilio Treves, vol. I. Frontespizio e testata.
1867 - Commemorazione della battaglia del 7 aprile 1848 a Montebello, disegno di L. Borgomainerio (Vajani e Sartorio), L’Emporio Pittoresco, Milano, Sonzogno, anno IV, p. 276,
1867/68 - L’Universo Illustrato, Milano, Emilio Treves, vol. II. Frontespizio e testata, p. 884.
1870 - I Misteri del mondo, storia della Famiglia Bonaparte e degli avvenimenti dal due dicembre alla Battaglia di Sédan, Milano, Lib. Editrice Dante Alighieri, pp. 305, 321, 401, 467, 483, 547, 629, 741, 757, 853, 931
1871 - Giovanni Berri, Le notti di Berlino, Scene storico drammatiche sulla Prussia e la sua Corte, Milano, Libreria Dante Alighieri, di Enrico Politti, p. 321.