Vitale Francesco

ceramista scultore
Baronissi (SA), 24 luglio 1950

Francesco Vitale nasce il 24 luglio 1950 a Baronissi (SA), dove compie gli studi artistici.

Perfeziona la sua formazione, seguendo il lavoro dei più noti pittori e ceramisti locali.

Ha collaborato in qualità di esperto di ceramica presso la Casa delle Arti e del Gioco di Drizzona – Piadena (CR) con il Maestro Mario Lodi.

Collabora con artisti delle province di Salerno, Cremona, Faenza, Firenze, Mantova, Parma e Vietri sul Mare.

Ha partecipato alle Edizioni del 1995 e 1997 della Biennale d’Arte di Cremona. È stato invitato al III Premio Internazionale della Ceramica di Vietri sul Mare (2001) ed al V Premio Internazionale Viaggio attraverso la Ceramica Grottesca (2003).

Nel 2008 gli è stato consegnato il Diplome de Medaille d’Argent de Arts – Sciences – Lettres, Parigi 2010.

Le sue opere sono presenti in collezioni private in Italia ed all’estero; presso il Museo Diotti di Casalmaggiore, il Museo Civico di Cremona, la Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (MN) ed il Museo Civico Rocca Flea di Gualdo Tadino.

La sua ricerca è in continua evoluzione grazie allo studio della forma e del colore ed attraverso la sperimentazione delle potenzialità della materia.


Contatti:

Francesco Vitale

Via Secchia, 23 - 26041 Casalmaggiore (CR)

Cell. 338.5933493

E-mail: fr.vitale50@gmail.com

E-mail: franco.vitale@libero.it


Si sono interessati alla sua attività artistica:

Artini, Avino, Balistrocchi, Biffi Gentili, Bonazzoli, Cordani, Crivelli, Davi, De Mascellis, Donzelli, Landolfi, Lazzarini, Lodi, Maglia, Mattarozzi, Migliore, Moreschi, Pesce, Sbolzani, Scarsi.


Il profumo della ceramica

“Nelle sue ceramiche c’è il Mediterraneo dei viaggi di Ulisse, quel “mare color del vino” cantato da Omero, che Albert Camus definiva “perla latina dai bagliori liliali”, mentre Cesare Pavese lo vedeva “tutto intriso di sperma e di lacrime”. Nelle opere dell’artista Francesco Vitale, di fiere origini salernitane, luce calda e vibrante esalta cromie smaltate che attingono agli azzurri profondi degli abissi tanto quanto alla tavolozza del cielo estivo che infuoca il Mare Nostrum. E al cospetto di un ambiente così potente, le forme sembrano arrendersi e cedere i contorni, smaterializzandosi in pura energia, senza tuttavia rinunciare a lasciare il loro segno iconico.

Ogni sua creazione evoca un’idea di paesaggio che, partendo dalla realtà, è filtrata attraverso la memoria e il sogno: basta una chiazza di colore, un grumo materico, un bagliore amniotico, una vaga silhouette sospesa nello spazio, per suggerire un microcosmo di sensazioni ed emozioni. Il risultato è una composizione, di solito sviluppata orizzontalmente, che rivela e cela allo stesso tempo un suo intimo arcano, che ciascuno può decifrare secondo la propria sensibilità.

Le origini meridionali di Vitale, malgrado i tanti anni ormai trascorsi al Nord, tornano continuamente ad ispirarlo conferendo un valore aggiunto al suo estro: un certo accostamento di azzurro-subacqueo e di verde-ulivo, di giallo-pane e di rosso-vesuviano, è di per sé sufficiente a ricreare il microcosmo della costiera amalfitana a lui tanto cara, con il mare che abbraccia la terra dei limoni, dove il sole imbiondisce il buon grano. Non si pensi, comunque, che l’artista sia insensibile al fascino discreto della terra padana, la quale, sempre più forse nell’ultima produzione informale (che tuttavia non rinnega completamente il rapporto con il naturalismo e la geometria), fa capolino in dettagli come gli accenni cromatici lattescenti alla nebbia e al grande fiume, o nei fondi scuri che sembrano assorbire la luce per poi liberarla in epifanie corporee di notevole esuberanza cromatica.

La ceramica è senza dubbio la tecnica più d’impatto sul pubblico e, in effetti, appare assolutamente congeniale all’anelito espressivo di Francesco Vitale che, talentuoso e scientificamente preparato, pratica anche l’arte della terracotta, dell’incisione all’acquaforte e della pittura (in prevalenza paesaggi) ad acquerello, acrilico, olio. In effetti la sua téchne plastica tradisce sempre una passione per il dipingere, all’insegna di un inesauribile sperimentalismo.

Attivo, inoltre, nella promozione culturale (è fondatore dell'Associazione “Ceramicarte”), l’artista ha già esposto i suoi lavori in numerose mostre tanto in Italia quanto all’estero, ha conseguito prestigiosi riconoscimenti ed ha avviato intense collaborazioni con altri esperti ceramisti (tra cui faentini, salernitani, vietrani). Ci piace ricordare, infine, la sua esperienza di insegnante di Educazione Artistica in diversi istituti, comprese le scuole medie “G. Diotti” di Casalmaggiore, ed il suo prezioso contributo didattico alla “Casa delle Arti e del Gioco” di Drizzona, fondata dal grande maestro Mario Lodi, con l’obiettivo di valorizzare e sviluppare le capacità espressive e creative di bambini e adulti.

Alfonso Gatto, un fine poeta anch’egli salernitano, ha scritto versi che certamente Vitale può apprezzare nella loro giocosa profondità: “Ho preso tutti i bambini per mano, / ho preso tutti i colori e i pennelli. / Tingiamo a nuovo case e ruscelli, / le porte, i chioschi la barba al sultano”.

Sonia Sbolzani

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