Piovosi Oscar

pittore
San Polo d’Enza (RE), 1944

Oscar Piovosi nasce a San Polo d’Enza (RE) nel 1944, vive e lavora a Reggio Emilia.

La sua formazione inizia in uno studio fotografico, dove sviluppa un’attenzione particolare per la composizione e la cattura di istanti fugaci. Successivamente, lavora con ceramica artistica (1960-1975), acquisendo una sensibilità per la materia e la forma. Autodidatta, inizia a dipingere nel 1974, concentrandosi sulla figura umana. Dopo una pausa forzata dal 1982 al 2006 per impegni lavorativi, riprende l’attività artistica con rinnovato vigore, esponendo in mostre personali e collettive a partire dal 2009.

La sua arte è un viaggio introspettivo tra realtà e metafisica, caratterizzato da una profonda riflessione sulla condizione umana e sui paradossi della società contemporanea. Attraverso una pittura figurativa ricca di simbolismi e tensioni emotive, Piovosi esplora temi come l’alienazione, il viaggio interiore, e i «non luoghi», creando opere che oscillano tra l’oggettività e l’emotività personale.

Piovosi ama raccogliere, per poi trasferire su tela, frammenti di vita abituale suddividendoli in cicli tematici che esplorano temi profondi legati al viaggio, alla tecnologia e alla critica sociale, frequentemente intrecciati con una riflessione metafisica sul quotidiano. Le sue tele, realizzate principalmente ad acrilico, si sviluppano in serie pittoriche spesso dialoganti tra loro, tra le quali spiccano:

Phone and…

Una delle serie più critiche, dedicata all’impatto della tecnologia sulla comunicazione umana. Attraverso la rappresentazione dello smartphone, Piovosi denuncia l’incomunicabilità e la dipendenza dagli strumenti digitali, evidenziando come questi isolino le persone anziché connetterle. Le tele, spesso esposte in contrasto con altre serie, mostrano un approccio ironico ma amaro al progresso tecnologico.

Up e Ground

Due serie complementari. Up ritrae persone che guardano verso l’alto come attratti da un fenomeno aleatorio ed oscillante, simbolo di speranza e trascendenza, mentre Ground si concentra sugli artisti di strada («madonnari»), con figure chinate a lavorare sul suolo, metafora di introspezione e radicamento nella realtà.

Tasmania

Questa serie nasce da un’urgenza: dare volto, corpo e colore alle storie spesso invisibili di chi attraversa mari, deserti e confini in cerca di dignità. Tasmania è l’emblema dell’approdo ideale “*ha buone riserve d’acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l’uomo…” *Cit. Paolo Giordano ‘’Tasmania’’ Einaudi Editore.

Volti dell’Effimero

Un omaggio alla Venezia eterna, sospesa tra passato splendente e presente fragile. La serie non celebra solo l’estetica, ma interroga lo spettatore sul concetto di identità: cosa si nasconde dietro un sorriso dorato? La maschera come liberazione o prigione?

1000 Miglia

Ispirata alla celebre corsa automobilistica, combina velocità e staticità in composizioni dinamiche. Menzionata nel Dizionario d’Arte Sartori, questa serie approfondisce ulteriormente il tema del movimento e dell’esplorazione, con un focus su aspetti geografici e culturali. “1000 Miglia” potrebbe riferirsi a un viaggio simbolico o a un’esperienza reale, legata forse a competizioni o percorsi storici, tipici della regione emiliana, terra dei motori propriamente chiamata la Motor Valley italiana.

Informale

Oltre alle serie figurative, Piovosi ha realizzato opere di matrice informale, caratterizzate da un approccio libero e privo di regole. Queste creazioni, spesso esposte insieme alle serie principali sottolineano la sua versatilità e il desiderio di esplorare nuove forme espressive.


Di Lui hanno scritto:

Alberto Agazzani, Stefano Maria Baratti, Antonietta Bartoli, Marco Cagnolati, Franco Canova, Sergio Carrivale, Emanuele Filini, Roberta Filippi, Guido Folco, Beatrice Menozzi, Maria Gabriella Savoia, Daniele Radini Tedeschi, Sergio Zanichelli.


Contatti:

Oscar Piovosi

Reggio Emilia

Tel. 338.4906665

E-Mail: info@oscarpiovosi.it

Sito Internet: www.oscarpiovosi.it