Ebbe nell’Accademia di Brera gli insegnamenti di Pompeo Marchesi. Avvertì in seguito gl’impulsi dell’innovazione romantica, la quale traspare ne’ suoi nudi femminili ispirati a gentilezza. Fece alcune statue pel Duomo di Milano.
Esegue la lapide in marmo bianco, con ritratto in bassorilievo, raffigurante il dott. Ferdinando Zannerini. nel 1850 ca. perl’Ospedale Maggiore di Milano.
Per l’Università di Pavia esegue la lapide dedicata a Giandomenico Romagnosi, che viene inaugurata l’8 settembre 1864.
Bibliografia:
1864 - I cinque monumenti di Pavia, (con ill.), Milano, Museo di Famiglia, n. 39, p. 639/640;
!879 -Necrologio di Giovanni Pandiani, Milano, in “Atti della R. Accademia di Belle Arti,,, 1879.
1926 - Pio Pecchiai, Guida dell’Ospedale Maggiore di Milano e degli Istituti annessi, Milano, Stucchi Ceretti, p. 86
1949 - Francesco Sapori: Scultura italiana moderna, Roma,
Libreria dello Stato.
1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 781/784
2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 679