Paladini Vinicio

architetto pittore illustratore teorico dell'arte futurista
Mosca (Russia), 21 giugno 1902 - Roma, 30 dicembre 1971

VINICIO PALADINI (Mosca 1902–Roma 1971) nel 1921 conosce Giacomo Balla e comincia la frequentazione degli ambienti dell'avanguardia politica e artistica romana e la Casa d'Arte Bragaglia. Partecipa alle mostre collettive del Movimento Futurista situandosi su posizioni autonome, tanto sul piano artistico, per il suo costante riferimento alle avanguardie russe e francesi, che sul piano ideologico.

Nel 1923 lancia insieme a Ivo Pannaggi e a Enrico Prampolini il Manifesto dell’Arte Meccanica Futurista, già pubblicato su «Nuova Lacerba» nel 1922 senza Prampolini.

Nel 1925 pubblica il libro Arte nella Russia dei Soviets.

Nel 1926 espone alla International Exhibition of Modern Art presso il Brooklyn Museum di New York, e partecipa con un opera, alla XV Biennale Internazionale di Venezia - Mostra del Futurismo Italiano (Padiglione dell'URSS).

Nel 1927 fonda il Movimento Immaginista, pubblicando il numero unico della Ruota Dentata. L'Immaginismo adotta le posizioni dell'avanguardia in funzione di un primato dell’”immagine” come postulato estetico della modernità. I fotomontaggi di Paladini documentano a questo proposito una conoscenza e una volontà di sintesi fra dadaismo, costruttivismo e metafisica.

A partire dal 1928 prende parte come architetto alla I^ Esposizione italiana di architettura razionale presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma (parteciperà alla II edizione quadriennale del 1931).

Nel 1930 si laurea in architettura a Roma.

Nel 1935 allestisce il padiglione italiano dell’”Opera Maternità e Infanzia” in occasione della Esposizione Internazionale di Bruxelles. Il Padiglione è costituito da grandi pannelli realizzati da fotomontaggi accompagnati da testi in cui si fondono innovazione artistica e propaganda, comunicazione e messaggio politico.

Nel 1935 si trasferisce a New York, dove lavora come designer di interni, per fare ritorno a Roma sul finire del 1937 dopo una breve parentesi parigina.

Nel 1938 mette in scena al teatro delle Arti di Roma Capitano Ulisse di Alberto Savinio,

Nel 1937/1938 realizza con Umberto Barbaro la scenografia del film L'Ultima nemica; nello stesso anno partecipa alla “Mostra delle Colonie Estive e dell’Assistenza all’Infanzia”, realizzando il Padiglione della Scuola, in cui è evidente la continuità tematica rispetto alla Esposizione di Bruxelles con l’impiego della fotografia in funzione architettonica e del linguaggio del Razionalismo applicati alla comunicazione del messaggio propagandisco.

Nel 1938 partecipa alla Mostra del Minerale, e mette in scena al teatro delle Arti di Roma: Capitano Ulisse di Alberto Savinio.

Nel 1939 Paladini ritorna in America e si stabilisce a New York, dove vive fino ai primi anni '50 lavora come architetto e designer di negozi e di interni insieme a L. Barmache. Il n. 161 di «Casabella» contiene un articolo su di un negozio di abiti per signora realizzato a Broadway per la ditta Mack Sepler.

Tornato in Italia nel 1954, Paladini prosegue la sua attività di architetto.

Fra il 1956 ed il 1963 realizzerà con M. Ridolfi e W. Frankl il Quartiere C.E.P. Monigo a Treviso. Contemporaneamente si dedica alla realizzazione del Pressbook, un volume di 21 tavole composte a mano intorno al 1954, con fotografie originali e strisce di carta colorata, che avrebbe dovuto documentare la sue intera attività di architetto, rimasto allo stato di progetto. Il suo lavoro è stato raccolto nel volume Vinicio Paladini futurista immaginista (Gussago, 1997). Da: Romolo Tancredi.


Bibliografia:

1934 - Corbaccio presenta....., Almanacco Letterario Bompiani, Milano, tav. f.t.

1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 563.

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