Figlio dello scultore Augusto, ha studiato con lui all’Accademia fiorentina di Belle Arti, nella quale è poi divenuto titolare di scultura, e lo è stato fino alla morte. Sensibile alle nuove correnti, ha composto le sue figure con armoniosa contenutezza e ha raggiunto effetti di tagliente e sennata verità. Ricordiamo: “Ritratto di uomo,, (1931), “Icaro,, e “Riposo,, (1934); “Paride,, dello stesso anno, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Roma; “Abele,, e “Testa di giovane,, (1935) “Ritratto di Felice Carena,, (1936) alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze. “Adamo ed Èva,, (1937) in pietra e “Giovane bagnante,, del medesimo anno; il marmo “Amazzone,, (1938); “Testa di bimbo,,; “Madre,, (1939) nella Galleria d’Arte Moderna in Campidoglio.
Nel 1934 partecipa alla XIX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con le sculture in bronzo: Fanciulle che leggono, Pastori-
Partecipa alla IX Mostra Interprovinciale d’Arte di Trieste, del 1935,
Nel 1936 partecipa alla XX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 3 sculture
Nel 1938 partecipa alla XXI Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con 9 sculture
Bibliografia:
1934 - XIX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 158.
1935 - Umbro Apollonio, Trieste: La IX Mostra Interprovinciale d’Arte, Emporium, n. 492, dicembre, p. 335;
1937 - Giuseppe Bigaglia, La nostra scultura alla XX Biennale di Venezia, Milano, Pro Familia, n. 36 (1868), 6 settembre, p. 423.
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma,
Libreria dello Stato.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 893, 894 ill.
1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 599.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 780.