Giorgio Villa è anconetano di nascita (1933), ma fin dall’infanzia vive a Cesena. Dopo aver frequentato il Liceo artistico di Bologna e l’Istituto d’Arte di Firenze, si è dedicato all’insegnamento. Nei diversi Istituti Superiori che lo hanno visto docente di Disegno e Storia dell’Arte, ha divulgato e insegnato, con nuove metodologie didattiche, l’educazione alla visione sui temi dell’espressionismo. All’Isia di Faenza oltre che titolare della cattedra di Grafica e Sistemi Pubblicitari è stato anche membro del comitato scientifico e didattico per nomina ministeriale.
Fondamentale l’incontro con Bruno Munari, con cui ha condiviso aspirazioni e finalità, insieme al quale ha curato progetti di design e architettura.
Ha fatto parte sia dell’Associazione per il Disegno Industriale di Milano, sia della presidenza del Centro Design di Ancona. Fin dal 1955, quando ha inizio la sua avventura artistica, e superata la prima fase figurativa, si dedica alla pittura informale, Optical-Art e Arte Concreta. Costruisce le prime opere inoggettive negli anni Sessanta, con studi sulle possibilità espressive e cromatiche della materia, che si realizzano in strutture concrete, evidenziando in particolare, il rapporto spazio-volume su superfici interessate da interventi modulari.
Nel 1969 è Bruno Munari a voler conoscere Giorgio Villa, e ad introdurre l’amico nel Gruppo Sincron di Brescia.
Le prime esposizioni sono del 1969, con personali e collettive in Italia ed Europa, fra le quali si ricordano la galleria Fumagalli di Bergamo, la Sincron di Brescia, il Salon Grands et Jeunes d’Aujourd’hui di Parigi, il Palazzo Reale di Genova, la Basilica Palladiana di Vicenza, la galleria d’Arte Contemporanea dell’Università di Zagabria, a Termoli nella Galleria Civica d’Arte e il Museo “Umbro Apollonio” di S. Martino di Lupari, solo per citarne alcuni.
Spazi pubblici, privati, Musei italiani ed europei accolgono le sue opere, in città come Barcellona, Caracas Maracay, Parigi, Novisad e collezioni come quella di Pietro Barilla a Parma o di Dino Gavina a Bologna. Interventi televisivi e conferenze l’hanno visto come relatore sul “Costruttivismo e l’Optical Art”. Spinto da un’intensa curiosità intellettuale che ha caratterizzato ogni momento della sua esperienza non solo creativa, ma anche umana e professionale, Giorgio Villa ha messo a punto propri principi, di pensiero e di azione, su rigorose basi di approccio scientifico-matematico, nutrite di una profonda ispirazione poetica e di un radicato senso della bellezza.
La ricerca di una via da percorrere, svincolata da schemi o legami culturali caratterizza il suo fare arte; Villa vive l’intuizione artistica in risposta dei propri impulsi e del proprio autentico piacere, muovendosi, infatti, nella sfera dell’immaginazione, dei sentimenti e della poesia delle immagini. Ogni opera è frutto di un’ispirazione meditata, momento per momento, concedendo spazio alla riflessione, al gesto ponderato, analizzando i rapporti fra spazio e materia, fra colori e forma, per individuare la sintesi perfetta, che rende unica e irripetibile un’opera d’arte.
Bibliografia:
1998 - Luigi Lambertini, Giorgio Villa, (Milano, Citibank, 11 febb. / 9 marzo), Mantova, Archivio, n. 2 febbraio, p. 14.
1999 - Francesca Brandes, Giorgio Villa - Opere recenti, (Città di Quarto d'Altino - Assessorato alla Cultura 17 apt. / 16 maggio), Mantova, Archivio, n. 4 aprile, p. 16.