Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926. Frequenta il liceo artistico a Bologna, poi l’Accademia di Brera con Marino Marini, con lui matura l’idea di una scultura determinata non da sfaldamenti di piani ma dai volumi ben squadrati e statici, architettonicamente accordati.
Già nel 1946 espone le sue prime opere, nel 1951 vince il Premio Diomira, il Premio Mattioli, il Premio Oggioni dell’Accademia di Brera; nel 1954 partecipa alla Triennale di Milano; nel 1955 partecipa alla Quadriennale di Roma evince il Premio Brusadelli.
Nel 1956 tiene due mostre personali alla Galleria del Milano a Milano e alla Galleria Alibert a Roma, dove espone statue come Piccola donna seduta, Mattino, Frammento, Solitudine, Momento. Lo stesso anno lo vede impegnato nell’esecuzione della facciata della Chiesa Santa Marcellina a Milano.
Nel 1958 vince il «Premio Scultura da Giardino» a Monza, tiene una mostra personale all’Istituto Italiano di Cultura a Koeln e partecipa alla Biennale di Venezia.
L’anno seguente ordina una mostra personale alla Galleria del Disegno a Milano, partecipa alla Quadriennale di Roma ed esegue la facciata della Chiesa Don Bosco a Milano.
Il 1960 lo vede esporre a Zurigo alla Galleria Suzanna Bollag; a Freiburg in Breisgau al Kunstverein; a Nurberg, Fraenkische Galerie; alla Triennale di Milano.
Nel 1961 partecipa alla Biennale di San Paolo (Brasile) ed espone alla Galleria del Cavallino a Venezia.
È dai primi anni Sessanta che la maggiore critica italiana e internazionale riconosce in Ramous uno tra gli scultori più originali e coerenti della prima generazione affermatasi dopo il 1945. La volontà e la capacità dello scultore di mettere a raffronto forma e spazio rendono ogni scultura, pure se forma immobile, pulsante di vita nella dimensione fantastica.
Nei 1962 partecipa alla Biennale di Venezia e ordina una mostra personale alla Galleria Caprotti a Monza.
Due anni dopo espone a Parigi alla Galleria Blumenthal, realizza la facciata della Imprimerie Cino del Duca a Blois (Francia).
Nel 1965 espone alla Biennale Internazionale di Anversa ed è membro del Centro Studi della Triennale di Milano.
Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1972, alla Quadriennale di Roma e alla Biennale Internazionale di Anversa nel 1973.
Dopo i primi anni Sessanta le sculture di Ramous cambiano, pur rimanendo sempre «massicce», ac-quisiscono tagli nuovi, spigoli vivi, protese in verticalità sanno trasmettere tensioni ed emozioni.
Negli anni seguenti viene invitato ad esporre presso le Gallerie: La Ruota, Parma. Atelier Christa Moering, Wiesbaden. Galleria Blu, Milano. Museo Civico dell’Arengario, Monza. Galleria G3, Seregno.
1969 - Galleria Goethe, Bolzano. Galleria Moretto, Brescia.
1970 - Galleria Inquadrature, Firenze. Galleria Falchi, Milano. Galleria New Dada, Casale Monferrato.
1971 - Galleria Jolas, Ginevra.
1972 - Galleria Angolare, Milano.
1973 - Galleria Il Gabbiano, La Spezia. Gallerie Behr & Trefz, Offenbach. Piazzetta Reale, Milano. Galleria Braidense, Milano. Galleria Il Gelso, Lodi.
1975 - Galleria 3 Papi, Sarzana. Galleria 72, Bergamo.
1976 - Galleria Spazzapan, Stresa. Antologica, Comune di La Spezia, La Spezia. Centro Divulgazione Arte, Castano Primo.
1979 - Galleria Portichetto di Via Manzoni, Milano.
1980 - Banca Popolare di Milano, Milano. Studio d’Ars, Milano.
1987 - Mostra Antologica: Vent’anni di scultura, Gubbio, Galleria di Porta Ticinese, Milano.
Ha esposto inoltre nelle maggiori capitali del mondo quali Parigi, Tokyo, Londra, Oslo, New York, Anversa, Alessandria d’Egitto, Teheran, Città del Messico, Budapest, Sidney, Berlino e numerose altre.
Durante la sua incredibile attività artistica ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura quali la grande scultura in P.zza Conciliazione a Milano, il Monumento ai patrioti dell’Isola a Milano; numerose sculture per le scuole in Italia e negli Ospedali di Pordenone e Como; il Monumento ai Caduti per la Libertà a Milano, in Piazza Miani.
Sue sculture sono presenti in numerosi Musei quali Museo d’Arte Moderna Villa Giulia di Roma; Museo Cà Pesaro d’Arte Moderna di Venezia; Museo d’Arte Moderna Revoltella di Trieste; Museo di Sarrebruck; Museo d’Arte Moderna di Cinisello Balsamo; Civica raccolta Bertarelli di Milano; Galleria d’Arte Moderna Bonzagni di Cento; Galleria d’Arte Moderna di Gubbio; Colgate Museum di New York; Middlheim Museum di Anversa, Gabinetto disegni e stampe dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Pisa; Civica Pina-coteca di Monza; Galleria d’Arte Moderna di Milano; Museo Forma Viva di Portoroz; Museo Beli Vneac di Arandjelovac; Museo d’Arte Moderna di La Spezia; Galleria d’Arte Moderna di Gallarate; Museo d’Arte Moderna Pagani, Legnano; Museo Civico di Seregno; Civica Raccolta del Disegno, Comune di Salò; Pinacoteca Giovannea di Baccanello, Calusco d’Adda; Museo Internazionale dell’etichetta, Comune di Cupra Montana; Museo civico di Spilimbergo (PN); Galleria Civica di Modena.
Sue opere si trovano in collezioni private in Giappone, Germania, Paesi Arabi, Brasile, Perù, Stati Uniti, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Italia.
Sul mensile mantovano Archivio tra il 1990 e il 1992, pubblica e illustra con disegni, vari suoi racconti: Il sacco, Il suono, La fessura, Il verde, il rosa e l'intelligenza, Il cassetto, Tra il silenzio e la parola.
Realizza per il Giappone, la grande scultura "Ad astra, verso le stelle", (m. 9,5x5,5x11 h.), che viene collocata nel 1993. nella città di Chiba.
Bibliografia:
1960 - Carlo Ramous, Testo di Marco Valsecchi, Cappelli Editore, pp.nn.
1990 - Adalberto Sartori, Carlo Ramous (Scultura Moderna e Contemporanea / 2), Mantova, Archivio, n, 8 ottobre, p. 16.
1993 - Ramous, Attualità e percorsi, Edizioni Charta, pp. 128.
1993 - Arte italiana per il Giappone, è partita da Pavia la grande scultura di Carlo Ramous...., Mantova, Archivio, n. 3 marzo.