Nasce a Mantova il 31 dicembre 1853, dove muore il 21 o 22 gennaio 1914.
Formatosi sotto la guida del pittore Angelo Gilioli, esercita sia la pittura che la scultura.
Il suo nome figura già dal 1880 sulle guide commerciali mantovane, dove viene citato prima come pittore e ritrattista, con studio in Via Agnello 15, e poi in Vicolo San Longino 6 dal 1890, compare anche alla voce scultore in marmo dal 1895 con il nuovo indirizzo di Via Giovanni Arrivabene 1.
“Dal 25 novembre 1883 viene esposta al pubblico in una sala terrena del Palazzo Accademico di Mantova, la grande statua in creta di Publio Virgilio Marone ed il modellino in legno per il monumento che per l’ammirabile slancio di pochi contribuenti del Comune di Virgilio verrà quanto prima eretto nella borgata di Pietole, (…), la statua è opera del concittadino sig. Agamennone Paganini…”, così annuncia la Gazzetta di Mantova del 26 novembre. Il 30 novembre 1884, infatti, viene inaugurato a Pietole, da Giosuè Carducci, il Monumento a Virgilio; la scultura di Agamennone Paganini viene fusa in ghisa presso Domenico Luppi, mentre la parte architettonica è dell’ingegnere Carlo Andreani. L’anno seguente viene pubblicato un opuscolo commemorativo con la riproduzione litografica del monumento.
Nel 1887, scolpisce il busto in marmo del patriota Giuseppe Borelli, l’opera viene risistemata intorno al 1970 nell’attuale collocazione del Cimitero di Mantova.
Presumibilmente attorno al 1889 esegue il busto in marmo di Carrara da porsi l’ingresso dell’Accademia Virgiliana dedicato a Gilberto Govi, maestro nelle scienze naturali, deputato e patriota, morto a Roma nel 1889.
Intorno al 1890 ca., realizza il disegno della lapide per i Deportati Cisalpini, incisa poi dal Vitali e progettata dal Giglioli, l’opera si trova murata nell’atrio d’ingresso del Palazzo del Municipio di Mantova.
Nel 1892 il busto in marmo del sindaco Ercole Magnaguti, eseguito dal Paganini è collocato nella saletta di giunta del Comune di Mantova. Scolpisce pure, lo stesso anno, l’urna marmorea di Rosina Suzzara Verdi sistemata nel Crematorio del Cimitero di Mantova.
Realizza nel 1894 una fontana in Piazza delle Erbe a Mantova (oggi non più esistente). Presumibilmente lo stesso anno scolpisce la lapide, l’altorilievo e il busto di Virgilio Collini (1832-1893), per la Tomba Collini-Massari del Cimitero di Mantova, la lapide è firmata in basso a destra.
Nel 1896 per l’ingresso dell’Accademia Virgiliana scolpisce il busto in marmo di Carrara del giureconsulto e letterato Luigi Sartoretti, che viene inaugurato il 7 giugno; mentre in data non conosciuta esegue pure il Busto di Anselmo Guerrieri Gonzaga, letterato, patriota e deputato.
Per lo scalone della stessa Accademia nel 1897 ca. realizza la Lapide al Socio Alessandro Antoldi.
Nel 1898 realizza la Lapide che ricorda gli eroi caduti nel 29 maggio 1848, in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario, la lapide che riporta tutti i nomi dei caduti nella battaglia, è collocata nella sede del Comune di Curtatone. Lo stesso anno apre lo studio di scultura nella sconsacrata chiesa della Madonna della Vittoria in piazza San Simone nel quale lavorerà fino alla morte.
Esegue nel 1900 il busto in altorilievo a medaglione per la sepoltura di Giuseppe Augusto Gerard, rappresentato in alta uniforme di Maggiore dell’esercito italiano, la lapide è in marmo scolpito, l’urna a sarcofago è in bronzo.
Realizza la Lapide a Felice Cavallotti con mezzobusto in bronzo, sistemato, nella piazza omonima di Mantova, nel 1901.
Per la famiglia Zanini scolpisce, nel 1902, il rilievo in marmo della lunetta che si trova sulla facciata dell’edicola Zanini, nel Cimitero di Mantova; recentemente l’edicola è stata restaurata per la sepoltura Polato - Luretta. Su una parete del suo studio nella sconsacrata chiesa Madonna della Vittoria è tutt’oggi visibile uno studio preparatorio a carboncino della succitata edicola.
Nello stesso periodo (1902 ca.), esegue pure il bassorilievo, in marmo bianco di Carrara, l’Angelo del Giudizio, per la tomba Panzani - De Bernardi, sempre nel Cimitero di Mantova.
Per lo scalone dell’accademia Virgiliana incide la Lapide a ricordo di Giuseppe Franchetti, nel 1903 circa.
Nel 1904 ca., scolpisce la lapide con due Ritratti in tondo a rilievo dei coniugi Casali - Michelin, per il Cimitero di Suzzara (MN).
Incide, intorno al 1911, la Lapide a ricordo di Fermo Rocca, collocata sulla casa natale, angolo Via dell’Accademia a Mantova.
Per la Tomba Madella nel cimitero di Mantova, esegue il disegno per l’urna in bronzo realizzata dalla fonderia Nelli di Roma, nel 1912.
Dopo la morte, figura nel 1939 alla “Mostra dei Pittori, Scultori e Incisori Mantovani ’800 e ’900” al Palazzo Te di Mantova con il dipinto Ritratto della moglie; Puerari sulla Voce di Mantova scrive: “…Va indicato per la buona luce del volto e la pienezza costruttiva dei neri il Ritratto della Moglie, di Agamennone Paganini”.
Bibliografia:
2003 - Adalberto Sartori - Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX. Dizionario biografico, volume V, Na - Ru, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. 2200/2209.