Bruno Azzini, nonostante abbia frequentato diversi corsi, si sente un autodidatta.
Le sue opere sono realizzate come collage di juta e materiali di riciclo con stucco e ossidi su tela.
Mostre personali:
Galleria La Meridiana, Verona.
Galleria Arianna Sartori Arte, Mantova.
Mostre collettive:
Magazzino del Sale, Cervia (RA).
Pinacoteca, Castiglion Fiorentino (AR).
Palazzo Bertazzoli, Bagnolo Mella (BS).
Sax Art Gallery, Sasso Barisano, Matera.
Galleria M.A.D., Mantova.
Terrazza Frau, Spoleto.
Museo Mario Rimoldi, Cortina d’Ampezzo.
Vernice Art Fair, Forlì.
Pro Biennale, Venezia.
Biennale Cesenatico.
Art Parma.
Villa Reale, Monza.
Arte Genova.
Di Lui hanno scritto:
Ottavio Borghi, Vera Meneguzzo, Francesco Trigiani, Andrea Domenico Taricco, Salvo Nugnes, Rossana Chetta.
Contatti:
Bruno Azzini
Via Romanino, 4 - 25013 Carpenedolo (BS)
Cell. 347.8719511
E-mail: azzini.bruno@yahoo.it
Giudizi critici:
“La bravura espressiva dell’Artista Bruno Azzini, lascia fortemente stupito l’osservatore, il quale si trova di fronte a nuove formule artistiche, completate da colori, tonalità intuitive e contaminazioni materiche attuabili e resi concreti dal suo istinto creativo. La formalità di questa nuova figurazione, si spinge oltre la staticità e crea ritmo e dinamismi con fluidi percorsi, seguendo la regola del “mai statico’’ Bruno Azzini ha catturato l’attenzione del collezionismo specializzato, ma anche della critica la quale osserva nella sua produzione, una speciale ironia mista a provocazione nel determinare il modello composto con reali indumenti, tradotto in figura senza le estremità. Tutto questo ha il preciso obiettivo di turbare la fantasia di ognuno, e lasciare che si possano immaginare volti, piedi e mani in assoluta libertà. Il pennello che funge da testa, non è casuale ma il suo simbolo creativo: la definizione di un Artista nuovo, contemporaneo, che sfida le coerenze e crea nuovi impatti, con il pensiero creativo nella testa e nel cuore”.
Rosanna Chetta, curatore e critico d’arte
“Bruno Azzini è un pittore autodidatta moderno. Nasce a Calvisano (BS) il 9 maggio 1953. Sin dall’età della scuola media inizia a coltivare la passione per la pittura. I suoi primi disegni sono focalizzati sui temi paesaggistici e nature morte.
Nel tempo libero dal lavoro in ambito calzaturiero, perfeziona il suo stile frequentando alcuni corsi per capire meglio le varie tecniche artistiche.
Le sue numerose opere dell’età giovanile esprimono un’attenzione al particolare molto spiccata.
I colori divengono sempre più realistici.
Non vi è abitazione della campagna circostante che non sia stata da lui con cura raffigurata.
Con il passare degli anni, Bruno si lascia alle spalle i colori più o meno intensi della natura nelle varie stagioni per sperimentare la tecnica del bianco-nero.
Rappresenta figure dai tratti molto decisi colte sia dal mondo dei mestieri che della musica o più semplicemente della vita quotidiana.
Non appagato da questa sua iniziale trasformazione decide di sperimentare l’applicazione di oggetti e materiali diversi sempre più particolari.
È dall’inizio del 2015 che Bruno definito l’artista del “pennello pieno di sogni” stupisce con la sua originalità sostituendo la testa dei personaggi con un pennello vero e proprio. L’autore piega e ripiega la juta, la tira, la distende, l’assesta, la incolla e poi la dipinge con colori acrilici.
La pittura di Azzini è focalizzata sull’abbigliamento, ogni individuo rappresentato è legato all’immaginazione di chi lo guarda.
Il pennello, metafora della fantasia, riporta i colori del vestito. Non si vedono mai le mani, le gambe, le braccia e la faccia; forse a significare che nel mondo di oggi conta solo l’apparenza, non importa usare la testa, muovere le mani, volgere i piedi in determinate direzioni.
Interessante la combinazione coloristica, a volte forte a volte tenue. La formalità di questa nuova figurazione, si spinge oltre la staticità, crea ritmo e dinamismi. Spesso vengono utilizzati ritagli di tessuti veri, una cravatta, una camicia, dei jeans…
Tante raffigurazioni in tanti luoghi e momenti diversi tutto con il comun denominatore di turbare la fantasia di ognuno.
La definizione che più si addice all’artista Bruno Azzini è di colui che lascia spazio all’immaginazione, contemporaneo, che sfida le coerenze e crea nuovi impatti con il pensiero creativo nella testa e nel cuore”.
Vera Meneguzzo