Zaccaria Gian Battista

pittore acquarellista
Palermo, 1902 - Milano, 1966

Ha partecipato a numerose mostre collettive nazionali come la Permanente di Milano ed internazionali, in Inghilterrra, U.S.A. e SudAmerica. Sue opere sono collocate alla Galleria d' Arte Moderna di Milano, nel Museo Nazionale di Los Angeles e in altri musei all' estero.

G. B. ZACCARIA

Due recentissime «personali» - nel Castello Visconteo di Abbiategrasso e nella Galleria «Pro Arte» di Bergamo - mi offrono l’occasione di dire brevemente dell’arte di uno dei più interessanti pittori nostri della nuova generazione: Gian Battista Zaccaria.

Il giovane artista è siciliano di nascita, ma da tempo risiede in Milano e fa girovagare le sue «personali» attraverso le migliori gallerie d’Italia, riscuotendo dappertutto ammirazione e consensi schietti. Poiché si tratta di un’arte che, perfetta manifestazione di un’intima visione, ha quelle doti di chiarezza, di sincerità e di naturalezza che piacciono subito al pubblico e agli amatori, troppo spesso insidiati da cerebralismi, da pariginismi o da fatue stramberie.

Questa visione limpida e serena della natura si sposa, nelle opere dello Zaccaria, ad un senso eminentemente lirico delle cose e ad una profonda sensibilità per il colore. Le impressioni paesistiche di quest’artista, ad esempio, personali e suggestive, rendono l’incanto non solo del luogo (che è spesso l’ampio e tipico paesaggio lombardo), ma del momento; ed ora parlano alla fantasia rievocando magiche visioni talvolta sognate, ora al cuore provocando ricordi, malinconie, tenerezze.

Zaccaria sa in queste opere suscitare motivi di abbandoni o di speranze, di tristezza o di riflessioni. Un’arte, insomma, veramente profonda ed emotiva, e tanto più sostanziosa in quanto non si perde nella ricerca di fallaci vesti dorate. Quello che dobbiamo vedere e sentire ci è mostrato e detto con la più grande semplicità, ma con grande sicurezza di mezzi e di linguaggio: e questa è una delle principali ragioni del successo che arride al giovane artista. E specialmente quel suo andare in profondità, quel suo parlare diritto al nostro animo, quel bisogno irresistibile che ci comunica di raccoglierci e di pensare: ecco un’altra singolarità dell’arte di Zaccaria, un pittore che per dote essenziali di natura è portato a questa ricca interiorità, che gli mostra sovente le cose fasciate di malinconia e di tristezza.

E dobbiamo aggiungere ancora una delicata musicalità, un senso sempre vivo ed acuto del colore che scorre tutte le gamme dei toni caldi e freddi e, con signorile e squisito gusto, indugia talvolta sulle sinfonie dei grigi.

Dei mezzi non è il caso di parlare. Lo Zaccaria tratta con la stessa facilità l’olio e l’acquerello e può esprimere tutto quello che sente e che lo agita: sogni o realtà. L’acquerello, anzi, ha in lui un cultore appassionato e d’eccezione. Questa difficile tecnica che vuol vedere chiaro in viso e che troppo spesso viene effemminata con la maniera a gocciola oppure sdolcinata con toni pallidi, è compresa nel suo giusto valore e significato dallo Zaccaria, che ne è uno dei pochi veri artisti.

Accanto a questa lodevolissima sua attività pittorica ne sta un’altra, infine, non meno creatrice: quella di scrittore piacevole e garbato, dotato di ampia cultura.

Per questo Gian Battista Zaccaria è, dei pittori giovani della nuova generazione, uno dei più interessanti, dei più preparati, di quelli che cammineranno più lontano.

S.L. - (1936 - S. L. (Servolini Luigi), Artisti contemporanei: G. B. Zaccaria (con ill.), Torino, a b c rivista d’arte, n. 2, febbraio, Milano, p. 11/12).


Bibliografia:

1936 - S. L. (Servolini Luigi), Artisti contemporanei: G. B. Zaccaria (con ill.), Torino, a b c rivista d’arte, n. 2, febbraio, Milano, p. 11/12.

1940 - Bergamo antica, Vedute pittoriche di artisti moderni, a cura della Banca Mutua Popolare di Bergamo, Tav. X.

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