Dopo aver conseguito il diploma all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1874, a 25 anni si trasferì a Parigi frequentando lo studio di Jean-Léon Gérome e avendo modo di conoscere Giuseppe De Nittis. Nel 1876 visitò la Spagna in compagnia del pittore americanoo Albert Wiel con il quale condivideva l’interesse per l’orientalismo di stile moresco. Rientrato a Parigi, vi si trattenne sino al ‘78, anno in cui espose al Salon la tela Sera d’inverno nella foresta di Fontainebleau, con la quale parteciperà anche, nel 1880, alla Prima Esposizione Internazionale di Firenze.
Si stabilì poi a Firenze trascorrendo però lunghi periodi nella campagna di Stazzema. Grazie all’aiuto del suo mecenate Angelo Vegni, aprì in città La Scuola Internazionale, in Via dei Tintori (oggi Via Tripoli), a cui dedicò molta attenzione fino alla sua morte, la Scuola proseguirà con grande successo grazie all’impegno e alla perizia dell’artista e figlia, Nera Simi.
Nel 1887 presentò all’Esposizione Internazionale di Venezia Un riflesso, attraverso il quale manifestò un certo interesse per la pittura preraffaellita. L’opera ottenne vasti consensi da parte della critica, venendo acquistata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma per poi essere riproposta, nel 1888, all’Esposizione londinese d’Arte Italiana, nel 1893 all’Esposizione di Belle Arti di Firenze e in occasione dell’Esposizione Internazionale di Monaco del 1905.
Nel 1894 partecipa a Brera alle Esposizioni Riunite con Due Frammenti.
Nel 1895 partecipa alla Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con i dipinti: Parche, Bice (iridescenza della madreperla), chiaro esempio dell’influenza della ritrattistica parigina di Boldini e De Nittis, oltreché del giapponismo allora di gran voga. Nel 1906 il dipinto fu presentata all’Esposizione Permanente di Firenze e nel 1913 fu acquistata per 3.500 lire dalla Galleria d’Arte Moderna cittadina.
Il fraterno sodalizio con i fratelli Giorgini, industriali del marmo, lo impongono anche come scultore. Sue opere sono state commissionate dal Brasile a Porto Alegre “Monumento a Garibaldi e ad Anita”, dal Cairo “La sacra Famiglia” e in Canada “Statua della Madonna”.
Uno dei suoi capolavori, “Un mazzo di fiori”, era stato acquistato dal Museo di Nottingham.
Intensa la sua presenza alle più importanti mostre europee, tra cui quella all’Esposizione di Berlino, nel 1896, e quella a San Pietroburgo dell’anno successivo. Morì nel 1923 per un attacco di cuore, partecipando sino all’ultimo a molte iniziative della Società di Belle Arti a Firenze.
Nel 1934 alla XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, Mostra Internazionale del Ritratto del secolo XIX°, viene esposto il ritratto: Ritratto della madre.
Nel 1958 Firenze gli dedicò una grande retrospettiva a Palazzo Strozzi curata da Pietro Annigoni.
Dal 2015 è aperto lo Studio Simi in Via Provinciale Località Scala Stazzema (LU), divenuto una Casa Museo, nella quale si trovano diverse opere di Filadelfo e Nera (figlia): dipinti, disegni, bozzetti, prove, che insieme ad oggetti d’uso quotidiano, contribuiscono a creare una atmosfera di fine 800 e a restituire emozioni e suggestioni d’altri tempi.
Bibliografia:
1894 - Brera alle Esposizioni Riunite - Due Frammenti, di Filadelfo Simi (Cant. Zano. inc.), L'Illustrazione Italiana, Milano, Anno XXI - 2° semestre, p. 177.
1895 - Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 132.
1934 - XIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, Mostra Internazionale del Ritratto del secolo XIX°, catalogo mostra, p. 78.