Jorio Vivarelli nasce a Fognano di Montale il 12 giugno 1922, muore nella sua abitazione di Villa Stonorov a Pistoia il 1° settembre 2008.
Studia a Pistoia alla Scuola Artigiana. Si iscrive all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Richiamato in guerra è sul fronte dei Balcani. L’8 settembre 1943 è in Montenegro e viene fatto prigioniero, è internato in Bulgaria, Ungheria, Austria e infine Germania. Nel 1949 si trasferisce a Firenze dove termina la sua formazione artistica. Per vivere vende ceramiche. Nel 1951 trova lavoro alla fonderia di Renzo Michelucci a Pistoia dove conosce l’architetto Giovanni Michelucci, con il quale stringe una profonda amicizia e avvia una proficua collaborazione artistica, sono di quegli anni il Crocifisso ligneo del 1956 della Chiesa La Vergine a Pistoia e quello della Chiesa di S. Giovanni Battista dell’Autostrada del Sole a Campi Bisenzio del 1963. Nel 1955 Vivarelli conosce l’architetto russo-americano Oscar Gregory Stonorov, diventano amici e iniziano a collaborare e con il quale affronterà il problema del rapporto fra scultura e architettura urbana, realizzando, tra l’altro, due celebri fontane: Ragazze Toscane (1966) per la piazza di Philadelphia e Adamo ed Eva (1966) per quella di Detroit. L’eco della prestigiosa affermazione conseguita da Vivarelli e Stonorov nella metropoli americana e la necessità di seguire tra Pistoia e Philadelphia le operazioni per realizzare prima e trasferire poi la gigantesca fontana Ragazze Toscane, assorbirà l’attività del Maestro fino all’inizio dell’estate 1967. Negli USA, intanto, la coppia artistica Vivarelli-Stonorov occupa le pagine dei giornali d’arte. Il pannello scultore Adam and Eve Mural suscita grande interesse fin dal giorno della presentazione del catalogo della grande mostra Art with Architecture che nel mese di maggio si apre alla Philadelphia Art Alliance. Si reca in Michigan, al Black Lake dove lavora con l’UAW Family Education Center. Dal 1959 insegna regolarmente all’Istituto d’Arte Petrocchi di Pistoia. Dopo l’esperienza americana con Stonorov, Vivarelli tiene contatti con Le Corbusier, Louis Kahn e, nel 1966, partecipa da protagonista alla formazione del Gruppo intrarealista con Federico Fellini, Abel Vallmitjana, Miguel Ángel Asturias, Cesàreo Rodrìguez-Aguilera e Santachiara. Il 9 luglio 1967 il Gruppo si presenta a Palazzo Strozzi a Firenze. Sulle colline intorno alla città si fa costruire una casa-studio su progetto dell’architetto Stonorov, casa che diventa il suo rifugio. Il 1974 rappresenta per Vivarelli l’anno in cui la sua opera complessiva riceve il massimo di notorietà, fino ad allora mai registrata in Italia e all’estero, con a giugno l’inaugurazione del monumento dedicato a Giacomo Matteotti, cui fa seguito la Mostra Antologica che con un allestimento di ben 430 opere da agosto a ottobre si tiene nei Giardini di Valchiusa a Pescia per la XII edizione della Biennale del Fiore. Due eventi che nel 1975 si completeranno con il trasferimento della mostra antologica di Pescia ai Mercati di Traiano a Roma. Nel 1979 gli viene dedicata una mostra antologica a Prato e l’anno seguente a Pau.
Ha realizzato la monetazione sul tema dell’ecologia e la monetazione aurea per la Repubblica di San Marino, la monetazione per la CEE, la monetazione per l’Unità Europea e per i Campionati del Mondo in Mexico.
Dagli inizi degli anni ‘70, in collaborazione con il Premio “Pistoia-Teatro”, ha eseguito il busto in bronzo di alcune attrici e attori tra i più importanti del teatro italiano del secondo Novecento e le maschere in bronzo di tali interpreti costituiscono adesso un piccolo museo nel Teatro “Manzoni” di Pistola.
Nel 1987 Pistoia decide, con molta lungimiranza, di essere la prima città italiana a donare una scultura da collocarsi, nel “The World Peace Symbol Zone” (Parco della Pace) di Nagasaki, la metropoli distrutta dalla bomba atomica lanciata dagli USA.
Nel 1989 a Lussemburgo gli viene dedicata una grande sala “Sala Vivarelli CFM” (via della libertà 10) inaugurata con una sua importante personale di sculture, disegni e grafica. Il 15 dicembre 2002 è stata collocata la sua scultura bronzea (h. 4 m.) Cristo Redentore nel presbiterio della Chiesa Rettoria di Cristo Redentore a Monsummano Terme (PT).
Dopo la morte, il 5 ottobre 2011 viene inaugurata la Fondazione Jorio Vivarelli nella storica villa dell’artista a Pistoia.
Bibliografia essenziale:
1991 - “Jorio Vivarelli”, I maestri dell’arte contemporanea, introduzione di Carlo L. Ragghianti, Etruria Editrice, Pistoia.
2002 - “Jorio Vivarelli 1933-2003”, Edizioni d’Arte Ghelfi, Verona.
2007 - Veronica Ferretti, “Jorio Vivarelli Scultore. La materia della vita”, prefazione di Antonio Paolucci, Edizioni d’Arte Ghelfi, Verona.
2012 - Catalogo Sartori d’Arte Moderna E Contemporanea, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p.445.
2013 - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2014, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p.327.