Dopo aver fatto il tagliapietre da ragazzo, studiò nell’Accademia di Belle Arti a Firenze e attese a modellare sotto la guida di Augusto Rivalta. Imparò inoltre dallo scultore svedese Lundberg ad applicare una certa teoria dei piani, secondo la quale tutti i punti più sporgenti d’una composizione scultorea, su ciascuno de’ suoi lati, devono essere racchiusi dentro un medesimo piano. Angelo Zanelli non solo applicò codesto principio essenziale, ma volle trasmetterlo ai discepoli allorché divenne titolare di scultura nella Accademia di Belle Arti in Roma. Sue prime opere in ordine di tempo sono i capolavori: “Donna del pane,,, e “Gaspare da Salò,,(inaugurato l'8 settembre 1906). Tra il 1909 e il 1911 vinse i concorsi di primo e di secondo grado pel monumentalissimo “Altare della Patria,, da erigersi nel Vittoriano in Roma. L’immenso fregio marmoreo misura ottanta metri. La statua della ‘ ‘Dea Roma,,, che ne congiunge e sintetizza simbolicamente le due ali convesse, è del 1925. Altre opere: il monumento al “Generale Josè Hartigas ,, in Montevideo (1912), la cui statua equestre di bronzo misura otto metri d’altezza; il monumento al "Generale Guidoni" in collaborazione con lo scultore Costante Cotter, nella nuova città di Guidonia (1929), i lavori del “ Capitolio ,, di Avana (1928-29): statua di bronzo dorato della Repubblica di Cuba, alta undici metri, due gruppi di bronzo alti otto metri, e sei metope di marmo. Inoltre il monumento ai “Caduti di Salò ,, (1930) (il monumento raffigura due soldati che reggono il corpo di un compagno esanime), ai "Caduti di Imola" (1923-26) e ai “ Caduti di Tolentino" (1928-38) (Il monumento è costituito da un portale interamente in pietra a due arcate fiancheggiate da due piloni. Al centro della muratura lapidea s'innalza su un avancorpo la statua della Vittoria alata che con la destra alza una daga e con l'altra tiene un fascio di littori. Una lunga fascia decorativa in bronzo mostra a bassorilievo le fasi e le attività della vita umana. Il monumento orna l’originario ingresso allo stadio, non a caso denominato "della Vittoria”); e pel Giappone, la piccola statua di bronzo dorato dell’ “Ammiraglio Togo,, (1931), destinata alla storica nave “Micasa,,. Nel 1929 assume la presidenza dell’Accademia di Roma, dove nel 1931 diventa titolare della cattedra di scultura.
Nel gennaio 1904 è il vincitore del concorso, tra i trenta giovani scultori ammessi alla prova definitiva, al pensionato nazionale di scultura, che espongono nel Palazzo dell’Esposizione in Roma, opere in altorilievo sul tema del lavoro.
All’Esposizione di Bruxelles del 1910, viene premiato dalla giuria internazionale, con Medaglia d’argento per la Scultura.
Figura alla Seconda Biennale Romana, Mostra Internazionale di Belle Arti, nel Palazzo delle Belle Arti di Roma, che si tiene dal 4 novembre 1923 al 30 aprile 1924, con la scultura Roma, Corrado Ricci gli dedica una presentazione.
Nel 1924 partecipa alla XIV Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 1 scultura
Nel 1928 partecipa alla XVI Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 1 scultura
Nel 1931 figura alla Prima Quadriennale Nazionale di Roma, con la scultura in gesso "Testa di cavallo Artigas".
Nel 1934 partecipa alla XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con le sculture: Bassorilievo per il frontone di un Campo sportivo dedicato ai Caduti - Parte sinistra (bronzo), Bassorilievo per il frontone di un Campo sportivo dedicato ai Caduti - Parte destra (bronzo).
Bibliografia:
1904 - Pietro D’Achiardi, Il concorso per il pensionato nazionale di Scultura, (con ill.), Bergamo, Emporium, n. 112, aprile, pp. 316, 317.
1906 - Gasparo da Salò, Musica e Musicisti (Gazzetta musicale di Milano), Giulio Ricordi e C. Editori, n. 4 del 15 aprile, p. 908.
1909 - Per l’altare della Patria, Natura ed Arte, N. 7, 1 marzo, Milano, Vallardi, p. 554, 556
1910 - Artisti Italiani premiati all’estero, L’Artista Moderno, Torino, n. 18, p. 290.
1911 - Mario Lago: Angiolo Zanelli, Roma, C. Romagna e C..
1923 - Corrado Ricci, Seconda Biennale Romana. Mostra Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Roma, novembre - aprile 1924, pp. 40/41.
1924 - Guido Marangoni, L'arte Internazionale a Venezia, La Grande Illustrazione d’Italia, n. 6 agosto, p. 22.
1934 - XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, catalogo mostra, p. 190.
1925 - Angelo Zanelli, Dea Roma, Milano, L’Eroica, n. 91, dic., p. 13.
1938 - Alla gloria dei suoi eroi la città di Tolentino, numero unico, Tolentino, Tipografia Filelfo.
1946 - Francesco Sapori: Il Vittoriano, Roma, La Libreria dello Stato.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma,
Libreria dello Stato.
1951 - Ettore Padovano, Dizionario degli Artisti Contemporanei, Milano, I.T.E., p. 377.
1988 - Rossana Bossaglia e Mario Quesada, D’Annunzio e la promozione delle Arti, Milano, Mondadori - De Luca, pp. 200/202;
1989 - Renata Stradiotti, a cura di, Dai Neoclassici ai Futuristi ed oltre, catalogo mostra, Brescia, Santa Giulia, novembre - gennaio 1990, p. 146, 147; DA FARE
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 1132/1134.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 695.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 990.