Rabbi Adriano

scultore
Mantova, 1833 (?) - Brescia, 17 febbraio 1913

Nasce a Mantova nel 1833 ????; muore a Brescia il 17 febbraio 1913.

Frequenta all’Accademia di Brera i corsi di scultura.

All’Esposizione del 1860 delle Opere di belle arti allestita nelle Gallerie dell’Accademia di Brera a Milano espone, come allievo, nella Sala delle statue il modello in plastica del basso rilievo: Il discobolo, opera premiata.

Dall’1 al 30 settembre 1864, all’Esposizione degli allievi presso l’Accademia di Brera, nella classe di scultura, gli viene conferito l’importante Premio per la scultura. È allievo del professor Strazza. Nel 1865 lo troviamo residente a Milano in Via Moscova, 6. Partecipa all’Esposizione di Brera che si tiene dal 21 agosto al 20 settembre dello stesso anno con la statua a grandezza naturale: San Giovanni coll’agnello.

Ritorna a Mantova per motivi di salute e nel gennaio 1866, P. E., sulla Gazzetta di Mantova, scrive: “Il giovane mantovano Adriano Rabbi che per vari anni fece i suoi studi a Milano nell’arte della statuaria, e delle cui felici disposizioni abbiamo avuto occasione di parlare altra volta in questo giornale, a dimostrazione ulteriore gratitudine per l’assegnamento annuo avuto finora dalla civica Rappresentanza a titolo di sussidio, fece dono non ha guari a questo Municipio di un Busto di Dante a proporzioni naturali, formato in istucco sopra modello in creta il quale vedesi ora esposto nel Patrio Museo, per essere collocato, a quanto si crede, in altra delle sale del Municipio stesso…”.

Nel maggio 1867, G. O., sulla Gazzetta di Mantova, scrive: “…Venuto a Mantova, or fa un anno, per riparare i guasti che il troppo studio aveva recati al delicato organismo, non si rimase in ozio infingardo. Visitammo il suo studio, ed alcuni suoi lavori che vi trovammo, ci parvero improntati di genio, altri ci rivelavano il buon senso dell’artista, che dovendo ritrarre al vero non cadeva nel freddo realismo, ma cercava tipi nei quali potessero spiccare le linee che traducono ai sensi l’indefinibile concetto della virtù.

Dotta e larga esecuzione ammirammo nel Busto di Dante; nel quale seppe fondere insieme con una felicissima sintesi la cara malinconia dell’innamorato poeta colla severità ed asprezza dell’irato Ghibellino; dolcezza ed energia, dolore e speranza, amore e martirio sono rivelati in poche linee con mirabile armonia condotte.

Il soggetto di un altro lavoro era un S. Giovanni in atto di accarezzare un agnellino. Leggiadro fanciullo dai soavi lineamenti che rivelano il candore della vergine anima, grazioso ci parve nella movenza, eletto nella forma, il modo vero e casto nello stesso tempo.

Vicino a questi saggi eravi l’erma del popolano eroe dei due mondi. Quel venerato volto formidabile in guerra, ingenuo e carezzevole in pace, era sculto con maestria.

D’appresso sorgeva il busto del Re Galantuomo: le forme del gagliardo di Savoja erano maestose e spiranti schietta schietta bontà.

Più innanzi a questi saggi che dicevano chiaro quali fossero le sante inspirazioni dell’artista, stava l’erma dell’arciprete Martini. La testa del degno prelato e la fronte serena spiravano bontà quasi sovrannaturali…”.

Il busto di Dante è tuttora collocato in cima allo Scalone del Municipio di Mantova.

Dalle “Guide della città di Mantova indispensabili agl’Impiegati, Professionisti e Persone d’affari con diario per annotazioni” risulta che Adriano Rabbi ha tenuto bottega di scultore dal 1880 al 1908 in via Nievo n. 1 a Mantova.

Bibliografia:

1860 - Esposizione delle opere di belle arti nel Palazzo di Brera, Milano, catalogo mostra, p. 8;

1864 - Esposizione delle opere di belle arti nel Palazzo di Brera, Milano, catalogo mostra, p. 4;

1865 - Esposizione delle opere di belle arti nel Palazzo di Brera, Milano, catalogo mostra, p. 41;

1865 - Belle Arti, Gazzetta di Mantova (da la Perseveranza del 20 settembre), 6 novembre, pp. 1, 2;

1866 - P. E., Belle Arti, Gazzetta di Mantova, 22 gennaio, p. 4;

1867 - G. O., Lo scultore Adriano Rabbi, Gazzetta di Mantova, p. 3;

1937 - Vasco Restori, Mantova e suoi dintorni, Mantova, Peroni, p. 391;

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani dal neoclassicismo al liberty. Vol. I, Lodi, Il Pomerio, p. 863

2000 - Giovanna Ginex, a cura di, Pietre della memoria, le arti nel cimitero monumentale di Mantova, ivi, Tea spa, pp. 100.

Leggi tutto