Sartorio Giuseppe Maria

scultore
Boccioleto (VC). 1854 - Mar Tirreno, 20 settembre 1922

Studia a Varallo Sesia e lavora inizialmente come garzone di bottega presso un intagliatore del legno.

Nel 1875 si trasferisce a Torino, allievo di Odoardo Tabacchi all’Accademia Albertina. In seguito si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia Nazionale di San Luca.

Per l'atrio della Scala Santa di Roma scolpisce un Gesù orante.

Nel 1880 presenta le sculture "Odalisca" e "Studio di espressione" alla Promotrice di Belle Arti di Torino. L'anno seguente presenta un altorilievo in terracotta intitolato "L'arrivo".

Sempre nel 1881 presenta a Milano "Indovina?".

Nel 1884 espone "Odalisca" all'Esposizione Generale Italiana di Torino.

Nel 1884 il monumento busto di Garibaldi a Cuneo, nella stessa città realizza il monumento a Giovanni Toselli (1889).

Nel 1885 vince il concorso ed esegue il monumento a Quintino Sella a Iglesias. in Sardegna esegue anche i monumenti: Ai caduti dell'Indipendenza a Cagliari (1886), a Felice Giordano a Carongiu, a Cristoforo Colombo e Vittorio Emanuele II (1899) a Sassari.

Nel 1894 realizza il monumento a Luigi Carlo Farini a Saluggia, che viene inaugurato il 1° agosto.

Da un articolo di giornale del 1896 si apprende che Sartorio a questa data aveva realizzato in Sardegna, dove stava già da 10 anni, ben 100 sculture collocate nei principali cimiteri dell’isola (Cagliari, Oristano, Iglesias, Cuglieri, Sassari).

Per il Cimitero Monumentale di Bonaria a Cagliari, realizza: Monumento a Maria Ugo Ortu detta “Mariuccia”, Monumento al Prof. Giuseppe Todde, monumento a Jenny Nurchis nella cappella di famiglia, ....,

Per il Cimitero Monumentale di Iglesias, scolpisce il Monumento di Zaira Deplano, detto “la bambina con il cerchio” (1901), ....

Per il cimitero di Orvieto esegue il monumento funebre dei coniugi Eleonora e Giulio Menicucci Persi.

Nella notte tra il 19 e il 20 settembre 1922, durante la traversata sul Tirreno da Terranova – attuale Olbia – a Civitavecchia, il suo corpo scomparve, forse disperso in mare.

Il suo busto in gesso di "Gian Giacomo Massarotti" (1900), è conservato nella Pinacoteca di Varallo.


Bibliografia:

1894 - Bernardo Chiara, Luigi Carlo Farini a Saluggia, L'Illustrazione Italiana, Milano, Anno XXI - 2° semestre, pp. 158/159.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 958

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 843.

2006 - Aldo Lo Presti, Le Arti ad Orvieto. Proposta per un dizionario, Orvieto, Arte Cultura Sviluppo, ad vocem. Adarte, p. 843

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