Frequenta i corsi di scultura alle Belle Arti di Napoli avendo a maestri Vincenzo Gemito e Vincenzo Luigi Jerace.
A 22 anni si trasferisce a Roma dove frequenta i corsi di pittura dell’Accademia di Francia.
Nel 1905 è ospite del pittore Luigi Ratini, si trasferisce a Trieste: e in quel periodo realizza il bozzetto in gesso dell’Alpigiana.
Nel 1906 si trasferisce in America dove viene chiamato ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Chicago, rientra in Italia nel 1910.
Partecipa alla grande guerra sul fronte albanese, dove rimane ferito.
Nel 1928 realizza due altorilievi per il monumento all'inventore della bussola Flavio Gioia ad Amalfi.
Alcune opere di Diomede Patroni (sculture e dipinti):
Giocatore di Baseball 1907
La Tigre Katty 1907
Ritratto del padre Raffaele 1920
Ritratto del patriota garibaldino Francesco Beraglia 1920
Ritratto di Michele Iannicelli 1926
Ritratto di Paolo Emilio Bilotti 1927
Busto di Mascagni 1927
Ritratto di Giovanni Lanzalone 1936
Busto del Mons. Ercolano Marini, Arcivescovo di Amalfi 19499
Ritratto di Leonardo Di Capua 1945/48
Ritratto del giurista Donato Antonio d’Asti 1945/48
Ritratto della nipotina Antonella 1955/59
Busto dello storico Matteo Camera
Busto di Giordano Bruno.
Bibliografia:
1930 - Ernesto Serao, Amalfi e le leggi del mare, La Lettura, Milano, n. 12 dicembre, pp. 1099/1104 ill.
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 684.