Padovani Luciano

pittore
Verona, 1940

Luciano Padovani nasce a Verona nel 1940.

Nel 1953 si iscrive all’Istituto d’Arte “Napoleone Nani” a Verona dove frequenta le lezioni di docenti come Orazio Pigato, Ettore Beraldini, Guido Rossi, Giuseppe Michieletto, Berto Zampieri, Francesco Arduini e Gian Luigi Verzellesi. Nel 1962 consegue il diploma di Maestro d’Arte.

Nel 1956 visita, per la prima volta, la Biennale di Venezia.

Nel 1961 e nel 1965 partecipa alla Biennale d’Arte di Verona e nel 1969 espone il dipinto “La sedia rossa” che sarà acquistato dalla Società Belle Arti.

Nel 1982 fonda, con alcuni soci, la ditta “Arte marmo 82”, specializzata nella lavorazione artistica del marmo.

Nel 1990 frequenta la scuola grafica di Castelnuovo del Garda, approfondendo la tecnica della serigrafia.

Nel 2002 espone a Verona in una personale a carattere antologico, presentata in catalogo dal prof. Gian Luigi Verzellesi.

Nel 2004 la direzione della Dürer Haus di Norimberga acquista un suo quadro ispirato ad Albrecht Dürer, raffigurante la Natività del 1504.

Successivamente partecipa a varie personali e collettive e a tutte le più importanti esposizioni della Società Belle Arti di Verona.


Contatti:

Luciano Padovani

Viale Del Marmo, 1 - 37015 Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR)

Tel. 045.7731191

E-mail: lucianopadovani40@gmail.com


“Nel momento creativo, dopo una fase di ricerca di carattere figurale si accumulano in me nuove trepidanti sensazioni, nuovi stimoli mi sollecitano a continue varianti e il tema figurale, quasi irrorato da una improvvisa linfa vitale, subisce come una nuova metamorfosi andando ad assumere delle connotazioni gioiose tendenti all’astrazione”.

Luciano Padovani, 1992


Giudizi critici:

“La pittura di Padovani è chiara e assertiva come il discorso di chi ha trovato tutti gli strumenti per esprimersi: lingua, metrica, cadenza, cesure. La ricerca, per Padovani, non va verso l’ignoto, ma verso quelle forme già storicizzate che meglio egli ritiene consone ad esprimere le sue figure”.

Beppino Zocca, 1993


“Le sue opere più felici, abbodienti al ritrovato instinto fauve, mostrano la continuità di un impegno formativo, che mira a rendere visibile una luminaria cromatico-luminosa particolarissima: ora accesa in toppe minute e frastagliate, ora smorzata in sagome più ampie e solenni, ora trasformata in una sequenza di lucide tarsie, in cui la fiamma delle tinte si avvampa o decresce per dar vita a una pittura da armonista: più povera di risalti netti ma perfettamente calibrata nel gioco armonioso delle connessure, nel sommesso, raffinato sviluppo delle figure semplificate che calettano a perfezione realizzando una nuova specie di pittura gaia, affidata a composizioni emblematiche di potenziata consistenza lirica”.

Gian Luigi Verzellesi, 2002


“L’opera di Padovani è sempre meditata e sostenuta da un pensiero costruttivo che non si lascia sedurre dalla casualità del fare artistico”.

Giorgio Trevisan, 2002


“Caro Luciano, ti auguro di mantenere questa serenità, questa gioia, questo colore vibrante. Tanti auguri e buon lavoro!”

tuo affezionatissimo Libero Cecchini, 2002


“Hai raggiunto davvero una felicità di colore e forma straordinaria”.

Ernesto Bussola, 2002


“Nelle opere ad olio e negli acquerelli, a volte arricchiti da collages, un accostarsi serrato di tessere policrome, di pezzature geometriche dove le forme triangolati, circolari e rettangolari assumono una morbidezza simile alla dolcezza di quanto raffigurato”.

Vera Meneguzzo, 2005


“Cosciente delle sue convinzioni estetiche, ricco d’esperienze pittoriche sempre apprezzate non solo dai critici, egli imperterrito prosegue nel suo percorso creativo senza farsi coinvolgere dalle mode o dalle opinioni estetiche di chicchessia, ma solo con la forza interiore che lo stimola e gli suggerisce e lo sorregge anche nei momenti di possibili incertezze dubitative, seguendo perciò solamente quello che il suo interiore sentire artistico gli suggerisce. Questa è la sua arte”.

Mario Dall’Aglio, 2009


“…nelle sue opere riveste un ruolo fondamentale “il reticolo strutturale nell’impostazione del quadro”: fatto di riferimenti decisi e preziosi. Pregiati sono i suoi reticoli di geometrie angolari meticolosamente studiate ed elaborate”.

Armando Tortella, 2017


“Con uno stile raffinato e di grandissima originalità l’Artista Luciano Padovani ricrea la realtà dalle forme fluide, arrotondate, morbide, anche se definite geometricamente e riunite in una complessa sinfonia d’insieme: la sua serrata ricerca si concentra sul colore e sulla luce che insieme realizzano composizioni fatte di brandelli mossi da un ritmo musicale e poetico che offre a chi osserva un’intuizione immediata dell’essenza del protagonista del racconto stesso…

Le bellissime donne di Luciano Padovani, ragazze, mamme, sirene, Madonne, che troneggiano nelle sue opere sembrano contenute in una sequela di tessere riunite in una sintesi magistrale del tutto particolare, retta da una prospettiva arbitraria personale, propria, dove la profondità è gioco fra il colore e la forma che si compenetrano in scampoli d’intesa delicata, colloquio dolcissimo, corrispondenza in un equilibrio perfetto”.

Marifulvia Matteazzi Alberti, 2017

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