Rosa Ercole

scultore
Roma 13 febbraio 1846 - Roma 12 ottobre 1893

Fu partorito per caso in Roma il 13 febbraio 1846. Del pari il termine de’ suoi giorni avvenne in Roma il 12 ottobre 1893. Appena nato, fu portato a Sanseverino nelle Marche, paese nativo di sua madre. Là incominciava presto a modellare e a colorire, sotto gli occhi di suo padre scalpellino, tante figurette da presepe, che si vendevano; e aiutavano la famiglia. A nove anni veniva considerato degno d’una educazione artistica; difatti il 5 luglio del 1858, assistito dal Vescovo ottenne di partire per Roma, dove entrò nell’Ospizio di San Michele, benefica istituzione per artigiani e artigianelli. A ventun anni si trovò povero e solo; ma principiava a modellare statue piccole e grandi. Scrissi già, che a mirare le sculture del Rosa vien detto: “uno scultore nato non può manifestarsi altrimenti,,. Scaturivano dal multiplo e irruento fervore della sua attività plastica, vibrati e conclusi da pochi colpi di pollice, centinaia di bozzetti, che ancora sono custoditi in terracotta, come reliquie, dai fortunati possessori. Struttura commossa; largo impianto; selettivo amore della verità; stilizzazione sintetica, sono titoli della sua arte modernissima e ribelle. Improntava grandi figure come se componesse melodie cantando. Busti, statuette, statue, monumenti si susseguono: “Teresina,, (1870), bronzo; “Monumento ai Fratelli Cairoli,, (1873-83), bronzo, al Pincio in Roma; “Testa di ragazzo,,; “Frine,, (1874), “Ritratto dal vero di Garibaldi,, (1875); “Baccante,,; “La Creola,, ; “Amore nella rete,, ; “Alessandro Manzoni,, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Roma. È della stessa Galleria la “Diana cacciatrice,, (1889-93). Ricordiamo anche il busto bronzeo di “Enrico Cairoli,, nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, e il busto di “ Stefano Porcari,, al Pincio in Roma. Talune sue opere fanno pensare ai rulli di tamburo coi quali Gioacchino Rossini apriva e chiudeva la musica delle sue commedie: Ercole Rosa avrebbe voluto che il “Monumento a Vittorio Emanuele II,, a Milano, massima opera sua, sorgesse dinnanzi al Palazzo Reale e non nel centro della piazza del Duomo. Gli altorilievi della base vennero amorosamente conclusi e fusi dopo la morte dell’artista, dall’affetto e dalla solida perizia di Ettore Ferrari.

Realizza il Monumento ai fratelli Enrico e Giovanni Cairoli, che viene inaugurato in Roma, al Pincio il 27 maggio 1883.

Bibliografia:

1883 - Monumento ai Fratelli Enrico e Giovanni Cairoli, (ill.), L’Illustrazione Popolare, Milano, Treves, anno XX, p. 341.

1893 - Carlo Montani: Nello studio di Ercole Rosa, Roma, ne “La Nuova Rassegna,,, 1893.

1896 - L’Italico: Due sculture, un’arte, Roma, Stabilimento de “La Tribuna,,.

1899 -Ettore Ferrari: Commemorazione di Ercole Rosa, tenuta a San Severino Marche il 14 settembre 1899.

1919 - Francesco Sapori: Ercole Rosa, Torino, Celanza.

1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma, Libreria dello Stato.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 903/909

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 784

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