Si forma presso la scuola libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e dopo aver conseguito il Premio Stibbert (1920), espone presso la fiorentina Primaverile nel 1922.
Nel 1924 partecipa alla XIV Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 1 dipinto
Nel 1926 partecipa alla XV Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 1 dipinto
Nel 1928 partecipa alla XVI Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 2 dipinti
Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con sei dipinti: Armando, Figura bianca, Natura morta, Natura morta, Ragazza che si pettina, Nudo.
Dal 5 gennaio al 15 agosto 1931 partecipa alla Prima Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma.
Nel 1932 partecipa alla XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con una Mostra Individuale dove presenta nove dipinti: Educanda, Natura morta, Natura morta, Partoriente, Nudo rosa, Mediterraneo, Figura religiosa, I fiori dell'innamorato, Il regalo.
Nel 1934 partecipa alla XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con i dipinti: La piccola Irene, Cestino di pesce, Pesci.
Dal 5 febbraio al 31 luglio 1935 partecipa alla Seconda Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma.
Nel 1936 partecipa alla XX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 5 dipinti
Nel 1938 partecipa alla XXI Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 12 dipinti
Dal 5 febbraio al 22 luglio 1939 partecipa alla Terza Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma.
Nel 1943 partecipa alla XXIII Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 1 dipinto
Dal 16 maggio al 31 luglio 1943 partecipa alla Quarta Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma.
Dal 31 marzo al maggio 1948 partecipa alla Rassegna nazionale di Arti figurative (V Quadriennale d'Arte Nazionale) di Roma.
Nel 1948 partecipa alla Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 4 dipinti
Nel 1950 partecipa alla Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 3 dipinti
Nel 1952 partecipa alla Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 9 dipinti
Nel 1954 partecipa alla Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 5 dipinti
Dal 22 novembre 1955 al 30 aprile 1956 partecipa alla VII Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma.
Nel 1956 partecipa alla Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 18 dipinti
Nel 1958 partecipa alla Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con 7 dipinti
Gianni Vagnetti è nato a Firenze nel 1898. Ha cominciato a disegnare da ragazzo nello studio del padre scultore, che, considerando con prudente diffidenza la passione del figlio per l’arte, preferì indirizzarlo agli studi dell’ ingegneria.
Fu soltanto del 1918 che Vagnetti, tornato dalla guerra, si mise seriamente a lavorare come pittore. Un primo successo (premio Stibbert nel 1920) convinse la famiglia ad incoraggiare il giovane a non parlar più dell’ingegneria.
Da allora Vagnetti ha studiato e lavorato con impegno, sviluppando i propri doni nativi per la pittura. Non ha avuto mai dei veri maestri: le sue esperienze più varie (perfino un tentativo futurista) gli sono state consigliate dalla voglia di apprendere, pur subendo, com’é naturale nei giovanissimi, le influenze dell’impressionismo francese allora da poco importato in Italia, e quelle dei classici nostri, quando il tempo tornò maturo per comprenderli come vivi maestri e riconoscerli a base delle opere veramente serie dipinte in Francia ai tempi nostri.
Durante tali anni la critica e il pubblico hanno apprezzato opere sue esposte a Venezia alla XVI e XVII Biennale, a Milano alla mostra del Novecento, a Roma alla Quadriennale e all’estero in alcune esposizioni d’arte italiana contemporanea.
Fortunatamente Vagnetti non ha tardato ad accorgersi che l’acquisita bravura, portandolo a facili dovizie, gl’impediva d’esprimere liberamente un suo mondo pittorico più umano ed intimo.
Con forza e tenacia si è castigato, si è raccolto per prender dalla vita dei suggerimenti più preziosi di quelli di una complicata tavolozza, per cercare in volumi più solidi e in un colore più sobrio quella potenza talora dispersa in piacevoli drappeggi e in virtuosissime trine. Alludo ai troppo ricchi effetti ch’egli univa alle figure di donna che pur l’hanno condotto alle opere esposte qui a Venezia.
Oggi, egli si merita il suo posto di uno dei nostri giovani migliori: il lavoro duro e paziente, le rinunce hanno dato buon frutto.
Si badi alla ricchezza di racconto suggerita dall’«Educanda» e dalla «Figura religiosa»; alla forza del dolente ritratto del pittore Cesetti; alla grazia calda e materna della «Partoriente». La figura umana qui non ha intorno che cose semplici, dei puri pretesti a un accordo tonale.
Le nature morte dei pesci e del gufo, non più succulente come altre dipinte in passato, offrono i loro precisi fantasmi in un’atmosfera ferma e incantata. L’intimità poetica della visione ha insegnato al pittore una materia più casta e più preziosa. In «Mediterraneo» la donna al balcone ci suscita il ricordo dei nostri porti assolati e pieni di sorprese carnali non appena ci si addentri tra le case della città.
«I fiori dell’innamorato» sono una cosa fresca e felice; più che il doganiere Rousseau o il suo recente epigono Bombois, mi ricordano certi bellissimi fiori che dietro aeree balaustre i nostri decoratori del secolo scorso, ispirandosi agli ultimi veneziani, hanno dipinto a tempera nelle stanze di ville oggi a torto considerate di cattivo gusto. Infatti, un senso asciutto e granuloso d’immagine dipinta sul muro (si guardi specialmente al cielo) è una delle maggiori grazie di questa tela.
Gianni Vagnetti, ricco di mezzi pittorici e bene incamminato sulla sua strada, ci mostra d’essere vicino al tempo delle opere mature che aspettiamo da lui. ARTURO LORIA - 1932 - (Arturo Loria) XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 118/119.
Bibliografia:
1930 - XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 101.
1932 - (Arturo Loria) XVIII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, pp. 118/119.
1932 - XVIII Esposizione Internazionale d'Arte - Venezia, 1932 X° 28 aprile 28 ottobre, Fascicolo di Maggio della Rivista Le Tre Venezie, anno VIII°, N° 5, p. 278.
1934 - XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, catalogo mostra, p. 132.
1938 - Artisti Italiani: Gianni Vagnetti. Il Frontespizio, Firenze, Vallecchi Editore, n. 9 settembre, pp. I/VIII (11 quadri - 1 disegno).
1949 - Personè M. Luigi, Creature e creatori - Gianni Vagnetti, Firenze, Arte Mediterranea, nov/dic. , pp. 64/72 e tavv. f.t..
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p.