Un caricaturista - Nino ZA
Nino Za è indubbiamente fra i più giovani artisti italiani della caricatura. Dopo avere frequentato alcuni anni l’Accademia di Brera, la ruppe coi professori e insofferente di tecnica e di schemi d’imposizione, preferì ad una splendid isolation ottocentesca, dare libero sfogo al suo scapigliato intuito artistico percorrendo l’Italia armato di matita e di libertà in cerca di ispirazione. Le Mostre personali di Venezia, Roma, Rimini, Riccione, Viareggio, lo hanno fatto conoscere al pubblico e anche Torino ha potuto seguire la sua produzione intelligente e originale.
Nino Za non è un rivoluzionario. Egli non pretende di rinnovare l’arte: vuole affermare la sua sensibilità artistica che tuttavia rivela un volto singolarmente personale.
Ogni caricatura di Za conserva la fisionomia dell’originale alterandone i tratti salienti con lievi tocchi di humour sano e giovanile. Si direbbe che questo giovane caricaturista, osservando il soggetto attraverso il monocolo convesso della sua arte, ne riproduca scherzosamente i lineamenti scomponendoli e ricomponendoli coi giochi luminosi di forma e colore di uno specchio d’acqua.
Nino Za non conosce i tradimenti della polemica o le perfidie dell’ironia. La sua forma è soltanto umoristica e non di rado si sofferma al puro limite del ritratto arguto o semplicemente sorridente. Non per nulla fra la sua clientela vi è una folla di attrici: da Tatiana Pavlova a Joséphine Baker, da Andreina Pagnani a Greta Garbo, e tutte quante, docili o feline, perfide o sognatrici, hanno avuto dalla matita di Za il loro elegante carattere estetico perfettamente tratteggiato.
Un pensiero di Raffaele Viviani: «Nino Za riproduce l’esterno e l’interno, ossia il profilo ed il pensiero». E la matita del caricaturista è stata, col buon Raffà, almeno sbarazzina! Ettore Petrolini, Angelo Musco; poeti e letterati come D’Annunzio, Adone Nosari, sono ammiratissimi nei suoi vivaci cartoni sui quali non è raro veder spuntare il pizzo di ferro di S. E. Balbo o la barba inamidata di S. E. De Bono.
Personalità del mondo politico e artistico passano, come nell’interno di un caleidoscopio variopinto, in una galleria animatissima per originalità di interpretazione e naturalezza di composizione. Ancora recentemente l’autorevole rivista inglese The Studio pubblicava alcuni saggi di Nino Za e diffusissimi giornali umoristici tedeschi, francesi c americani, come il Caras j Caretas, ne riproducevano gli schizzi più originali.
Notevoli i suoi recenti successi parigini che sono andati dall’esposizione personale nei ridotti del Moulin Rouge a quelli delle Folies Bergères, dall’ingresso della sua pittura nel salotto della Principessa Popescu all’accoglienza cordiale nello studio del pittore Brunelleschi.
Nino Za sta accingendosi a compiere un viaggio artistico nella Spagna rivoluzionaria, nella Spagna della ballerina Antonia Mercé e del torero Barrerita: anche là egli saprà portare e far risplendere la sua vena umoristica, limpida e schietta come il caldo spirito latino che l’avvolge.
Luigi Olivero (1934 - Luigi Olivero, Un caricaturista. Nino Za. Torino, a b c rivista d’arte, n. 11, novembre, p. 24).
Bibliografia:
1934 - Luigi Olivero, Un caricaturista. Nino Za. Torino, a b c rivista d’arte, n. 11, novembre, p. 24.
1982 - Nino Za. Il caricaturista degli anni ’30. Der Karikaturist der dreissiger Jahre, a cura di L. Lambertini, Bologna, Bora.
2001 - Nino Za. Uno dei percorsi espositivi della mostra “Le arti a Udine nel Novecento”. Catalogo della mostra, Udine, Artestudio Clocchiatti.
2003 - Un volto del Novecento. Da De Chirico a Campigli: la collezione Zanini. Catalogo della mostra (Udine), a cura di I. Reale, Milano, Mazzotta.