A 16 anni lascia gli studi classici e va a lavorare nello studio di Vincenzo Gemito. Nel 1927 esordisce esponendo all’Esposizione internazionale di Conegliano Veneto.
Nel 1928, aderisce al gruppo futurista napoletano.
Nel 1929 espone sei opere alla Mostra del Sindacato Artisti Campani a Napoli.
Nell'ottobre del 1929 partecipa alla mostra Trentatrè artisti futuristi, alla Galleria Pesaro di Milano.
Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia: Futuristi Italiani, con le sculture in gesso: Disfatta, Il carico, Il bacio, e le sculture decorative in gesso e argento: Mario Lepore, Testa ideale, e Donna 1929 (scultura decorativa in gesso e oro).
Lo stesso anno figura alla Mostra del Gruppo dei Circomvisionisti al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Bibliografia:
1929 - Mostra di Trentatrè artisti futuristi, pittura, scultura, arti decorative, prefazione Federico Tommaso Marinetti, Milano, Galleria Pesaro, pp. 64.
1930 - (F.T. Marinetti) XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 147.
1930 - Alberto Zajotti, L’Arte Italiana alla XVII Biennale di Venezia, Ospitalità Italiana, Milano, ottobre-novembre, pp. 25/29