Sebaste Salvatore

pittore scultore incisore
Novoli di Lecce, 1939

Salvatore Sebaste (Novoli di Lecce, 1939), pittore scultore incisore, vive a Bernalda (MT) con studio a Metaponto e Milano.

Inizia la sua maturità artistica all’Istituto d’Arte di Lecce e al Magistero di Belle Arti di Firenze, e si perfeziona, poi, nelle tecniche incisorie presso lo studio calcografico di Mario Leoni, a Bologna.

Nel 1964 incontra Mario Trufelli, giornalista RAI e poeta, col quale si stabilisce subito un rapporto di fraterna amicizia e collaborazione artistica. Diviene socio del circolo culturale “La Scaletta” di Matera e le varie frequentazioni con intellettuali, critici d’arte e artisti contribuiscono alla sua formazione culturale e artistica.

Nel 1966, a Bernalda, apre il suo laboratorio calcografico, che diviene punto d’incontro e di lavoro di artisti contemporanei. In questo studio, il primo nell’Italia Meridionale, stampano artisti lucani e noti artisti (Ortega, Consagra, Treccani, Calabria, Lorenzo) e nel 1980 anche Joseph Beuys.

Sempre negli anni Sessanta, conosce Tono Zancanaro, pittore e noto incisore italiano dal quale apprende che L’arte è qualcosa che devi lavorare e che, nella misura in cui lavori, riesci a fare.

Conosce anche il pittore Ernesto Treccani e nasce subito un rapporto emotivo, ricco di sviluppi umani e intellettuali. Innamorato della Basilicata, come Tono Zancanaro, i due artisti frequentano con assiduità la regione e lo studio Sebaste.

Dal 1975 al 1977, Presidente del circolo culturale “La Scaletta”, fonda a Matera la “Scuola libera di grafica”, sul modello di quella gestita da Mario Leoni, a Bologna.

Impegnato nel sociale, realizza con amici artisti incisori, cartelle di acqueforti (ad es. I grafismi infantili) che sono presentate in vari paesi della regione.

Conosce il poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli e la moglie Giorgia De Cousandier. Sebaste e sua moglie Jò, diventano subito amici di Leonardo e Giorgia e s’incontrano spesso a Montemurro, a Roma o a Bernalda. E proprio a Bernalda Sinisgalli, ospite nella casa di campagna, nasce l’idea di realizzare “Come un Ladro”, un’edizione preziosa e numerata, nella custodia di legno grezzo. Curata da Salvatore Sebaste, racchiude una raccolta di versi e acqueforti del poeta, il quale così recita: un vero oggetto d’arte dal punto di vista tecnico che poteva far gola anche a Majakoskji.

Nel 1896 è tra gli animatori della Cooperativa Arti Visive 5a Generazione di Potenza e conosce critici affermati come Achille Bonito Oliva, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Franco Solmi e giovani critici come Massimo Bignardi, Anna D’Elia, Santa Fizzarotti.

Nel 1991, è a Primissima, settimanale di cultura del TG1 a cura di Gianni Raviele, recensito da Mario Trufelli.

Negli anni ’90 suoi scritti d’arte sono pubblicati su Basilicata Regione Informazioni Risorsa Cultura del Consiglio Regionale di Basilicata e sul settimanale Cronache lucane, mentre I percorsi d’Arte dei 131 paesi della Basilicata e I Profili d’artisti lucani, a cura del Consiglio Regionale di Basilicata, sono su: basilicatanet.it.

Giorgio Trentin e Paolo Bellini esaminano la produzione seriale. Sono diverse centinaia le matrici realizzate da Sebaste con disinvoltura e padronanza di segni: in acquaforte, acquatinta, cera, punta secca, maniera nera, a stampo. A volte Sebaste interviene sulle grafiche con pregevoli tocchi di pennello che fanno diventare le incisioni opere uniche. Ne è testimonianza la cartella Un ponte verso il cielo del 1994.

Da evidenziare le opere plastiche: i ferri battuti. Di questi lavori resta una considerevole traccia nell’abitazione-studio di Metaponto, ancora oggi incontro di artisti e intellettuali.

Max Bollag, il gallerista svizzero di fama internazionale, divulga le sue opere nelle aste internazionali.

Nel 1992 i libri d’arte sono esposti a The Museum of Modern Art di New York.

Nel 1997 grande richiamo di critica ottengono 20 Collage di Carte e Cartoni, assegnati a New York a venti italoamericani di fama internazionale, donati dall’A.P.T. di Basilicata.

Nel 1998 fonda, a Bernalda, la Pinacoteca Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea Bernalda-Metaponto, di cui è stato Direttore.

Dal 2005 è socio vitalizio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.

Dal 2002 al 2021 elabora in terracotta per la Chiesa Madre di S. Chirico Nuovo (PZ): 15 formelle della Via Crucis, il Portone d’ingresso della chiesa, la Copertura del Fonte battesimale, tre sedie gestatorie e La trasfigurazione di Gesù, olio su tela e terracotta.

La frequentazione con l’archeologo Dino Adameșteanu e il sovrintendente ai beni Archeologici della Basilicata Antonio De Siena lo porta ad approfondire la storia dell’archeologia a Metaponto e la storia di Pitagora. Elabora, quindi, opere di pittura e scultura d’ispirazione alla Magna Grecia che, dal 2007 al 2015, mostra nei Musei Archeologici Nazionali di Matera, Metaponto, Policoro, Potenza, Melfi e di Lerici (SP). Nel 2018 installa, sulla rotonda del lungomare di Metaponto, La Porta di Pitagora, scultura di acciaio corten.

Nel 2017, guidato da Giuseppe Corvino, ingegnere del centro di geodesia spaziale di Matera, realizza, ispirate alla storia della matematica, una serie di pittosculture, molto apprezzate dal matematico Piergiorgio Odifreddi.

Durante il periodo della pandemia, dopo aver letto “Vita nella Chora”, del prof. Joseph Coleman Carter e scoperto la sua documentazione archeobotanica dei reperti rinvenuti nel deposito di Metaponto Pantanello, ha realizzato pittosculture sulla “Frutta e verdura dalla terra di Pitagora”, inserendo elementi della Magna Grecia e tessere tecnologiche a indicare l’innovazione che ha modificato la produzione alimentare.

Sebaste ha sempre considerato l’arte e la creatività, come scienza, ricerca continua, in parallelo con la storia del passato e del presente. Dopo più di sessant’anni d’intensa e proficua attività artistica, continua ancora incessantemente a sperimentare e ricercare formule sempre più innovative.


Contatti:

Salvatore Sebaste

E-mai: info@salvatoresebaste.com


Opere in edifici pubblici, piazze, chiese:

1965, I Simboli della Chiesa, bassorilievo di ferro battuto, 6x3 m. Chiesa Madre, Policoro (MT);

1965, Il Cristo in croce, tutto tondo di ferro battuto, 1,50x0,40 m, Chiesa della Madonna degli Angeli, Bernalda (MT);

1968, La Primavera, pannello di gesso colorato 600x150 cm e La Scuola, scultura di gesso colorato, 200x60 cm, Aula magna Scuola Media Pitagora, Bernalda (MT);

1972, Il cavaliere e Senza titolo di 50x60 cm, oli su tela e quattro acqueforti colorate, 35x50 cm, Cassa di risparmio di Calabria e di Lucania, Bernalda (MT);

1972, Senza titolo, olio su tela, 40x50 cm, Regione Basilicata, Potenza;

1973, La caduta, olio su tela, 70x80 cm, Scuola italiana di sci, Aprica (SO);

1977, Senza titolo, olio su tela, 60x80 cm, Banca Mediterranea, Potenza;

1980, Forme e Senza titolo, tecnica mista su tela, 80x80 cm e 90x90 cm, Amministrazione Provinciale, Matera.

1980, Senza titolo, tecnica mista su tela, 40x40 cm, Comune di Potenza;

1985, La Spiga, lampada votiva in ferro battuto, 180x40x30 cm, Chiesa di Santa Maria di Collemaggio, L’Aquila;

1987, Senza titolo e Forme, oli su tela, 90x90 cm, Consiglio Regionale di Basilicata, Potenza;

1988, Forme in movimento, olio su tela, 200x100 cm, Comune di Matera;

1989, Fazzoletto di nubi intorno al collo, Nastri d’argento, Vallate secche spaccate d’argilla, Grembo scavato dalle frane, quattro acqueforti, 50x35 cm, Centro Culturale “Le Cappuccine”, Gabinetto Stampe Antiche e Moderne, Bagnacavallo (Ravenna);

1991, Senza titolo, olio su tela, 50x70 cm, Museo Remo Brindisi, Lido di Spina (FE);

1994, Sul rosso dell’albero canta il grillo, La lepre pupazzo spaventatore, Sole malato, La linfa della vita, quattro oli su tela, 90x120 cm e dieci acquerelli, 90x80 cm, Accademia della Finanza, Bergamo;

1994, San Bernardino, La festa della Bruna, La processione dei Turchi a Potenza, La Madonna di Viggiano, Il venerdì santo a Barile, Il Maggio di Accettura, sei acqueforti acquerellate, 50x35 cm, Museo di grafica d’arte contemporanea, Bagnacavallo (RA);

1994, N. 2 lastrine di 2x2 cm, M.I.M.I. Museo della Micro incisione, Roma;

1995, Profumo rinfrescato, olio su cartone, 90x90 cm, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Termoli (Campobasso);

1996, Tramonto, olio su tela, 240x150 cm, Lega Cooperative e Mutue di Basilicata, Potenza;

1996, Cooperazione, acquaforte incisa su lastra di rame, 35x50 cm, in 150 copie, Lega Cooperative e Mutue di Basilicata, Potenza;

1997, Mediterraneo, olio su tela, 70x50 cm, Regione Basilicata, Potenza;

1998, L'Angelo Esposto, tecnica mista su tela, 48x30 cm, Pinacoteca Comunale Ripe San Ginesio, (MC);

1998, Frustate di Tempesta, scultura di ferro colorato, 250x35x30 cm, Parco Cittadino di Treia, (MC);

1999, Forme formate, tecnica mista su tela, 80x80 cm, Comune di Pétange (Luxembourg);

1999, Forma formata formante, scultura di ferro, 250x150x30 cm, Piazza Ospedale, Treia (MC);

1999, Fremiti di cosmo, tecnica mista su tela, 103x78 cm, e Paesaggio di luce, tecnica mista, 210x70x51 cm, Pinacoteca Comunale Bernalda-Metaponto, Bernalda (MT);

1999, Trepidazioni, cartone policromo, tecnica mista, 80x80 cm, Sede RAI, Potenza;

1999, Senza titolo, acquaforte, 19x20,5 cm, Pinacoteca Comunale di Macerata;

2000, Il gioco del grillo, tecnica mista su tela, 420x120 cm, Potenza, Sala della Giunta, Regione Basilicata;

2000, Apparizione nel bosco, tecnica mista su cartone, 80x100 cm, Curia vescovile, Macerata;

2000, Forma verde, cartapesta, 250x80x60 cm, Zetema Centro per la valorizzazione delle risorse storico-culturali, Matera;

2000, L’intruso, cartapesta, 210x70x60 cm, Pinacoteca Comunale Bernalda-Metaponto, Bernalda (MT);

2001, Senza titolo, tecnica mista su tela, 210x108 cm, Pinacoteca Comunale d’Arte contemporanea, Novoli (LE);

2001, Fragmenta, tecnica mista su tela, 70x70 cm, Museo d’arte delle Generazioni Italiane del Novecento “G. Bargellini”, Pieve di Cento (BO);

2002, Senza titolo, tecnica mista su tela, 70x70 cm, Società Maltija ta’ 1-Arti, Manifattura u Kummerè, Palazzo De La Salle, Valletta, Malta;

2003, Forte tuono, 103x116 cm, Occhi Chiari 110x96 cm, Solco di rughe 104x92 cm, Pulviscolo di luce 97x100 cm, Brina arrugginita 68x40 cm, La danza delle farfalle 60x96 cm, 6 tele, tecnica mista, Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 G. Bargellini, Pieve di Cento (BO);

2003, Arte francescana, tecnica mista su tela, 30x40 cm, Pinacoteca Internazionale di Falconara (AN);

2003, 15 formelle in terracotta della Via Crucis, cm 40x50, Chiesa Madre di S. Chirico Nuovo (PZ);

2004, DDT, olio su tela, 185x100 cm, Sala Consiliare Comune di Bernalda (MT);

2004, La Settimana, tecnica mista, 30x40 cm, Museo del Giocattolo, Albano di Lucania (PZ);

2004, Guerra e Pace, scultura in ferro colorato, 600x100x80 cm, Parcours artistic sur la route du Gran Saint Bernard, Etrouble (Aosta);

2005, Senza titolo, tecnica mista su tela, 35x45 cm, Museo d’Arte Italiana di Durazzo (Albania);

2005, Magna Grecia, tecnica mista, 200x150 cm, Museo Archeologico Provinciale di Potenza;

2005, Bellerofonte a cavallo, scultura in cartapesta, 237x79x146 cm, Consorzio degli industriali, Potenza;

2005, Magna Grecia, Forme formanti, Cordone ombelicale, Cordone spaziale, 4 acquetinte e acqueforti su zinco 20x25 cm, Museo della Grafica Italiana, Chiostro del convento S. Margherita di Vigonza, Padova;

2006, Omaggio ad Albino Pierro, acrilico su tela, 80x90 cm, Pinacoteca Albino Pierro, Tursi;

2007, Canto di Forme, tecnica mista, 70x50 cm, Pinacoteca Arte Contemporanea, Guglionesi, (CB);

2007, Metabos, scultura in ferro colorato, 550x100x100 cm, Museo Archeologico di Metaponto (MT);

2007, Luce mediterranea, tecnica mista su tela, 50x70 cm, Museo Mele, S. Maria di Leuca, Lecce;

2007, Senza titolo, scultura in cartapesta, 90x10x30 cm, Museo Mele, S. Maria di Leuca, Lecce;

2007, Copertura del Fonte battesimale, in terracotta e ferro, Chiesa Madre di S. Chirico Nuovo (PZ);

2008, Sonno della natura, tecnica mista, 8x5 cm, Collezione Zavattini, Museo d’arte delle Generazioni Italiane del ‘900, Pieve di Cento (BO);

2008, Terra nera, tecnica mista su tela, 115x96 cm, Museo della Permanente, Milano;

2008, Campo di grano, tecnica mista su tela, 50x35 cm, Pinacoteca Liceo Artistico di Brera, Milano;

2008, Gioco verde, tecnica mista su tela, 100x200 cm, Agrobios, Metaponto (MT);

2008, Portone d’ingresso della Chiesa Madre composta da 22 formelle raffiguranti scene della Genesi e miracoli di san Nicola, in terracotta, 350x260 cm, San Chirico Nuovo (PZ);

2009, Glauco dio del mare, scultura di ferro 400x150x30 cm, Camping Riva dei Greci, Metaponto (MT);

2009, Le parole sono pietre, acciottolato mosaico 180x100 cm, Piazzetta scalinata di Via Seminario, Muro Lucano (PZ);

2009, Combustione, tecnica mista su legno, 90x90 cm, Museo San Francesco, Mercatello sul Metauro (PU);

2009, Senza nome, tecnica mista su tela 30x30 cm, Casa Museo Domenico Aiello, Moliterno (PZ);

2013, Combustioni, tecnica mista su legno, 90x90 cm, Palazzo Gasparini, Mercatello sul Metauro, (PU);

2009, Il volto di Cristo, tecnica mista, 71x51 cm, Centro culturale d’arte “La Canonica”, Novara.

2016, Streghe in volo 100x100 cm, Tintinnabula 100x85 cm, Tabelle 70x70 cm, Uscita di Dioniso 70x90 cm, Dioniso e i pirati 86x76 cm, Frutta e verdura dalle terre di Pitagora 50x45 cm, tecnica mista su tavola, Casa Museo Sartori Castel d’Arco (Mantova), Archivio Sartori Editore;

2010, Artemide, tecnica mista su tela, 120x280 cm, Comune di Lecce;

2010, Masciare, tecnica mista su cartone, 160x110 cm, Comune di Lecce;

2010, La Sposa, scultura in cartapesta, 290x70x30 cm, Museo della cartapesta di Lecce;

2010, Per non dimenticare Nassirija, scultura di ferro zincato, 360x180x30 cm, Caserma dei Carabinieri, Metaponto (MT);

2013, Il protettore, graffito su intonaco, 120x170 cm, Moliterno (PZ);

2014, Sacrificio mediatico, tecnica mista: cartapesta legno schede elettroniche, 92x25x20 cm, Museo Diocesano, Potenza;

2016, Dacci oggi il nostro pane quotidiano, tecnica mista, 80x50 cm, Museo Diocesano di Potenza;

2016: Tre sedie gestatorie in ferro e ceramica, Chiesa Madre di San Chirico Nuovo (PZ);

2018, MatematicArte 1, ventitré pittosculture ispirate alla storia della matematica, Biblioteca delle Ingegnerie di Bovisa La Masa, Politecnico di Milano;

2018, La porta di Pitagora, scultura di acciaio corten, 180x360x20 cm, installata sulla rotonda del lungomare di Metaponto (MT);

2020, MatematicArte 2, ventitré pittosculture ispirate alla storia della matematica, Campus Universitario di Matera;

2020, Mare Ionio 197x130 cm, tecnica mista su tela e Numeri primi 120x123 cm, 2 pittosculture, tecnica mista su legno, Museo del Quirinale, Roma;

2020, Materia, tecnica mista su compensato, 50x30 cm, Biblioteca Civica, Rovereto;

2020, La trasfigurazione di Gesù, olio e ceramica su legno, 150x300 cm, Chiesa Madre di S. Chirico Nuovo (PZ);

2020, MatematicArt 3, ventitré pittosculture ispirate alla storia della matematica, ISUFI, Università del Salento;

2021, Peperone, tecnica mista su tavola, 50x44 cm, Casa Museo Sartori Castel d’Arco (Mantova), Archivio Sartori Editore.

2013, Frutta e verdura dalle terre di Pitagora, tecnica mista, ventiquattro pittosculture alla Sala “Michetti” dell’Alsia - Polo Pantanello, Metaponto, dal 2023.


Esposizioni personali:

1970, Galleria LaScaletta di Matera, Sebaste, testo di Franco Solmi, Tipografia Salluce, Bernalda (MT), Ed. La Spiga d’oro, Bernalda;

1970, Galleria di Palazzo Galvani, Bologna, Salvatore Sebaste, testo di Tono Zancanaro, Lino Cavallari, Edizioni “Svolta”, Bologna, Tipografia Salluce, Bernalda (MT);

1976, Galleria d’arte Nettuno Firenze, Sebaste, testi di Ernesto Treccani e Raffaele De Grada, Tipografia Salluce, Bernalda (MT), Edizioni “Svolta”, Bologna;

1979, Galleria Tardy, Enschede (Olanda), Salvatore Sebaste, a cura di Joh Pameijer;

1980, Galleria La Scaletta, Matera, Archetipo in piega rossa, testi di Leonardo Sinisgalli e JohPameijer,cura di Franco Palumbo, Ed. La Spiga d’oro, Bernalda;

1981, Schweizerische Gesellschaft der freunde von kunst, Società Svizzera degli Amici dell’Arte, Zurigo, acura di Max Bollag;

1985, Piccolo Museo di Lecce, Il tuffo sulla collina, testo di Marina Pizzarelli, Tipografia Salluce, Bernalda (MT), Ed. La Spiga d’oro, Bernalda-Metaponto;

1990, Galleria Arte Contemporanea, Moers, Germany, Kampf in de Farbe Lotta nel colore, testo di Joh. M. Pameijer, Editrice Salentina, Galatina, Lecce;

1991, Linea Punto 18 Galleria, Ferrara, Salvatore Sebaste, testo di Roiss, Ed. La Spiga d’oro, Bernalda-Metaponto;

1994, Galleria D’Arte Moderna, San Giorgio, Mestre, Venezia Tra realtà e magia, testo di Giorgio Segato, Ed. La Spiga d’oro, Bernalda-Metaponto;

1994, Galleria Perriarte, Campobasso, Segni cinesici, testo di Rino Cardone, La Tipografica, Matera;

1995, ARTE90, Isernia, Policromie plastiche, testi di Giorgio Berchicci e Rino Cardone, La Tipografica, Matera;

1999, Galleria Sumithra, Ravenna, Artista eclettico, testo di Lino Cavallari, Tipografia Finiguerra, Lavello (PZ);

2000, Palazzo dell’Annunziata, Matera, Policromie plastiche, testo di Rino Cardone, Tipografia Disantis, Bernalda (MT):

2002, Galleria Opere, Roma, La vitalità e il mistero, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2003, Casa Giorgio Cini di Ferrara, Alchimie delle metamorfosi, testi di Elisabetta Pozzetti, Franco Patruno, Claudio Spadoni, APT di Basilicata, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2003, Museo d’arte delle Generazioni Italiane del ‘900 G. Bargellini, Pieve di Cento, (BO), Sebaste, testi di Elisabetta Pozzetti, Franco Patruno, Claudio Spadoni, Tip. Disantis, Bernalda (MT);

2005, Libreria Bocca, Milano, Il segno del sogno, testo di Francesco Cascino, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2005, Galleria IDEARTE, Potenza, Metafora della Memoria, testo di Raffaele Nigro, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2007 Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, Metabos, testo di Antonio De Siena, Evento di sculture, Ed. “La Spiga d’oro” di Bernalda-Metaponto;

2007, Casa Biblioteca Albino Pierro, Tursi, testo di Elena Pontiggia, Ed. “La Spiga d’oro” di Bernalda-Metaponto;

2009, Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente - Spazio Atelier, Milano, Percorsi, a cura di Giorgio Seveso e Maria Torelli, Ed. Società Belle Arti ed Esposizione Permanente;

2010, Castello Carlo V di Lecce, Il Demone della forma, monografia antologica, testi di Mariadelaide Cuozzo dell’Università di Basilicata, Ed. “La Spiga d’Oro”, Bernalda-Metaponto;

2011, Museo Archeologico Nazionale di Policoro, Antichi segni nuovi percorsi, a cura di Salvatore Bianco, Antonio De Siena e Maria Torelli, Ed. “La Spiga d’Oro”, Bernalda-Metaponto;

2012, Museo Archeologico Nazionale Dinu Adamesteanu di Potenza, I Profumi della Magna Grecia, a cura di Antonio Giambersio e Maria Torelli, Ed. “La Spiga d’Oro”, Bernalda-Metaponto;

2013, Museo Archeologico Nazionale di Melfi (PZ), L’Ebbrezza di Dioniso, a cura di Francesco Perillo e Antonio De Siena, Ed. “La Spiga d’Oro”, Bernalda-Metaponto;

2014, Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola di Matera, I Profumi della Magna Grecia, a cura di Antonio Giambersio e Maria Torelli, Ed. “La Spiga d’Oro”, Bernalda-Metaponto;

2015, Museo Archeologico Nazionale di Metaponto L’Ebbrezza di Dioniso, a cura di Antonio De Siena, Ed. “La Spiga d’Oro”, Bernalda-Metaponto;

2017, Chiese Rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, Sasso Barisano di Matera, MatematicArte, ventitré pittosculture ispirate alla storia della matematica, Ed. “La Spiga d’Oro” di Bernalda-Metaponto;

Sono in esposizione permanente tre mostre di MatematicArte, di ventitré opere ciascuna:

al Politecnico di Milano, Biblioteca delle Ingegnerie di Bovisa La Masa, dal 2018;

al Campus Universitario di Matera dal 2020;

all’ISUFI, Università del Salento (Le), dal 2020;

2023, Frutta e verdura dalle terre di Pitagora, ventiquattro pittosculture in esposizione permanente alla Sala “Michetti” dell’Alsia - Polo Pantanello, Metaponto.


Pubblicazioni:

1969, Frammenti di memoria, testi di D. Sciota e Leonardo Mancino, a cura dell’Amministrazione Comunale di Genzano di Lucania, Tipografia Salluce, Bernalda;

1973, Sebaste, testi di Mario Trufelli, Roiss, Studio Svolta;

1980, Archetipo in piega rossa, testi di Leonardo Sinisgalli, Roiss, Joh. Pameijer, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

1980, Dissociazione, testi di Franco Corrado, Vittorio Sabia, Nino Tricarico, Mario Trufelli, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto;

1982, Necessaria poiesi, testi di Franco Vitelli, Angelo Tataranno, Centro Studi “Il Subbio”, Matera;

1985, Il tuffo sulla collina, testo di Marina Pizzarelli, Tipografia Salluce, Bernalda (MT), Ed. “La Spiga d’oro” Bernalda-Metaponto;

1987, Dallo zoccolo di Pegaso sgorgò l’acqua della vita, testi di Mario Trufelli, Gaetano Cappelli, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto, Grafiche Paternoster, Matera;

1990, Kampf in de Farbe Lotta nel colore, testo di Joh. M. Pameijer, Galleria Arte Contemporanea, Moers, Germany, Editrice Salentina, Galatina, Lecce;

1991, Salvatore Sebaste, testo di Roiss, Linea Punto 18 Galleria, Ferrara;

1994, Un ponte verso il cielo, testi di Giuseppe Vairo, Francesca Amendola, Ed. “La Spiga d’oro”, Metaponto, Tipografia Salluce, Bernalda;

1994, Tra realtà e magia, testo di Giorgio Segato, Galleria D’Arte Moderna San Giorgio, Mestre, Venezia, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto;

1994, Perturbazioni e combinazioni imprevedibili, testo di Anoall Lejacard, “Zetema”, Matera, Tipografia Salluce, Bernalda;

1994, Segni cinesici, testo di Rino Cardone, Ed. La Tipografica, Matera;

1995, Policromie plastiche, testi di Giorgio Berchicci, Rino Cardone,La Tipografica, Matera;

1995, Dilatazione delle potenzialità, testi di Franco Corrado, Ilderosa Laudisa, Donato Valli, Consiglio Regionale di Basilicata, La Tipografica, Matera;

1997, Carta&Cartoni, testi di Rino Cardone, Franco Vitelli, Max G. Bollag, Ed. “Novaluna” di Brescia e Metaponto, La Tipografica, Matera;

1998, Lu cenò della vigilia, testi di Giovanni Prosperi, Ed. Associazione Amici Cif, Macerata;

1998, Pensieri in movimento, testo di Antonio De Siena, Ed. “Novaluna”, Brescia e Metaponto, Legatoria Lucana, Matera;

1998, Percettività delle forme, testo di Franco Corrado, La Tipografica, Matera;

1999, Artista eclettico, testo di Lino Cavallari, Tipografia Finiguerra, Lavello (PZ);

1999, Masse Cromatiche, testi di Rocco Curcio e Rino Cardone, a cura della Commissione Regionale “Lucani nel mondo”, Tipografia Disantis, Bernalda;

1999, Convergenze, testo di Rino Cardone, Pinacoteca Comunale d’Arte moderna Bernalda- Metaponto, Tipografia Disantis, Bernalda;

1999, SEBASTE monografia di pittura, testi di Rino Cardone, Claudio Spadoni, Pinacoteca Comunale d’arte moderna Bernalda-Metaponto, Finiguerra Arti grafiche, Lavello (PZ);

2000, Policromie plastiche, testo di Rino Cardone, Pinacoteca Comunale d’arte moderna Bernalda-Metaponto, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2000, Doppio Misto, testi di Mauro Corradini e Rino Cardone, Tipografia Disantis, Bernalda;

2000, Oltre la Porta, testo di Franco Corrado, Finiguerra Arti Grafiche, Lavello (PZ).

2002, La vitalità e il mistero, testo di Elena Pontiggia,Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2003, La Magna Grecia – Manifestazioni del sacro, testo di Antonio De Siena, tipografia Disantis, Bernalda (MT), Ed. “La Spiga d’oro” di Bernalda-Metaponto;

2003, Alchimie delle metamorfosi, testi di Elisabetta Pozzetti, Franco Patruno, Claudio Spadoni, APT di Basilicata, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2003, Sebaste, testi di Elisabetta Pozzetti, Franco Patruno, Claudio Spadoni, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2004, L’equilibrio estetico, testo di Antonio De Siena, Pinacoteca Comunale d’arte moderna Bernalda-Metaponto, tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2005, Il segno del sogno, testo di Francesco Cascino, Libreria Bocca, Milano, tipografia Disantis, Bernalda (MT).

2005, Metafora della Memoria, testo di Raffaele Nigro, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2006, Arte mediatica, testo di Rocco Brancati, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2006, Salvatore Sebaste, monografia di GRAFICA, testi di Elisabetta Pozzetti, Antonio Bellini, Consiglio regionale di Basilicata, Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali, Soveria Mannelli (CZ);

2007, Palinsesti della memoria, monografia di scultura, testi di Loretta Fabrizi, Enoall Lejacard, Ed. La Spiga d’oro, Metaponto (MT);

2007, L’uomo al centro delle cose, testi di Rocco Brancati, Antonio De Siena, Pinacoteca Comunale d’arte moderna Bernalda-Metaponto, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2007, Tensione espressiva, testo di Elena Pontiggia, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto. 2007 Metabos, testo di Antonio De Siena, Evento di sculture, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2008, La chiesa di san Chirico Nuovo, testi di VitoTelesca, Prospero De Franchi, Giovanni Ricchiuti, Michele Perriello, Consiglio Regionale di Basilicata, Tipografia Disantis, Bernalda (MT);

2008, Antichi segni nuovi percorsi, testi di Salvatore Bianco, Maria Torelli, Nicola Cardinale, Jolanda Carella, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2009, Percorsi, testi di Giorgio Seveso e Maria Torelli, Società per le Belle Arti ed Esposizione permanente, Milano;

2010, Per non dimenticare Nassireija, testi di Maria Torelli, Raffaello De Ruggieri, Annamaria Zavalloni, Ed. “La Spiga d’oro” di Bernalda-Metaponto (MT);

2010, Il Demone della forma, monografia antologica, testi di Mariadelaide Cuozzo dell’Università di Basilicata, Ed. “La Spiga d’Oro”, di Bernalda-Metaponto;

2010, Il volto di Cristo, testo di Miriam Giustizieri, Almus, Novara;

2012, I Profumi della Magna Grecia, testi di Antonio Giambersio e Maria Torelli. Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2013, L’Ebbrezza di Dioniso, testi di Francesco Perillo e Antonio De Siena. Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2014, La critica sulla scia di Kairos, antologia critica, testi di Beatrice Buscaroli e Angelo Bianco, Ed. “La Spiga d’Oro” diBernalda-Metaponto;

2017, MatematicArt, testi di Raffaello De Ruggieri, Antonio De Siena, Giuseppe Corvino, Jolanda Carella, Ivan Focaccia, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2017, Profumi di donna, testi di Antonio De Siena, Maurizio Grieco, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda-Metaponto (MT);

2018, La porta di Pitagora, testi di Domenico Tataranno, Salvatore Adduce, Antonio De Siena, Ed. “La Spiga d’oro” di Bernalda-Metaponto;

2018, MatematicArt 1, testi di Mario Schiavone, Roberto Cifarelli, Raffaello De Ruggieri, Domenico Tataranno, Antonio De Siena, Mario Caironi, Piergiorgio Odifreddi, Ed. “La Spiga d’oro”, Bernalda- Metaponto;

2020, MatematicArt 2, testi di Piergiorgio Odifreddi, Aurelia Sole, Mariadelaide Cuozzo, Antonella Guida, Antonio Nicoletti, Raffaello De Ruggieri, Ed. “La Spiga d’oro” di Bernalda-Metaponto;

2022, SM Salento medico, N.1/2022, Lecce.


Sue incisioni sono inserite nella Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova,

Sito internet: www.raccoltastampesartori.it


Giudizi critici:

Realtà nel suo essere più profondo

“Un giorno, era la fine degli anni Sessanta, entrarono nella mia galleria di Zurigo due giovani che si soffermarono a osservare una tela di El Greco. II modo di guardare l’opera mi fece capire che non erano potenziali clienti ma conoscitori di arte. Mi avvicinai, mi presentai e scoprii che si trattava del pittore Salvatore Sebaste e di sua moglie. Chiesi allora al Sebaste se avesse qualche lavoro da farmi vedere. Mi mostrò, quindi, delle tempere e dei disegni interessanti, che evidenziavano un gioco sapiente di colori e di segni, che si ripiegavano in morbide volute, oppure s’irrigidivano o si spezzavano come per un improvviso urto. E così, da quell’incontro occasionale, scaturirono amicizia e collaborazione con la mia galleria.

In tutti questi anni ho visto lievitare, in un continuo fermento vivificatore di forme e di contenuti, il mondo delle sostanze sovrasensibili e sensibili che, pur in tensione, non si contrapponevano dualisticamente, ma trovavano una precisa collocazione in quella visione sistematica della totalità del reale. Le tele erano l’esplosione di una fantasia calda e sensuale, realizzate con colori accesi e contrastanti, con una materia spessa e raggrumata nell’incontro di dinamiche pennellate, di composizioni articolate in ritmi slanciati e mossi; erano l’animazione di forme e di segni tormentati, allusivi alla segreta vita organica della natura.

L’artista Sebaste ha sempre sentito I’esigenza di comporre le sue forme con assoluta libertà, indipendentemente da tutto ciò che era stato fatto in passato, con pennellate ora sciolte e violente, ora dolci e armoniose recanti, però, sempre nel segno una vibrata irruenza che si piega e urta come per una nascosta tensione.

Oggi Sebaste usa materiali vari: cartoni, carta combusta, colle, vernici, colori con le sue composizioni esce dallo spazio chiuso delle figure geometriche, che per secoli hanno imprigionato le forme della realtà e il loro movimento, per elaborare la vibrazione della luce, II tremito delle fronde o delle messi al vento, l’iridescenza delle cascate, le onde del mare, i confusi e inutili itinerari delle città tecnologiche.

Nell’ultima ricerca, il Sebaste vuole che la materia: cartone o carta compressa, rimanga materia, ma l’assieme dei pezzi, elaborato con competente professionalità, sia un’opera d’arte, una realtà nel suo essere più profondo, generata come la pianta dal seme o l’uccello dall’uovo.

Le recenti opere sono apparentemente stravaganti, ma sono certamente permeate da una disciplina interiore e da un impegno severo, morale, forse prima ancora che estetico”.

Max Bollag

(Dal catalogo Mostra, “Schweizeische Gesellschatt der freunde von kunstauktionen”, Zurigo, 1997)


Impegno culturale che non cessa mai di esprimersi

“Salvatore Sebaste è un artista colto. Sa che, in arte, la creatività ha valenza storica e relazionale. Il suo concetto di “informale” è impegno culturale che non cessa mai di esprimersi sia se si riallaccia alla Magna Grecia, sia se si proietta nella contemporaneità, attento com’è a interpretare l’attualità, quella vera, che non è rispondenza servile alle oscillazioni del gusto, spesso sottoposto alle esigenze di una società consumistica e alle speculazioni del mercato. Sebaste riesce sempre a sottrarsi alle oscillazioni superficiali dell’ambiente esterno per manifestare la sua Arte, preoccupato unicamente di esprimere, attraverso la pittura o la scultura, una “rappresentazione” del mondo contemporaneo che non cessa di essere vivo e attuale.

Salvatore Sebaste è anche un “maestro”, nel senso pieno della parola. Io stesso, che lo conosco ormai da decenni, posso testimoniare sul suo “altruismo culturale” manifestato fin dai tempi in cui era presidente del Circolo “La Scaletta” a Matera, uno dei sodalizi che più di altri, in tutta la Regione Basilicata, ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento per la crescita civile di una comunità. La frequentazione e l’amicizia di grandi e riconosciuti intellettuali italiani o stranieri, come il poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli o l’artista Tono Zancanaro, solo per citarne due, hanno concorso nella sua formazione che, attraverso un lungo travaglio di maturazione interiore, ha finito per identificare il suo modo di fare arte; un’arte che s’inserisce nel quadro di una cultura artistica contemporanea in modo originale e pregnante.

Le sue ultime opere sono idoli, oggetti protettivi dei mali, congegni, totem taumaturgici. Modelli di frutta e legumi che sembrano angeli, cavallucci, farfalle, animali volanti, comignoli dispettosi. Ricordano anche il simulacro della dea Demetra, con ventre enorme e grappoli di seni attaccati al busto. In qualche momento quei totem somigliano alle maschere indiane originarie della costa nordoccidentale del Pacifico. Evocano i miti, il ruolo affettivo degli arcaismi come il rito, la tribù, il feticcio trasformati in oggetti della società mediale.

Opere d’arte che, naturalmente, non vanno venerate o temute come nuove e onnipotenti deità che mandano in frantumi i vecchi dei e gli antichi miti ma oggetti moderni capaci di staccarci dai luoghi conservando nella memoria il passato più arcaico, in una dimensione anti-idolatrica.

Schivo per natura dai ciarlatanismi e dalle tendenze di parte, Sebaste vive concentrato nella sua opera, in una ricerca attenta che non ha nulla di sdegnoso e nemmeno di altero, ma che risponde unicamente alla sua personalità che si sa specchiare autocriticamente in se stessa .

Il suo “fare artistico” non contraddice l’autonomia dell’opera d’arte, ma ne costituisce piuttosto l’interna condizione e garanzia”.

Rocco Brancati, giornalista RAI

(Dal Catalogo Mostra “L’ebbrezza di Dioniso”, La Spiga d’oro, Metaponto, Museo Archeologico Nazionale, Melfi (Potenza), 2013)


Mille cose assieme. Il Mediterraneo, la Basilicata e l’arte di Salvatore Sebaste come antidoto al monologo.

Cos’è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi, non un mare ma un susseguirsi di mari, non una civiltà ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre, nel paesaggio fisico come in quello umano. Il Mediterraneo crocevia, il Mediterraneo eteroclito, si presenta al nostro ricordo come una immagine coerente, un sistema in cui tutto si fonde e si ricompone in unità originale. Come spiegarla? Come spiegare l’essenza profonda del Mediterraneo?”

Di fronte a questo interrogativo che lo storico Fernand Breudel pone in maniera così aulica da autodeterminare, nel suo quesito, la risposta allo stesso, trova senso la pitto-scultura di un artista di origini pugliesi, lucano da sempre, che ha iscritto in ognuna delle sue opere, il senso stesso del Mediterraneo.

Egli dipinge o scolpisce ancora il “meticciato culturale” che la Basilicata ha saputo essere nei secoli: Salvatore Sebaste è l’artefice di quel tratto distintivo di voci, profumi, colori, impressioni ed espressioni che sono approdati e mai si sono annullati nelle terre di Pitagora.

Mille cose insieme è il Mediterraneo”: quelle mille cose poste a sistema costituiscono la più sensata, meno pretenziosa e maggiormente veritiera interpretazione della pittura materica, istintiva, sensoriale e prorompente dell’artista della Magna Grecia.

Non un paesaggio, non un mare, non una civiltà ma un sistema in cui tutto si fonde, la cui essenza resta, nel tempo, inspiegabile.

Ecco che la serie di MatematicArte, il tema dei numeri primi, i riti, i miti, le visioni ancestrali, le divinità pagane fuse al mistero cristiano, il culto dei colori, anche complementari, per osannare una folgorazione, le tante materie accostate, l’uso della terracotta, si traducono in un grande inno, il più grande che la Basilicata abbia prodotto, al “pensiero meridiano”.

La Basilicata da sempre è terra di dialogo, mai di monologhi. Da sempre accoglie, e quando accoglie non rilascia. Lo fa con la gente ma anche con l’arte buona, quindi vera, quella che, come in questo caso, non ricerca il pretesto del gusto ma corre il rischio di consegnare alla storia un contenuto.

Pitagora, lungo le sponde che oggi Sebaste vive, tracciava più vivido l’incontro tra la matematica, la filosofia, l’astronomia.

Culti ed evocazioni catturate dalla pittura che oggi omaggiamo, lucidità razionale e istinto primordiale posti a sistema, in un incrocio di rette, tutte parallele, eppure complementari, adiacenti che sanno farsi spiegazione di quel Mediterraneo, che è casa nostra.

Federico II, che dai greci pitagorici aveva imparato, lo aveva riproposto nell’incontro con l’Oriente islamico: il dialogo con l’Occidente cristiano è stato realtà grazie a quell’idea di Grande Lucania che andava oltre il Vallo di Diano.

Oggi sta a noi, il compito tramite la Bellezza, di farci rinnovati promotori di quel messaggio di fusione ancestrale tra volti, popoli e paesaggi.

La missione è ardua ma l’arte è ardita, e sa vincere.

“Il mare e la sponda, le isole nel mare e i porti sulla sponda, le immagini che ci offrono gli uni e gli altri cambiano nel corso dei peripli e durante gli approdi. Il Mediterraneo rimane lo stesso, noi invece no” (Predrag Matvejevic- Breviario Mediterraneo).

L’arte di Salatore Sebaste ha saputo essere l’antidoto a quel cambiamento, preservandoci figli di un tempo composto da molti secoli assieme, antesignano del futuro ma con lo sguardo largo verso il passato”.

Aurelio Pace, scrittore

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