Somensari Anna

pittrice
Mantova, 1940

È nata nel 1940 a Mantova dove vive e lavora.

Da sempre appassionata di pittura che pratica già dagli anni giovanili, solo a partire dai primi anni ’90, si dedica con costanza e impegno professionale a questa disciplina artistica. Negli anni c’è stata una continua evoluzione. Tra i vari periodi si distingue quello legato ai “vecchi muri” riprodotti su tela di sacco. Ora l’artista si muove nell’ambito di un astrattismo simbolico concettuale che trova le sue radici nel pensiero stimolato dall’osservazione della realtà, molto liberamente interpretata.

Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, a: Mantova, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Venezia.

Alcune sue opere fanno parte di collezioni private in Italia e all’estero.


Contatti:

Anna Somensari

Via C. Goldoni, 3 - 46100 Mantova

Cell. 329.4154318

E-mail: annasomensari@gmail.com


Principali mostre personali:

1999 - “Prati, acqua, boschi”, Accademia “Quattro QuArti”, Scuole “Redentore”, Mantova. 2002 - Agriturismo “Il Galeotto”, Cadé di Bigarello (MN). 2003 - “Non solo Mantova”, Galleria d’Arte “Principe Amedeo”, Mantova. 2011 - “I vecchi muri”, Spazio d’Arte “Il Saggio”, Mantova. 2014 - Incontro tra poesia e pittura “Ali sulle due rive”: Liliana Riva e Anna Somensari, Libreria Di Pellegrini, Mantova. 2015 - “Il pensiero: forma e colore”, Galleria Arianna Sartori, Mantova. 2016 - “Dai meandri della mente”, Galleria d’arte Sant’Isaia, Bologna. 2016 - “Dai meandri della mente”, Associazione Postumia, Gazoldo degli Ippoliti (MN). 2022 - “Svelarsi e rivelarsi: contigue e disgiunte opere di Anna Somensari”, Galleria Arianna Sartori, Mantova.


Mostre collettive e rassegne recenti:

2014 - “Artisti mantovani a Milano”, Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone, Milano. 2014 - “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). 2014 - “XXXII Premio Firenze”, Palazzo Vecchio, Firenze. 2015 - “La forza delle donne”, Spazio d’arte Il Saggio, Mantova. 2015 - “L’arte italiana dalla terra alla tavola”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). 2015 - “Pro Biennale”, Milano Art Gallery Pavilion, Venezia. 2015 - “Collezioneartecontemporanea”, Scuderie di Villa Borromeo d’Adda, Arcore (MB). 2015 - “MantovainArte2015. 1° regesto artistico mantovano”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). 2016 - “Spoleto Arte incontra Napoli”, PAN Palazzo delle Arti,Napoli. 2016 - “di Fiore in Fiore”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). 2016 - “50anni d’arte in Lombardia - Primo percorso”, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN). 2017 - “Maestri della Galleria”, Galleria Sant’Isaia, Bologna. 2017 - “Io Donna”, Villa Balestra, Rodigo (MN). 2018 - “Maestri della Galleria”, Galleria Sant’Isaia, Bologna. 2018 - “Art Escape 2018”, Mostra Arte Contemporanea II^ edizione, Palazzo Zenobio, Venezia. 2019 - “L’Arte tra Sogno e Realtà”, Scuola Grande di San Teodoro, Venezia. 2019 - “Artisti d’Italia”, Villa Borromeo d’Adda, Arcore (MB). 2023 - "Maestri della Galleria - Il talento e la passione nella contemporaneità", Galleria Sant’Isaia, Bologna, (17 giugno - 6 luglio). 2023 - "Maestri della Galleria - Il talento e la passione nella contemporaneità", Galleria Sant’Isaia, Bologna, (8 - 30 luglio). 2023 - "Maestri della Galleria - Il talento e la passione nella contemporaneità", Galleria Sant’Isaia, Bologna, (2 - 14 settembre). 2023 - "I am you. Florence Biennale - XIV edizione - Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea e Design", Fortezza da Basso, Firenze, (14 - 22 ottobre). 2024 - "Mantova in collettiva 2024/1", Galleria Arianna Sartori, Mantova, (13 - 25 gennaio).


Di Lei hanno scritto:

Paola Artoni, Grazia Baratti, Natalino Bassi, Anna Biasin Zaffanella, Paolo Biondo, Ottavio Borghi, Maria Rossana Cauzzi, Loredana Cavicchioli, Paola Cortese, Sabrina Falzone, Gianfranco Ferlisi, Brunetta Ferrarini, Edgarda Ferri, Elena Gollini, Werther Gorni, Barbara Grespi, Alessandra Lovatti Bernini, Anna Moccia, Vittorio Montanari, Liliana Riva, Maria Gabriella Savoia, Luigi Sguaitzer, Renzo Simoni,Valeria Vecchi.


Bibliografia essenziale:

2004 - Adalberto Sartori e Arianna Sartori, “Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico” vol. VI, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 2985/2993.

2011 - “Anna Somensari. Nature silenti ho incontrato”, Catalogo antologico, Mantova, edizioni Publi Paolini.

2012 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio SartoriEditore.

2013 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2014”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2014 - Liliana Riva, “Ali sulle due rive”, Roma, Edizione Pagine.

2014 - “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2014 - “XXXII Premio Firenze - Sezione Arti Visive - 21^ edizione. Firenze. Centro Culturale Firenze - Europa “Mario Conti”.

2014 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2015”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2015 - “Pro Biennale”, Milano Art Gallery Pavilion, Venezia.

2015 - “Collezioneartecontemporanea”, Scuderie di Villa Borromeo d’Adda, Arcore (MB).

2015 - “L’arte italiana dalla terra alla tavola” a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2015 - “Collezioneartecontemporanea”, Edizione Expo 2015, Monza, Sea Italia.

2015 - “Anna Somensari. Il pensiero: forma e colore”, presentazione di Liliana Riva, Mantova, Arianna Sartori Editore.

2015 - “MantovainArte 2015” a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2016 - “Spoleto Arte incontra Napoli”, a cura di Vittorio Sgarbi, Ed. Promoter Arte.

2016 - “di Fiore in Fiore”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2016 - “50anni d’Arte in Lombardia”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Arianna Sartori Editore.

2016 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2017”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2017 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2018”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2018 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2019”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2018 - “Art Escape 2018” Mostra Arte contemporanea II^ Ed. prefazione, Dott. Angelo Bacci, Terni, Ed. I due colli.

2019 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2020”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori.

2020 - “ARTISTI D’ITALIA” collezione arte contemporanea” Arcore (MB), Orizzonte Italia editore.

2020 - VEGETALIA tra Alberi, Fiori e Frutti, a cura di Arianna Sartori, presentazione di Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Castel d'Ario, Casa Museo Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2020 - Controcorrente, Terni, Ed. I due colli.

2020 - “Artisti italiani 2021 catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2021 - “Artisti italiani 2022 catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea”, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore.

2022 - Rosario Pinto. Fra Tradizione e Innovazione, Volume V. Processi creativi artistici della contemporaneità, Napoli Nostra, pp. 150, 168, 169, 176, 517, 518, 519.

2023 - "I am you. Florence Biennale - XIV International Exhibition of Contemporary Art and Design", Editoriale Giorgio Mondadori.


Giudizi critici:

“Non propriamente pittura paesaggistica, quanto piuttosto pittura di elementi e di sguardi: dunque porte, archi, muri, alberi, acqua e terra che valgono in sé più che per i panorami cui danno forma. E allora l’acqua diventa uno specchio su cui pare di vedere scorrere i pensieri della pittrice, le porte (chiuse) suonano come l’enigma della vita, concreto e impenetrabile, e i muri sono volti su cui compaiono le rughe del tempo…

…E se è vero che in questi quadri non ci sono corpi o volti, non si ha affatto l’impressione di trovarsi di fronte a un’elegia della solitudine: c’è sempre una presenza umana nettamente percepibile, che è quella della pittrice, con il suo sguardo vivo, curioso e stupito che svolazza qua e là come una creatura dei boschi…”.

Barbara Grespi, Mantova, 24.01.2003


Percorsi rigeneranti nella natura

“La pittura di Anna Somensari scaturisce da una spontanea, genuina adesione alla purezza della Natura: paesaggi e scorci inaspettati la sollecitano ad accoglierne le linee essenziali, a tradurre in colore le pulsazioni vibratili delle stagioni e della luce…

…Accade così che le nuances dei suoi boschi degli anni ’90 infiammino la tela, o la rendano fresca come una corrente alpina, o trasmettano le ombreggiature di una mattinata incerta davanti ad un pioppeto… ecco i prati smeraldini di Brunico e le colline umide dell’Umbria, le terre assolate e la vegetazione aspra della Sardegna o l’entroterra rugoso del Garda… accade che talora possiamo accedervi: lungo la corrente dell’acqua, per esempio, che segna il paesaggio mantovano tra angoli di lago, anfratti di fiume o fossi verdi di corrente…

…ci siamo soffermati ad “ascoltare” il pulsare lento delle pietre: angoli di vetuste case, muretti a secco, portoni di legno segnato dal tempo, spigoli scomposti ma saldi sono divenuti protagonisti di un racconto che ci cela la vita dell’uomo e ce ne indica la presenza, nella continuità rassicurante del tempo...”

Brunetta Ferrarini, Mantova, 2003


“(…) La pittura si trasforma simbolicamente in parole, che virtualmente scorrono e attraversano le tele, per diffondere messaggi e significati appartenenti ad un linguaggio sotteso, mosso da una voglia incontenibile e propulsiva, quasi un’urgenza incalzante e impellente, di narrare e raccontare nei dipinti tutte le molteplici e articolate sfumature, che pervadono il suo animo e il suo cuore nell’atto della creazione. La tavolozza colorata, così intensa e brillante, riesce ad essere più incisiva ed efficace delle parole vere e proprie, per esternare al meglio il suo incipit ispiratore, nell’intenzione di rivelare e mostrare, usando il pennello al posto della penna, le più intime emozioni e sensazioni, che la spingono e la guidano a manifestare il proprio ego introspettivo tramite rappresentazioni, in forma di “monologhi pittorici”, capaci di trasformarsi in convincenti e accattivanti “dialoghi” anche in virtù dell’utilizzo della potente e sferzante gamma cromatica, così ben congegnata a monte nella stesura accurata. Nelle raffigurazioni le forti combinazioni delle cromie producono effetti ben precisi e mirati, infondendo alle opere una loro peculiare ed esclusiva connotazione di inconfondibile identificabilità, senza però mai cadere in formulazioni compositive standardizzate e convenzionali, ma cercando sempre un’espressione qualificante, sui generis e non consueta. I quadri fuoriescono quasi dalle superfici pittoriche mentre li si ammira e possiedono una visione plastica. Sembra quasi, che la pittrice attraverso essi voglia condurci per mano e accompagnarci dentro il suo mondo percettivo vasto e variegato, dove tutto è possibile, senza vincoli, limiti e confini imposti. Si può liberamente penetrare nella mente della Somensari e immaginarla durante le fasi di elaborazione, entrando insieme a lei in una speciale proiezione atemporale, dove la certezza fondamentale è costituita dalla forza stessa della materia pittorica, animata e alimentata dal gesto creativo. (…)”

Elena Gollini, Curatore d’arte e giornalista, 2014


Anna Somensari

“Accade spesso che proprio all'interno di una stessa famiglia si agitino i segni preziosi dell'alfabeto dell'arte: Anna è nipote di Luigi Somensari e quindi può risultare ovvia la trasmissione di un talento, di una dote naturale, di un percorso emulativo. Risulta però subito evidente a chi si accosta alle opere di Anna la qualità autonoma del suo descrittivismo paesaggistico, il suo sottrarsi alle suggestioni della contemporaneità, la sua ricerca di genuini e suggestivi registri espressivi. A tutti appare con indiscutibile chiarezza la sicurezza tranquilla del disegno, la voluta negazione di ogni indulgenza a vanità estetiche, l'immediatezza dello stile…

Domina invece la dimensione corposa e materica della pittura, emergono, in un unico campo di visione le tracce emotivamente sismografiche dei suoi colori tonali, le ampie e calibrate effusioni delle partiture. E i suoi colori risuonano di vibrazioni differenti e non si sovrappongono, non collidono. Anna realizza così immagini semplici ma raffinatissime, catturate in una costante limpidissima resa atmosferica…

Sorregge sempre l'artista una facile tecnica esecutiva, un costante esercizio che rimanda a una artigianalità preziosa e ricercata…”.

Gianfranco Ferlisi, Mantova, 29.11.2014


“(…) Il ritmo personale non ha tregua, è un diventare altro dopo ogni piccola esperienza; arricchita, è pronta a comunicare. La vita, l’amore, la lotta sono entità sempre in bilico tra loro e ora ne prevale uno, ora l’altro, ora due su uno: è una corsa perenne perché è questo il suo percorso verso lo splendore.

L’arte è comunicazione con uno stile personale e libero, l’arte non si spiega, si sente, deve commuovere, deve provocare una rivoluzione interna, far ribollire il sangue dal cuore al corpo.

Perché l’arte è natura compatta; l’energia dell’acqua e del sole eccitano le fibre nervose per comporre il messaggio.

La forza della libertà e la marcia decisa sono i toni di queste pitture, di uno spirito che rompe orme e catene, binari e sentieri.

Anna ama, infatti, le manifestazioni senza recinti”.

Liliana Riva, Docente di Lingua e Letteratura Spagnola, Mantova, 2015


(…) “Magmatica”: richiamo agli strati profondi del nostro globo terracqueo in eterna ed a volte tragica evoluzione, eventi regolati da una vita segreta e pulsante. L’opera con il suo apparente e continuo moto ascendente evoca impressionanti scenari danteschi. Ma nel suo complesso può rappresentare ad un tempo rassegnazione fatalistica ad un permanente stato disagevole, ma anche con gli improvvisi apici di fiamma la speranza continua e persistente dell’umanità ad elevarsi verso la percezione del divino e forse della sua comprensione. (…)”.

Ottavio Borghi, 2019


svelarsi e rivelarsi: contigue e disgiunte

opere di Anna Somensari

“È nell’unicità e nella reciprocità dei nessi tra ognuna di queste opere che possiamo individuare un nuovo percorso espressivo di Anna Somensari: il valore e la bellezza delle tessiture cromatiche emergono infatti sia dalla dimensione relazionale che dalla singola autenticità di ogni opera. È così che la sua creatività trova una inedita dimensione poetica, un percorso originale del tutto riconoscibile pur nella molteplicità dell’universo estetico. Spazio, tempo, ricordi, emozioni: li cerchiamo Nell’acqua dove i titani danzano (2017), dove iniziamo a scoprire la sequenza delle sue metafore estetiche. L’opera rammenta le Amalassunte di Licini e, non a caso, dal colore agitato emerge la traccia di un rudimentale profilo, che danza in un mare cromatico, assolutamente libero da sovrastrutture accademiche. Tutto, nella sua intensità evocativa, è astratto dal colore, a segnalare come Anna si muova, in questi anni più recenti, in un suo personale astrattismo, alla ricerca di un’anima segreta che si cela oltre il visibile. La sua pittura diventa densa di nessi onirici, impregnata di spiritualità: per questo l’artista cerca le immagini in un suo universo più intimo e si incanta per la bellezza del creato. Avete mai osservato il foliage dei boschi d’autunno, quando intrecci di ocra e di rossi stupiscono i sensi? Ecco come Berkshire’s foliage (2020) offre la bellezza di una mimesis che si emancipa dalle apparenze: la tela si accende di luce per indagare e rivelare il mistero del nostro essere nel mondo. Perché, infatti, come foglie noi siamo. La diafanità dell’alfabeto enigmatico, “primordialista”, suggerisce una componente letteraria e narrativa: è la necessità di appropriarsi di un linguaggio più connotativo che denotativo, è l’impegno di tracciare un racconto in mutamento, fatto di colore e segno. Anche Il circolo Pickwick (2020) nasce dal vissuto della pittrice. Qui il riferimento a Dickens assume una declinazione mantovana, in cui l’artista parla della cerchia ristretta della famiglia, dei fratelli e delle sorelle, ma trasforma il racconto in un’astrazione, operando una sua sintesi tra realtà e sperimentazione espressiva: inutile (e inappropriato) cercarvi una raffigurazione realistica. Cinque isole cromatiche, come antichi conci di pietra di un muro, delineano un movimento che richiama memorie di Sean Scully, il grande pittore statunitense. Anna si cala, a suo modo, in una poetica essenziale e minimal, assecondando gli orizzonti interiori della sua creatività, mettendo a punto le forme di un pensiero che procede per immagini. Accade la stessa cosa anche a chi si accinge a un lavoro di scrittura, in cui è sostanziale sia trovare le parole corrette sia scegliere quelle che creano dilatazione semantica. Il medesimo presupposto è necessario anche per comprendere i moniti sottesi in Gli alberi ci guardano n. 1 (2021): la bellezza deve caratterizzare il nostro stare nel mondo ma è appunto questa bellezza che deve spingerci a coltivare un’etica diffusa del rispetto per la natura.Le composizioni di Anna, veri reperti senza tempo, coniugano dunque le tracce importanti di una visione colta e di una intensa capacità di comunicare e testimoniare. Risulta dunque con evidenza come non sia semplice (e a volte anche superfluo) ripercorrere e decifrare appieno l’evoluzione estetica dei suoi recenti anni di ricerca, per restituire, nei limiti del linguaggio critico, la genesi del suo immediato e affascinante linguaggio evocativo. E per questo, inevitabilmente, diventa evocativo anche il mio procedere, che si sofferma là dove una allegorica (o reale) lama di luce si accende e chiarisce il percorso. A questo serve inoltrarsi tra Bucce e cortecce 1 (2015) tra lame di blu e di verde, dove, nel ritmo franto dell’opera e nell’inafferrabilità dei semi di senso, emerge ancora il nesso fra natura, pittura e cultura. Arrivo addirittura a smarrirmi nel labirinto di forme cromatiche che delineano l’immagine. Osservo le stesure pastose dell’olio, che rielaborano, nella sua dimensione straniante, una pittura densa di echi di naturalismo astratto, e mi incammino per Sentieri diversi (2019); pezzo dopo pezzo emerge allora la coerenza di un percorso, un susseguirsi di legami tra opere, unite da un filo sottile che cristallizza quotidiane emozioni. Una traccia residua di reale regala a chi guarda il fascino di immagini felici, tra bianchi cerulei, azzurri radiosi e ocre che traducono l’esperienza della materia in colore.
E infine resta, al di là d’ogni altra conquista, la volontà fondamentale di comunicare, di esprimere un mondo sensibile e parallelo, con tutta la vita che lo agita. È questo mondo che vedo affiorare in Agata (2020). Cosa sfugge al tempo? Forse il sentimento del bello, quello che si materializza sulla tela? Eppure non bastano la meraviglia o l’incanto seduttivo dell’opera a sottrarci alla precarietà di ogni cosa, perché neanche l’arte (e il piacere del suo farsi), per quanto ci regali momenti incantati, può dare garanzie di sicurezza. La buona pittura però “nutre” la vita, costruisce idee e compensa molte debolezze dell’esistenza umana. È seguendo questa direzione che Anna Somensari ha voluto esplorare nuovi ambiti, segreti e ignoti, tra dubbi e determinazione. E alla fine si comprende veramente come le sue opere chiedano, innanzitutto, di essere guardate con la grazia dell’abbandono. Perché al centro di tutto il suo percorso resta l’artista che è donna, con la sua specifica complessità, sempre insoddisfatta di nuove mete.

Colore, segni, forme, scritture: le opere di Anna Somensari conducono, ora, là dove le parole non arrivano, confermandoci che si è veramente artisti quando si comprende che l’arte può avere un valore aggiunto rispetto al linguaggio parlato o scritto: quel valore aggiunto che consiste più in ciò che è suggerito e sotteso che in ciò che viene spiegato e precisamente definito”.

Gianfranco Ferlisi, 2022

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