Lino Severi nasce a Mantova 18 settembre 1899, muore a Roma il 27 aprile 1986.
È stato disegnatore politico del Popolo d’Italia, di giornali e riviste, Fiduciario del Sindacato Belle Arti di Mantova.
Dal Regio Commissario dell’Esposizione di Gonzaga nel settembre 1926 riceve l’incarico di eseguire il Gran Diploma del Littorio; illustra poi con 8 disegni di personalità politiche e civili quali: Il Prefetto, l’On Maffei, l’On Buttafochi, Colonnello Sissa, Prandi B. Cairoli, Il Vice - Presidente, Dott. Tonini, Avv. Roberto Panzani, il numero unico edito per l’occasione.
Partecipa su invito, nel 1927, alla IV Mostra d’Arte del Sindacato Artisti Mantovani, Palazzo Ducale, Mantova, dal 21 aprile al 21 maggio, presentando 45 disegni politici (proprietà della ‘Voce di Mantova’ e del ‘Popolo d’Italia’).
Nel gennaio 1928 il suo disegno La nostra fortuna viene pubblicato sul numero unico mantovano “Fiamme Bianche”.
Dal 29 aprile al 24 maggio, Fiera d’Arte Mantovana, Palazzo della Camera di Commercio di Mantova, espone due opere: La bussola della Patria, Profilo e alcune Vignette.
Nel 1931, inizia a collaborare con la nuova rivista romana “Gioventù Fascista”, realizzando numerose illustrazioni per le copertine della rivista (pubblicate).
Nel 1933, in occasione della III Settimana Mantovana, a Palazzo Ducale di Mantova gli è ordinata una Mostra Personale intitolata “200 Impressioni di una Matita Fascista”, in catalogo si legge “Sono tratti di matita, pronti, precisi che per un quadriennio fermano su “Il Popolo d’Italia” un motto, un fatto. Sono spunti d’ironia, rampogne, incitamenti, consacrazioni, richiami ed affermazioni. Un quadriennio di costante lavoro in tale giornale vuol dire tanto valore d’artista, quanto intonazione sicura di pensiero e d’animo fascista”.
Prende parte alla Mostra Nazionale d’Arte Futurista con l’opera: Volo su Mantova.
Sul numero unico “Gonzaghesca” edito in occasione della Terza Settimana Mantovana, organizzata dalla Federazione dei Fasci di Combattimento illustra con disegni originali gli articoli: “Mantova”, di Gino Rocca (1 disegno), “Non conosco Mantova”, di V. Beonio-Brocchieri (3 disegni), “Fantasia cinematografica: Mantova Film”, di Marcella Albani (3 disegni), “Mantova terra di campioni”, di Francesco Carli (1 disegno).
Lo stesso anno illustra la copertina ed esegue i fregi per il libro “I martiri del Fascismo mantovano”, edito a cura della Sezione Scuola Media dell’A.F.S. di Mantova.
Nel 1934 illustra la copertina del numero unico “Nuova Età” anno XII, a cura del V Gruppo rionale A. Mussolini di Mantova sul quale vengono riprodotti anche gli acquerelli: Stalla Romagnola, La Rocca di Dozza di Romagna ed il disegno: Il comandamento.
Prende parte alla Terza Mostra d’Arte “Fiaccole ardenti”, Palazzo Aldegatti a Mantova, dove espone il dipinto: Il ritorno, il disegno Il timone dell’Arte Italiana, e gli acquerelli: Interno di stalla e Il Castello di Dozza. Francesco Carli su La Voce di Mantova scrive: “Un lieto debutto tra i pittori compie poi Lino Severi col “Ritorno” nel quale raffigura e simbolizza con drammatica evidenza coloristica il notturno saluto delle Camicie Nere mantovane a Ciro Martignoni reduce della missione compiuta a Bologna. Lo stesso Severi, di cui sono notissime le eccezionali qualità di vigoroso disegnatore, offre inoltre una nuova prova del suo talento pittorico in due acquerelli: “Interno di stalla” e “Il castello di Dozza”, che meritano di essere citati con la massima lode”.
Nel 1935, prende parte alla Mostra d’Arte Moderna - Arte Nuova, a cura del V Gruppo Rionale “A. Mussolini” che si tiene nel Palazzo Casagrande, in Via Scarsellini n. 9, a Mantova, con cinque opere nella sezione Bianco e Nero: L’atleta dell’agricoltura fascista, Le sentinelle, Il crogiuolo, Le mondariso, Il castello motore dell’economia fascista.
Il Consiglio Provinciale dell’Economia gli acquista il disegno Battaglia del grano.
Su La Voce di Mantova, Giuseppe Amadei scrive: “Nella saletta dedicata al bianco e nero, troviamo Lino Severi, con cinque dei suoi riuscitissimi e geniali disegni politici, inconfondibili, maschi e perfetti”.
Nel 1937 in occasione della VII Settimana mantovana, a Palazzo Ducale di Mantova, gli viene ordinata una Mostra personale in cui vengono esposti sessanta disegni politici; su La Voce di Mantova Francesco Carli scrive: “Severi è veramente, e senza riserve possibili, il tipo dell’artista nuovo che noi prediligiamo. Nessuna scuola gli ha insegnato a disegnare e a dipingere, ma dalla vita, che ha vissuto quant’altri mai intensa, egli ha tratto gli ammaestramenti e la luce, le idee e la forza rappresentativa. Veterano di tre guerre e di una rivoluzione, egli ha talmente permeato il suo spirito dei tempi eroici in cui ha vissuto e vive, che l’arte è divenuta per lui il mezzo più naturale, rettilineo e spontaneo per commentare e interpretare gli episodi veloci dell’epoca fascista. Così e non altrimenti, con questa totale aderenza tra le possibilità artistiche e la fede piena e ferma delle giornate eroiche della vigilia, si spiega la inesauribile vena delle sue trovate vignettistiche, per cui egli ha pronto sempre, per ogni avvenimento e per ogni ora, il disegno che li commenta, il quadretto che li riassume. E accanto a tanta fertilità di ispirazione, un segno sicuro, nervoso, di rara essenzialità. Lino Severi artista può ben dire (ed è l’elogio migliore) di essere idealmente in linea con l’ardito della grande guerra, …il legionario d’Africa e di Spagna…”.
Dal 14 maggio al 14 giugno 1938, partecipa al IX Mostra d’Arte al Palazzo della Permanente di Milano con l’acquerello: Cavalli arabi.
Nella primavera 1942 interviene alla Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi nelle sale del Palazzo delle Esposizioni a Roma con gli acquerelli: Staffetta, Autocolonna in allarme, Traino a braccio d’un pezzo controcarro, e con i disegni a matita: Esploratori, Mortaio da 81, Pezzo controcarro in azione e Partenza.
In occasione della Mostra “L’economia italiana tra le due guerre”, che si tiene in Colosseo a Roma, a cura dell’Ufficio Studi del Comune, dal 22 settembre al 18 novembre 1984, è presentato con numerosi disegni.
Muore a Roma il 27 aprile 1986.
Nel 2000, Massimiliano Vittori, editore e direttore delle edizioni Novecento di Latina, nel volume “Futurismo e Agro Pontino” di cui è uno degli autori, inserisce il capitolo: “Cronistoria futurista dell’Agro Pontino dal 1929 al 1935” narrata con quindici tavole disegnate da Lino Severi per il “Popolo d’Italia”, per illustrare alcuni avvenimenti della Bonifica dell’Agro Pontino.
Nel 2001 alcuni suoi lavori sono esposti alla Mostra “L’arte per il Consenso”, che si tiene a Predappio dal 12 aprile al 4 novembre.
Nel 2003 una sua opera eseguita nel 1931 per la copertina di “Gioventù Fascista”, n. 23 del 28 agosto, è riutilizzata dalle Edizioni il Mulino, per illustrare la sovracoperta del volume di Alessandro Pastori “Alpinismo e Storia d’Italia”, all’interno del volume è citata la fonte della rivista ma non quella dell’autore dell’opera, presumiamo per una questione di imperizia, poiché la sua firma abituale compare per esteso sulla rivista presa a modello.
Bibliografia:
1984 - L’economia italiana tra le due guerre: 1919-1939, catalogo, Roma, Comune e Ipsoa, p. 96.
1985 - Adalberto Sartori, a cura di, Pittori Scultori Incisori nella Mantova del ’900, Mantova, Archivio Grafico Sartori, pp. 450/453.
2004 - Adalberto Sartori, Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX, Dizionario biografico, Volume VI, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 2960/2974.
2014 - Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni, a cura di Arianna Sartori, catalogo mostra, Casa Museo Sartori, Castel d'Ario (MN), Archivio Sartori Editore, Mantova, pp.nn.
2015 - MantovainArte2015. 1° regesto artistico mantovano, a cura di Arianna Sartori, presentazione di Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Castel d'Ario, Casa Museo Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. nn.
2019 - Acquerellisti italiani, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio
Sartori Editore, pp. 220/221.