Guido Zuccaro nato a Udine nel 1876 e morto a Bassano del Grappa (Vicenza) nel 1944. Nipote del pittore Antonio Zuccaro, giunge al seguito della famiglia a Milano ed entra molto giovane nella bottega di vetrate artistiche condotta da Pompeo Bertini. Nel corso dell'ultimo decennio del secolo frequenta a lungo le aule dell'Accademia di Brera seguendo i corsi di ornato, figura e pittura, allievo di Raffaele Casnedi e Giuseppe Mentessi, (1889-1895);
nel 1896 è improvvisamente sospeso da tutte le scuole); negli stessi anni esordisce in precipua veste di ritrattista alle mostre della Famiglia Artistica e della Società Permanente. Saldamente avviato alla carriera di disegnatore di vetrate che lo porterà a lavorare per la Fabbrica del Duomo e la Pinacoteca Ambrosiana, si avvicina agli ambienti socialisti milanesi, contribuendo ad illustrare la stampa del movimento e ottenendo la prima importante commissione pittorica con la realizzazione del pannello centrale del Trittico dei Ferrovieri per la sede del mutuo soccorso milanese della categoria (1897-1898). Passato nel 1901 alla ditta di vetrate artistiche di Giovanni Beltrami, dove lavora sino al 1928, prosegue l'attività ritrattistica e si dedica anche alla pittura di paesaggio, allargando l'orizzonte espositivo dei suoi dipinti fino a partecipare ad alcune edizioni della Biennale veneziana (nel 1909 Mattino d'autunno è acquistato dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano).
Nel 1909 partecipa alla VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con il dipinto: Mattino d'ottobre.
Nel 1910 partecipa alla IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con il disegno a colori: Ritratto di mia moglie, ed il dipinto: Temporale imminente.
Nel 1915 realizza una serie di dipinti dedicati alla Prima Guerra Mondiale: Uniti per Dio chi vincer ci può; Raccolgaci un'unica bandiera, una speme; Fratelli d'Italia, l'Italia sè desta; Già l'aquila d'Austria le penne ha perduto; Il suon d'ogni squilla, i vespri suonò; le opere oggi sono conservate nel Museo delle Storie di Bergamo.
Il Consiglio degli Istituti Ospedalieri di Milano, deliberò il 19 novembre 1918 l'assegnazione allo Zuccaro dell'esecuzione del ritratto di Carlo Panzeri, e l'opera venne accettata dalla Commissione Artistica l'11 marzo 1919. Guido Zuccaro, che aveva lavorato a lungo alla realizzazione di vetrate artistiche con Innocente Cantinotti e Giovanni Buffa, si è servito per questo ritratto di tinte decise e di tratti marcati, particolarmente precisi nella definizione fisionomica del volto. Per gli stessi Istituti Ospedalieri, realizza nel 1924 il dipinto: Carolina Annoni Bosisio e Annetta Bosisio, e nel 1930 il ritratto di Carlo Castiglioni.
Bibliografia:
1909 - VIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 34.
1909 - Guido Marangoni. VIII esposizione Internazionale di Venezia. Pittori Italiani, Milano, Natura ed Arte, anno XVIII, n. 23, 1° novembre, pp. 723, 725.
1910 - IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 74, 95.