Vianello Vinicio

pittore design incisore
Venezia, 29 aprile 1923 - Zelarino (VE), 23 aprile 1999
alba
Alba - 1948-1949

Frequentati il Liceo artistico e la Scuola libera del nudo, si iscrive nel 1940 all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove segue il corso di pittura tenuto da Giuseppe Cesetti, diplomandosi nel 1945. Già nella seconda metà degli anni Quaranta, dopo inizi improntati a una notevole fedeltà al vero, la sua pittura presenta una significativa sintesi lirica, soprattutto nella ferma scansione geometrica dei piani e delle linee compositive delle “Finestre aperte". Precocissimo, nel 1941 inizia già la sua attività espositiva partecipando da quell’anno alle mostre collettive dell’Opera Bevilacqua La Masa, dove nel 1947 vince il Premio Moggioli con un’opera già vicina a una sintesi astratta. Nel 1948 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia (in cui ritornerà in altre nove edizioni) e inizia la sua attività di disegno e di progettazione di opere in vetro. Dal 1950 è invitato a tutte le rassegne internazionali del vetro, ottenendo riconoscimenti alla Triennale di Milano (1951 e 1957), e il Compasso d’Oro (1957). Intorno alla fine degli anni Quaranta entra in contatto con letterati e artisti milanesi, ed è tra i primi artisti veneziani che si avvicinano al movimento spazialista. Firma il Manifesto deH'arte spaziale (1951), il Manifesto del movimento spaziale per la televisione (1952), e aderisce al manifesto Lo spazialismo e la pittura italiana nel secolo XX (1953), redatto da A.G. Ambrosini in occasione della mostra spazialista a Venezia al Ridotto (Sala degli Specchi) di Ca' Giustinian. Nel 1950 tiene la prima mostra personale alla Galleria Barbaroux di Milano; l'anno successivo espone alla Galleria del Cavallino di Venezia, insieme a De Toffoli e nel 1952 alla Vetrina di Chiurazzi a Roma, con altri artisti veneziani presentati da Marchiori; nello stesso anno dalla Galleria del Cavallino viene edita una significativa raccolta di sue incisioni. In questi anni Vinicio elabora una pittura libera nel segno e nel colore e parallelamente un linguaggio espressivo meccanico e modulare; le due ricerche spesso si sovrappongono come in alcune opere del ciclo Racket. In seguito, compie anche alcune originali riproposizioni della tecnica del collage di lontana matrice cubista. Vinicio Vianello sperimenta le ricerche spaziali anche in campo decorativo e alla Biennale del 1952 espone quattro vasi spaziali in cristallo iridato. Negli ultimi anni Vinicio ha rivolto i suoi interessi al campo scientifico approfondendo lo studio per lo sfruttamento delle fonti alternative di energia, a seguito del quale ha ricevuto significativi incarichi Cee.

Partecipa alla Biennale di Venezia del 1948 con un dipinto, a quella della 1958 con 5 disegni.

Nel 1952 alla XXVI Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, presenta tre opere in vetro, due vasi: Scoppio a Las Vegas e Reazione nucleare, ed un oggetto.

Nel 1955 partecipa con il dipinto "Canneto sul Garda", alla rassegna: Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, a Venezia.


Bibliografia:

1955 - Viaggio in Italia. Terzo Premio di Pittura ESSO, Venezia, p. 99.

1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 675.

2010 - Lucio Fontana e lo Spazialismo a Venezia, testi di Franco Batacchi, Giovanni Granzotto, catalogo mostra, Galleria Perl'A di Venezia, Ed. Il Sogno di Polifilo, pp. 76/80.

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