SOLINAS PAOLO - Nato a Verona nel 1947.
Giovanissimo, segue con particolare interesse la scuola del chiarismo veneto, sotto la guida di valenti maestri. Si applica con entusiasmo ad un severo tirocinio, durante il quale raffina la conoscenza tecnica e coloristica spingendo la propria indagine estetica lungo vari sentieri di pensiero speculativo, sempre con onestà d’intenti e con evidente messe di conquiste. Le sue personali lo dimostrano. Il giovane pittore viene apprezzato da un vasto stuolo di pubblico e di critici. Nonostante il Solinas abbia affrontato ogni espressione d’arte figurativa, i suoi paesaggi influenzano piu favorevolmente l’opinione dei collezionisti. Fra l’artista e la natura esiste una comunicativa ricca di humus cromatico, equi-disposto in maniera felice, solcato da un segno morbido ed incisivo allo stesso tempo. Tutto è vivo, tutto ha un suo palpito, dagli alberi ai covoni d’oro zecchino, dalle pianure rigogliose ai colli azzurrini che si perdono in lontananza e si confondono all’orizzonte in un abbraccio unico con il cielo.
Scrisse Orio Dini per « l Miliardo» (5 luglio 1972): «Paolo Solinas sa offrirci opere ricche di arte squisitamente formale e di sempre nuove accensioni coloristiche, opere che non mancano quindi di attirare l’attenzione degli intenditori e dei collezionisti. Giovanni Comisso, osservando le primissime opere di Paolo Solinas, ebbe a dire: ”La sua tavolozza luminosa e trasparente non poteva non approdare a positive esperienze 'veneziane’... ”. Nelle personali di Solinas non mancano infatti anche sue pregevoli visioni di Venezia, dove il rispetto delle regole prospettiche non conosce la pedanteria del disegno geometrico, ma soltanto il colore contempera lo spirito e la materia con felice, limpido equilibrio. Le vibrazioni delle luci e dei colori rivelano comunque e sempre una sensibilità artistica che si riallaccia alla piu sana e recente tradizione dell’impressionismo veneto; una pittura che altro non è se non il riflesso di un innato amore per la Natura, colta dal vero, in tutte le sue piu felici espressioni di vita, di poesia e di colore ».
Una recensione con parole di vivo consenso apparve anche su «L’Arena» di Verona, a firma Fabrizio Scaglia.
Il pittore si è presentato al pubblico dei suoi estimatori nelle mostre personali di Parma (1969), Desenzano (1970), Milano (1971), Vicenza (marzo 1972), Montecatini Terme (giugno 1972), Garda (luglio 1972), Rosignano di Livorno (agosto 1972), Vicenza (novembre 1972).
Alle collettive di Verona (dal 1966 al 1972), Parma e Reggio Emilia (1971-72), Sabbioneta (maggio 1971), Desenzano (1971), Mantova (giugno 1971), Riccione (1971-72). Ha vinto, alle «Mostre d’Arte della Lessinia» il 1° premio (1966), T premio (1967), 2° premio (1972). È stato premiato al Concorso Nazionale di Grezzana (Verona); segnalato al Concorso Nazionale Torri del Benàco; segnalato al Concorso Nazionale Conca dei Parpari; segnalato al Concorso Nazionale Città di Legnago; segnalato al Concorso Nazionale Città di Ostiglia, Marano ed altri.
Bibliografia:
1972 - Dizionario dei Pittori Contemporanei della Tradizione, Volume primo, Verona, Istituto Nazionale d'Arte, p. 170.
1972 - Paolo Solinas, presentazione di Fedele Benedetti, catalogo mostra, Vicenza, Galleria d'Arte il Salotto, marzo.
1972 - Paolo Solinas, presentazione di Fabrizio Scaglia, pieghevole mostra, Vicenza, Galleria d'Arte il Salotto, novembre.