Schiavi Elena -Gazzoli

pittrice incisore
Mantova, 12 maggio 1914 - Negrar (VR), 7 febbraio 2004
natura-morta
Natura morta - anni '30

Nasce a Mantova il 12 maggio 1914 dai proprietari terrieri Ludovico e Pia Posio. La scarsa sensibilità artistica non consente ai suoi genitori di apprezzare le sue precoci attitudini artistiche, così che Elena non può frequentare scuole con indirizzo artistico e deve imparare da sola le nozioni fondamentali del disegno e della pittura.

Dal 14 febbraio al 15 marzo 1932 partecipa al Palazzo della Permanente di Milano, alla 3° Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia con il dipinto: Paesaggio in Val Gardena.

Frequenta solo pochi artisti fra cui i mantovani Mario Lomini, Arturo Cavicchini e Alessandro Dal Prato.

Interviene nel 1933 alla Mostra del gruppo 900 Mantovano a Merano; quindi alla Mostra Provinciale Pittura e Scultura tenutasi in occasione della III Settimana Mantovana, dal 30 aprile al 21 maggio, nel Palazzo Ducale di Mantova con i dipinti: Natura morta, Paesaggio, Bimba, Figura, Ragazza e, nella sezione del Bianco e nero, con le opere: Giocatrice di tennis, Contadina, Mondariso, Bambina che dorme, Nudo di giovinetta.

Dal 1° al 31 maggio 1934 prende parte alla V Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano con la puntasecca: Vetrina di ristorante.

Nel 1935 espone alla Mostra degli Acquafortisti Italiani a Trieste; illustra con tre disegni il racconto “Dal Cile all’Italia... per chiedere una mitragliatrice” di Gustavo Brigante, pubblicato sulla rivista mantovana “Il Ceppo” nel mese di aprile. Dal 1° al 31 maggio, alla VI Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente, espone le tre opere: Ritratto di bambina, Compito, Bambina (incisione). Interviene anche alla Quarta Mostra Provinciale d’Arte in occasione della V Settimana Mantovana nelle Sale di Palazzo Aldegatti dal 15 settembre al 12 ottobre, con quattro dipinti: Ritratto del pittore Cavicchini, Ritratto di mia madre, Ritratto di bambina, Ritratto del Marchese Mazzaccara e cinque incisioni. Sulla Voce di Mantova, Francesco Carli scrive: “Certo stupisce, nella Schiavi, quella disinvoltura spavalda, quel taglio risoluto, quella facilità sconcertante con cui affronta e risolve i problemi più ardui…”.

Tra la fine del 1935 e l’inizio 1936 affresca con soggetti mariani il presbiterio della nuova Chiesa di Moglia dedicata a Maria Bambina.

Dal 15 febbraio al 15 marzo 1936 partecipa alla VII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente con due opere: Ritratto del pittore Cavicchini, Raccolta delle mele (sezione Biano-nero).

Dal 13 febbraio al 14 marzo 1937 prende parte alla VIII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente, con l’opera: Giovane olandese. Espone sempre lo stesso anno alla II Mostra Nazionale, organizzata dal Sindacato Fascista Belle Arti di Napoli e alla mostra Nazionale Donne Artiste e Laureate a Roma, dal 12 al 19 settembre, interviene alla Mostra degli Artisti Mantovani, tenutasi in occasione della VII Settimana mantovana, con cinque opere.

Dal 14 maggio al 14 giugno 1938, alla IX Mostra d’Arte al Palazzo della Permanente di Milano si presenta con due opere: Ritratto di Fanciulla, Maternità (acquaforte).

Partecipa nel 1939 alla Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900 al Palazzo Te di Mantova con cinque opere nella sezione incisori mantovani e cinque dipinti: Ritratto della Signora Silvetti, Ritratto, Ritratto di Ettore Cristofori, Ragazzo in rosso, Ritratto di fanciulla. Durante la primavera prende parte al Concorso dei Littoriali della Cultura che vince con una composizione narrativa, riceve il premio dal Duce a Roma. Lo stesso anno figura alla II Mostra Nazionale del Sindacato Belle Arti di Napoli; nel dicembre 1939, partecipa al Palazzo Ducale di Mantova alla III Mostra d’Arte del Guf con sei dipinti, vince il II premio per la pittura con l’opera Ragazza col fiore; Arturo Cavicchini per l’occasione scrive su La Voce di Mantova: “Elena Schiavi (il secondo posto) è in un certo senso più scaltrita, il complesso, dei suoi lavori fa blocco, ma c’è ancora troppo “novecento” che affiora col descrittivismo compiacente di certe terrosità. È innegabile però una aspirazione a forme più libere: vedere per esempio la renoiriana “Ragazza col fiordaliso” e il gatto, delle figure col gatto”.

Nel febbraio 1940, tiene la sua prima Mostra personale con trentacinque opere (fra dipinti e incisioni) alla Casa dello Studente di Modena, la mostra viene inaugurata da S.E. il Prefetto di Modena. Dal 25 marzo, è presente alla Mostra dei Prelittoriali di Modena, dove si presenta con tre opere di figura: Ragazzo in rosso, Ragazzo col fiore, e Bambini in giardino, si aggiudica il Secondo premio di pittura femminile. Lo stesso anno viene pubblicato il volume di racconti “Villa Margherita”, per le edizioni GUF di Mantova, il libro che porta la presentazione di Francesco Sapori, è illustrato con suoi disegni originali. Partecipa anche alla XXII Biennale Internazionale d’Arte della Città di Venezia con il dipinto: Ritratto. Ancora nel settembre-novembre prende parte al II Premio Bergamo tenutosi nel Palazzo della Ragione di Bergamo con l’opera: I pescatori. Prende parte alla rassegna Duetschitalienische Kunstaustellung di Vienna.

Dal 5 aprile 1941, a San Remo, interviene alla Mostra d’Arte dei Littoriali dell’anno XIX, ammessa con quattro opere ottiene l’aureo monogramma del Duce per il quadro Colazione all’aperto. Italo Bini sulla Voce di Mantova scrive: “…anche la Schiavi ha seguito il decorso della pittura europea, quello che mira ad unire alla bellezza l’incanto ed ad associare agli effetti del quadro quelli delle più ricche materie decorative.

Se si può parlare di uno spirito della materia, questo si trova nella Schiavi; una materia infinitamente diversa come appunto in natura: ed in ogni suo aspetto carica di uno speciale brivido di voluttà…”.

Sempre nel 1941, partecipa alla VIII Mostra sindacale degli artisti mantovani con cinque dipinti due di Paesaggio virgiliano e con Colazione all’aperto, Pescatori e Paesaggio ravennate.

Nella primavera del 1942 espone con gli artisti Alberto de’ Stefani, Guido Trentini e lo scultore Franco Girelli alla Galleria del Corso di Trieste. Lo stesso anno realizza due affreschi per la restaurata Banca Popolare scaligera in Sanguinetto di Verona, un San Gerolamo protettore del paese sulla facciata della banca, ed una grande Scena agreste sulla parete principale del salone per il pubblico.

Nell’aprile 1943, insieme a Pino Casarinni, inizia ad insegnare Affresco all’Accademia Cignaroli di Verona. Nel maggio-luglio, partecipa alla IV Quadriennale di Arte Nazionale di Roma con l’affresco Testa di frate”. Sempre nel 1943 per la Chiesa di Moglia realizza gli affreschi con la storia della Vita della Vergine.

La passione per la sperimentazione, la ricerca e l’attenzione al passato la conducono alla riscoperta della antica tecnica dell’encausto che applicherà a tante sue opere.

Nel 1944 si sposa con Piero Gazzola, restauratore, architetto e studioso e con lui si trasferisce nella tenuta a San Ciriaco di Negrar, nella provincia veronese.

Nel 1948 la Biblioteca capitolare di Verona è inaugurata dal Ministro della P.I. on. Gonnella, in concomitanza è pure inaugurata una cappella costruita con fondi offerti dai cittadini veronesi e su progetto generosamente allestito dall’architetto prof. Pietro Gazzola soprintendente ai monumenti. Le pareti sono state affrescate dalla pittrice Elena Schiavi, la quale vi ha raffigurato la Vita dello arciadiacono Pacifico (vissuto nel IX secolo), l’uomo più insigne che abbia onorato il clero veronese nel campo della cultura e dell’arte.

Espone nel 1950 i dipinti: Testa d’apostolo e Deposizione alla VI Mostra Italiana di arte sacra per la Casa Cristiana, all’Angelicum di Milano. Realizza anche gli affreschi della Vita di S. Antonio per la Parrocchiale di Sermide (MN).

Nel 1955 partecipa alla II Biennale d'arte sacra per la casa all'Angelicum di Milano, con il dipinto: Ursicinus lector Ecclesiae Veronensis.

Nel 1957 allestisce una mostra personale alla Galerie de l’Istitut di Parigi presentata da Pierre Courthion.

Dal 15 maggio al 14 giugno 1959 espone in una mostra personale quaranta quadri ad encausto nella Städtische Galerie di Monaco di Baviera. Dal novembre dello stesso anno all’8 febbraio 1960 ordina una mostra personale di encausti alla Graphische Sammlung di Zurigo, vi espone 36 quadri.

Nel febbraio-marzo 1960, la Galleria d’Arte Moderna le allestisce una mostra personale nelle sale del Museo d’Arte Moderna a L’Aja dove espone opere eseguite con la particolare tecnica dell’encausto; prende parte anche alla Mostra Internazionale d’Arte Sacra di Roma. Lo stesso anno, si dedica anima e corpo alla realizzazione delle otto vetrate per la chiesa di S. Pio X dono munifico della Banca Agricola Mantovana; vetrate che la Schiavi disegna e dipinge “a gran fuoco”, come afferma mons. Luigi Bosio sulla Gazzetta di Mantova, e che sono realizzate materialmente presso la Ditta Ballardini di Verona. Ancora nel 1960, riceve la nomina di “Ambasciatore di Mantova”.

Dal 1960 la sua partecipazione a rassegne diventa molto rara.

Dal 22 giugno al 2 luglio 1963 allestisce una mostra personale a Roma, presso la Galleria L’obelisco.

L’anno seguente ordina una nuova personale a Roma alla Galleria Il Bilico.

Nel 1968 espone a Parigi alla Gallerie dell’Ancienne Commedie Collection d’un Critique.

Alla 1a Biennale di pittura e scultura “Quando l’arte si fa religiosa” che si tiene, nel Salone Mantegnesco di S. Francesco in Mantova, dal 31 marzo al 22 aprile 1979, espone fuori concorso il dipinto Annunciazione.

Nel 1981, dal 22 marzo al 26 aprile, a cura di Carlo Belli, le viene dedicata una mostra antologica nel Museo Civico di Palazzo Te a Mantova.

Nel settembre 1981 è invitata alla seconda biennale “Quando l’arte si fa religiosa” che si tiene nel Museo Diocesano di Mantova, per l’occasione presenta quattro opere ad encausto.

Dal 3 al 18 aprile 1982, interviene con altri sette artisti mantovani, alla Mostra “Asola dimensione 8” nel Palazzo Municipale di Asola.

Presso il Centro Culturale del Comune di Virgilio figura dal 7 aprile al 6 maggio 1984 alla mostra “Incisori mantovani negli anni trenta”.

È presente con sei disegni, alla Mostra del “Disegno Mantovano del ’900” che si tiene a Mantova nel Museo Civico di Palazzo Te nel periodo settembre-dicembre 1984.

Nel Palazzo Ducale di Mantova dal 4 aprile al 3 maggio 1998 partecipa alla rassegna “L’Apocalisse di Giovanni”.

Nel 1999, figura tra le invitate alla rassegna “Presenze femminili nei movimenti artistici a Milano” al Castello Sforzesco di Milano. Dal 16 ottobre al 5 dicembre dello stesso anno, figura alla Mostra “Il disegno a Mantova 1900-1950” che si tiene presso la Pinacoteca Comunale di Quistello (MN).

Dall’8 aprile all’11 giugno 2000 prende parte alla rassegna “Arte a Mantova 1950-1999” che si tiene nella sede del Museo Diocesano di Mantova.

Dal 7 aprile al 7 maggio 2002 interviene anche alla rassegna “Mantova. Percorso dell’arte femminile del Novecento - Non capovolgere” al Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti.

Dall’8 febbraio al 5 marzo 2003, le viene dedicata una mostra personale alla Villa Ippoliti di Gazoldo degli Ippoliti, curata da Adriano Castelli, che gode del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Mantova; nel giugno dello stesso anno le viene assgnato il Premio Bartoli della Camera di Commercio di Mantova.

Sabato 7 febbraio 2004, muore nella sua villa a San Ciriaco a Negrar (VR).


Sue incisioni sono inserite nella Raccolta delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova,

Sito internet: www.raccoltastampesartori.it


Bibliografia:

1955 - Luigi Servolini, II Biennale d'arte sacra per la casa all'Angelicum di Milano, Arte Figurativa Antica e Moderna, Milano, n. 3 mag.-giu., pp. 37/39 ill.

2004 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume VI, Sa - Zir, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 2864/2873.


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