Enrico Reycend ebbe come primo maestro il Ghisolfi, dal quale apprese le prime nozioni del disegno.
Poi, frequentò per qualche anno l'Accademia Albertina, l allievo di Lorenzo Delleani e di Antonio Fontanesi.
Finì col recarsi a Parigi (in questa città fu nel 1878, nel 1888 e nel 1900), dove rimase colpito dall’arte del Corot, tanto che in alcune tele ne seguì i dettami.
Ma buona parte della sua opera risulta influenzata da De Avendaño e soprattutto da Filippo Carcano.
Enrico Reycend fu infine, influenzato daMarco Calderini.
Espose la prima volta, non ancora ventenne (1874), al Circolo degli Artisti di Torino; poi fu presente a tutte le esposizioni nazionali ed internazionali, spesso premiato, con paesaggi e marine essenzialmente liguri.
Provato più volte dalla sventura per la perdita dei figli diletti, e per rovesci di fortuna, cercò sempre conforto nell’arte, anche se questa non gli diede quei guadagni ai quali avrebbe potuto ambire.
Sua importante opera ligure è Tempo grigio nel porto di Genova esposta a Firenze nel 1885 e Il porto di Genova, presentata a Milano nel 1886; Pioggia nel porto di Genova esposta alla Mostra Nazionale di Bologna nel 1888.
Alla Mostra di Milano del 1894 presenta: Sorrisi di marzo e Cantuccio quieto.
Nel 1895 partecipa alla Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con il dipinto: Quiete montanina.
Nel 1897, alla seconda Mostra Internazionale di Venezia, Enrico Reycend inviò Pace meridiana; a Milano, nel 1906, alla mostra organizzata in occasione dell’apertura del nuovo Valico del Sempione, presentò Meriggio alla marina; Solitudine alpestre e Armonie del mare; a Roma, nel 1911, alla Esposizione Internazionale del Cinquantenario, Calma autunnale; alla II Quadriennale, Meriggio al mare e In autunno; ed alla Mostra marinara organizzata nello stesso anno, inviò Meriggio presso Capo Noli.
Nel 1913 figura all’VIII Esposizione dell’Associazione degli Artisti Italiani, che si tiene nel Palazzo Strozzi di Firenze, presenta otto pitture a olio: Dipingendo, Ultima luce sul mare, Spiaggia di Vado, Riflessi sul mare: riviera ligure, Giornata grigia sulla marina, Mattino d'Agosto in alta montagna . (Ceresole Reale), Quiete lunare, Campagna piemontese, Meriggio di Maggio nel Canavese.
Molte sue opere furono acquistate da Umberto I e da Vittorio Emanuele III; altre dai principi reali; Paesaggio, figura nella Galleria d'Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni di Novara.
Nel maggio-ottobre 1921 partecipa alla 1^ Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli, con i dipinti: Mattino d'inverno, Armonie d'autunno.
Numerose fanno parte di raccolte private in Italia ed all’estero.
Alla XXVI Biennale di Venezia (1952) gli venne allestita una commemorativa con diciannove opere.
Bibliografia:
1895 - Prima Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 123.
1913 - VIII Esposizione in Firenze, catalogo edizione ufficiale illustrata, Palazzo Strozzi, Associazione degli Artisti Italiani, p. 183.
1921 - 1^ Esposizione Biennale Nazionale d’Arte della Città di Napoli, catalogo mostra, Napoli, maggio-ottobre, pp. 57, 59.