Ranghieri Walter

pittore
Quistello (MN), 19 gennaio 1895 - Milano, 1949

Nasce a Quistello il 19 gennaio 1895; muore a Milano nel 1949.

Nel 1929 tiene la sua prima mostra personale al Lyceum di Milano.

Dal 14 febbraio al 15 marzo del 1932 partecipa al Palazzo della Permanente di Milano, alla 3a Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia con il dipinto: Case di Val Rendena. Tiene nell’autunno del 1932 una mostra personale alla Casa degli Artisti di Milano.

Nel 1933, dall’11 marzo all’11 aprile, prende parte alla IV Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano con il dipinto: Dintorni di Milano.

Dal 1° al 31 maggio 1935 figura alla VI Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente con il dipinto: Ponte sull’Adda. Nell’agosto espone a Quistello, alla “Mostra degli artisti quistellesi”; sulla Voce di Mantova, Francesco Carli scrive: “…il pittore Walter Ranghieri, che ha una disinvolta padronanza del colore ed un senso accentuato dell’effetto cromatico”.

Dal 15 febbraio al 15 marzo 1936 interviene alla VII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente con il dipinto: Marina. Lo stesso anno allestisce una personale alla Casa d’Artisti di Milano.

Dal 13 febbraio al 14 marzo 1937 partecipa alla VIII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente espone il dipinto: Brianza. Dal 9 al 31 ottobre è presente alla I Mostra Provinciale di Milano al Palazzo della Permanente con il dipinto: Marina a Loano. Nel novembre ordina la sua quinta Mostra personale milanese alla Casa d’Artisti di Milano; sul Corriere della Sera, Dino Bonardi di questa mostra scrive: “Il caso di Walter Ranghieri, che è quello dell’antico campione di lotta che dall’esercizio del muscolo passa a quello dello spirito estetico, è assai interessante in ordine alla sua recente serie di dipinti esposti anch’essi a “Casa d’Artisti”. Se in passato pregiammo l’ardire e la volontà che presidiavano le chiare vedute montane di Ranghieri, segnaliamo come una bella conquista del pittore le recenti “Impressioni parigine”, piccoli dipinti in cui l’artista si presenta con un suo volto personale. Queste tavolette denotano un gusto fine e arguto e sono rette da una aperta e lieve descrittività pittorica in cui si accendono e sapore e brio”. Anche il Popolo d’Italia, così si esprime: “Il Ranghieri è alla sua quinta mostra personale ed è ben conosciuto da noi simpaticamente. Ama la montagna e dipinge la montagna con particolare preferenza. Questa volta però ci presenta qualcosa di nuovo: bozzetti di Parigi, gettati giù con molto gusto e nei quali è facile ritrovare le buone qualità del Ranghieri, in continuo sviluppo artistico, secondo il suo risoluto proposito”. La Voce di Mantova aggiunge: “A questi lusinghieri giudizi di stampa si è aggiunto l’acquisto da parte del Comune di Milano che ha destinato un’opera del Ranghieri alla Galleria d’Arte Moderna”.

Nei mesi di maggio-giugno 1940, l’artista è presente alla Mostra Sociale A. XVIII E.F. della Soc. per le Belle Arti di Milano e alla II Provinciale del Sindacato Fascista con il dipinto: Inverno a Monluè.

L’anno seguente allestisce una personale presso la Galleria Mazzucotelli di Milano.

Nei mesi di ottobre-novembre 1942 prende parte alla XII Mostra Interprovinciale del Sindacato Fascista Belle Arti di Milano, Concorsi Paesaggio Lombardo e Ritratto al Palazzo della Permanente con il dipinto: Il Lago d’Alserio.

A Roma, nel giugno 1943, inaugura una Mostra personale alla Galleria Il Buchetti; l’artista è presentato dal critico Dino Bonardi che scrive: “…Ora Ranghieri si allinea fra le forze operanti della contemporanea pittura lombarda con uno stile suo, fatto di un impeto e di chiusa energia, col quale si approssima alla natura nell’intendimento di spremerne l’intima sensibilità…”; La Voce di Mantova recensisce così l’inaugurazione: “Alcuni giorni addietro è stata inaugurata in una galleria di Roma, presenti il Ministro della Cultura Popolare e varie altre personalità italiane e straniere, una Mostra personale del pittore Walter Ranghieri.

Il Ranghieri artista ormai saldamente e meritatamente affermato in campo nazionale, è nativo di Quistello ma da alcuni anni vive a Milano: tuttavia nella sua pittura, come nel suo pensiero e nel suo spirito, permane vibrante e appassionata la “mantovanità” delle origini, dello studio, dei primi passi tanto che questo suo sentimento virgiliano è prontamente ravvisato da tutti i critici che lo giudicano fonte prima ed essenziale della delicatezza e della dolce poesia che animano le opere dell’artista.

…La Mostra romana dell’artista mantovano sta ottenendo il più lusinghiero dei successi. Essa è già stata visitata, infatti dalle personalità più in vista del mondo artistico della capitale e l’unanime approvazione è stata espressa nella maniera più tangibile. Il Consigliere nazionale Cornelio di Marzio, per esempio, ha acquistato due opere del Ranghieri per conto della Confederazione nazionale Artisti e Professionisti. Anche la critica di tutti i giornali romani ha avuto parole di vivo plauso per l’opera del nostro pittore al quale esprimiamo le più vive felicitazioni”. Da Roma, Remigio Strinati invia alla Voce di Mantova il seguente scritto: “Il Buchetti di via in Arcione 98” la piccola, intima galleria ch’è nel cuore di Roma, ci ha fatto fare la conoscenza di un altro artista dell’alta Italia, Walter Ranghieri di Quistello, la cui esposizione si è chiusa il 18 giugno. Il Ranghieri era nuovo di Roma, e tuttavia non gli è mancato il successo. Il giorno dell’inaugurazione visitò la mostra il Ministro della Cultura Popolare; seguirono l’ecc. P. De Francisci, rettore magnifico dell’Università di Roma, e Signora, il dott. Cornelio Di Marzio, presidente della Professionisti e Artisti, il comm. Lido Cajani, segretario provinciale della stessa Confederazione. Quanto al pubblico, ne affluì molto ed eccellente, con non pochi collezionisti.

…I suoi temi il Ranghieri li ha attinti dall’Umbria e dalla Lombardia; qualcuno anche da Roma. Particolarmente cara gli è la zona del Lambro, studiata ne’ suoi vari aspetti e in ogni stagione; affronta anche volentieri le valli, le grandi vette alpine: Quota 4000 - Monte Bianco. In Assisi, le sue predilezioni vanno alle località dove crescono gli ulivi, dietro i quali lascia travedere le famose architetture del luogo. Quanto all’Urbe, si capisce che ritrae o i pini ombrelliferi, quelli della musica del Respighi; o per dirla col Vasari, le “anticaglie”; due per l’appunto di tali “anticaglie” s’é assicurato il dott. di Marzio per le sedi lontane della Confederazione che presiede, idea felice: Roma presente nelle sedi più remote d’Italia, e fuori d’Italia.

…Sommariamente delineata la spiritualità e l’estetica della pittura del Ranghieri, spiritualità di natura lirica, cui aderisce il complesso dei mezzi espressivi, tra i quali grandeggiano i verdi e i grigi su ricordati, mi riterrei lieto se il frutto delle mie parole non consistesse che in questo: nell’aver suscitato in una dozzina di lettori la voglia di conoscerla”.

Dal 2 al 16 dicembre 1943 allestisce una Mostra personale alla Galleria Ranzini di Milano; sulla Voce di Mantova al proposito si legge: “Il Ranghieri com’è noto, è uno dei nostri artisti “extra-muros” più attivi ed apprezzati: le sue personali nelle principali città italiane hanno sempre saputo meritatamente suscitare il più vivo interesse di pubblico e la più unanime approvazione di critica. Non v’è dubbio, pertanto, che anche questa esposizione di Milano, si concluderà col migliore dei risultati, offrendo così un nuovo meritatissimo riconoscimento alle effettive qualità dell’artista”. Il catalogo porta una presentazione lusinghiera scritta da Aldo Fantozzi.

Dal 15 al 30 gennaio 1944 ordina una Mostra personale alla Galleria Garlanda di Biella ove espone 41 opere di recente esecuzione, in catalogo è presentato da Aldo Paladini.

Nell’agosto 1947 alla Mostra d’arte di Quistello è presente con alcuni dipinti; Faccioli sulla Gazzetta scrive: “Ranghieri pare sincero nella Sera sul Secchia: ma il suo colore è acre e calcinoso, specie nel Tramonto sulla bonifica.

Muore a Milano nel 1949.


Alla Prima Mostra Artisti Quistellesi, che si tiene dal 22 al 29 agosto 1968, viene ricordato con tre dipinti su tavola, in catalogo il testo di Dino Bonardi, scritto in occasione di una sua mostra commemorativa che riportiamo: “Questa mostra commemorativa di Walter Ranghieri non vuole essere soltanto una espressione di amicizia e devozione, ma anche una messa a punto di un nobile artista che questo trascorrere di anni recenti, dalla sua morte repentina e prematura, non ha opacizzato nella sua fisionomia estetica. Siamo dunque qui a ricordarlo con spirito di amicizia, tanto nella sua cordiale e fervorosa umanità, quanto nella sua arte, vivida e serena.

Già in anni ormai abbastanza distanti, ci era toccato di presentare la prima mostra personale del pittore in una Galleria milanese. Ricordiamo la onesta trepidazione di quello spirito forte e sensibile, che da esercizi di tutt’altra indole, si era volto alla pittura con una sorta di estasi religiosa. Lo confortammo a cimentarsi con uno dei più difficili assunti dello spirito, quale è quello del dipingere, essendoci convinti della pienezza di entusiasmo che pervadeva la sua sensibilità. Varcata la prima tappa molto onorevolmente, Ranghieri si svolse con lineare energia, con un agguerrimento tenace, seguendo con attenzione impegnata il panorama artistico che si concretava attorno a lui. Partito da visuali piuttosto accademiche e impressioniste, si era poi, con libero moto di ricerca, accostato anche a espressioni di un certo polemismo moderno, riassorbite tuttavia nella regola di quell'equilibrio che costituiva la nota più franca della sua personalità. Ricordando come sapesse essere presente con i suoi quadri in modo valido in ogni mostra collettiva, ci è rimasto di lui il ricordo di un contributo organico e notevole allo svolgimento pittorico del suo periodo storico. Artista in ogni caso da ricordare e anche da degnamente ripresentare.

Nella mostra commemorativa dell'artista, con una scelta di opere che giovano a ricondurlo a una considerazione critica anche attuale, si rivedono così e taluni e diversi di quei paesaggi, fra i tanti che dipinse, in cui il fluire e l’espandersi dello spirito della natura è sentito con quella serena malinconia meditativa che il suo gusto e animo ben mantovani potevano concepire quasi con lontana e segreta ansia virgiliana. Opere di chiara nobiltà, che sovente raggiunse l'efficacia, espressioni di fervore e di quella volontà indomita di conquistare l'arte che poteva ben commuovere per la fede da cui era sostenuta. Un degno e valido artista, la cui cara immagine umana si alza anche ora di là dai suoi dipinti e che ci piace risalutare per quel canto di verace poesia che seppe far risuonare nella commossa e sempre valida e piacente sua aria conquistata”.

La Galleria d’Arte Moderna di Milano possiede i suoi dipinti: San Pietro in Gessate, acquistato presso l’autore nel 1944; ed il paesaggio Monluè.


Bibliografia:

1932 - 3a Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia, catalogo mostra, Milano, Soc. Permanente, feb.-mar.;

1932 - Notizie ed Echi, Rassegna della istruzione artistica. Diretta da Guido Ruberti, Urbino, Istituto di belle arti, n. 6, ottobre, p. 329;

1933 - IV Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia, catalogo mostra, Milano, Soc. Permanente, mar.-apr.;

1935 - VI Mostra del Sindacato Fascista di Belle Arti, catalogo mostra, Milano, Soc. Permanente, maggio;

1935 - Francesco Carli, Visita alla Mostra d’arte dei pittori e scultori quistellesi, La Voce di Mantova, 24 agosto, p. 3;

1936 - VII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano, catalogo mostra, Milano, Soc. Permanente, feb.-mar.;

1937 - VIII Mostra d’Arte del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti di Milano, catalogo mostra, Milano, Soc. Permanente, feb.-mar.;

1937 - Artisti mantovani: Il pittore Ranghieri, La Voce di Mantova, 19 novembre, p. 3;

1940 - Mostra Sociale A. XVIII E.F. della Soc. Belle Arti di Milano e II Provinciale del Sindacato Fascista, catalogo mostra, Milano, Soc. Permanente, mag.-giu.;

1942 - XII Mostra Interprovinciale del Sindacato Fascista Belle Arti di Milano, Concorsi Paesaggio Lombardo e Ritratto, catalogo mostra, Milano, Palazzo Permanente, ott.-nov.;

1943 - Una mostra di Ranghieri a Roma, La Voce di Mantova, 18 giugno, p. 3;

1943 - Remigio Strinati, Il pittore Walter Ranghieri da Quistello, La Voce di Mantova, 23 giugno, p. 2;

1943 - Una Mostra a Milano di Valter Ranghieri, La Voce di Mantova, 8 dicembre, p. 2;

1944 - Una “personale” a Biella di Valter Ranghieri, La Voce di Mantova, 26 gennaio, p. 2;

1947 – F. (Faccioli), A Quistello i pittori si sono fatti onore, Gazzetta di Mantova, 7 settembre, p. 3;

1954 - S. P. (Spartaco Pedrazzoli), Numerose le manifestazioni di contorno per la Fiera di S. Bartolomeo a Quistello, Gazzetta di Mantova, 12 agosto, p. 5;

1968 - Dino Bonardi, Walter Ranghieri, Prima Mostra Artisti Quistellesi, catalogo mostra, agosto;

1973 - A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori (…), IV Edizione, Milano, pp. 2650, 2651, 2652;

1974 - Luciano Caramel, Carlo Pirovano, Galleria d’Arte Moderna, Opere del Novecento, Milano, Electa, p. 56, tav. 988;

1993 - I pittori italiani dell'ottocento, Milano, Ed. Il Quadrato, p. 504.

Bibliografia:

1933 - IV° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista Belle Arti di Lombardia al Palazzo della Permanente di Milano, catalogo mostra, pp.nn.

1946 - Mostra del pittore Walter Ranghieri da Quistello, cataloghino mostra, Milano, Galleria Bolzani, dal 3 al 16 gennaio 1946, elenco delle 53 opere esposte e sei fotografie di quadri.

2003 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume V, Na - Ru, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 2533/2537.

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