Omiccioli Giovanni

pittore
Roma, 25 febbraio 1901 - Roma, 1° marzo 1975

Giovanni Omiccioli nasce a Roma il 25 Febbraio 1901.

1911 - Aiuta il padre Abilio, notissimo imballatore, amico di ogni artista in Via Margutta.

1928 - Conosce nella bottega paterna Scipione da cui ha il primo incoraggiamento per le sue prime esperienze di pittura che timidamente gli mostra.

1929 - L'11 Maggio a Vercelli sposa Piera Merlo, che aveva conosciuto nella stessa città nel 1927 mentre montava una mostra come imballatore.

1933 - S'incontra con Mafai, la cui amicizia diverrà sodalizio.

1934 - Esortato da Depero, Carena, Mafai, Spadini, De Pisis e Ferrazzi dipinge.

Si concede volentieri alla pittura nei momenti di tregua che gli lascia il lavoro. Una passione, non un hobby. La domenica lo troviamo con pennelli, tubetti e tavolette con gli amici artigiani di Via Margutta, Cespa (verniciaio) e Zacchei (ebanista) all'Acqua Traversa - Prima Porta - Grotta Rossa - Due Ponti - Monte Mario e lungo il Tevere.

1937 - Il 20 Febbraio inaugura alla galleria «Apollo» di Roma la prima mostra personale, dove espone 19 opere.

1939 - Viene richiamato al servizio militare a Piacenza, nella cui caserma esegue l'affresco di S. Barbara.

1940 - Partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia con «La Piccola Anna».

1941 - Inizia a dipingere gli «ORTI» (che termina nel 1945) in Via Flaminia all'altezza del numero civico 35, attuale Piazzale della Marina, situati sotto le pendici tufacee della Villa Strohl-Fern.

«...Desolante bidonville di sfollati, profughi e poveri dai vari dialetti, che cercano in questi avvilenti rifugi la speranza di sopravvivere a sciagure più grosse. …I miei Orti, una pittura con l'amaro in bocca…».

1943 - Espone alla Galleria Minima «Il Babuino» 14 dipinti. Riscuote grande successo, anche se vende un solo «Orto», acquistato da Zavattini per l'editore Bompiani.

1945 - Subito dopo la Liberazione esegue, insieme a Mafai, Guttuso e Afro, la prima testata de «l'Unità».

Partecipa alla «Prima Mostra dell'Arte contro le barbarie» accanto a Mafai, Guttuso, Cagli, Turcato, Leoncillo e Franchina.

Finita la guerra, e uscito dall'esilio volontario degli Orti, si sposta a Ponte Milvio, ed in quella zona dipinge per altri cinque anni le periferie, margini provvisori della città.

1946 - Vince il premio «La Colomba» a Venezia.

1948 - Vince il premio CIM a Roma. Roma - Realizza una trentina di dipinti sul circo Amar, accampato presso l'obelisco di Axun alla passeggiata archeologica.

1949 - Abbandonata la tematica degli Orti e delle Bidonville, trova nuove fonti d'ispirazione nella pianura Vercellese. Segue il suo peregrinare fra i barboni di Porta Ticinese a Milano, ed ancora in Svizzera, Paesi Bassi e Germania.

1950 - Prende in affitto il primo studio di Via Margutta 51A interno 24. Sente il bisogno di allargare i propri orizzonti, di trovare temi nuovi, si sposta al Sud ed approda in Calabria. Vive per due anni tra i contadini ed i pastori della Sila, scoprendo il loro mondo con opere pittoriche che ormai sono nella leggenda della sua pittura. Dopo la Sila, l'altra faccia della Calabria: Scilla «…a me sconosciuta; fu questo il mio primo vero contatto con la gente di mare e le loro vicende. Un'altra inaspettata esperienza… I colori di questo splendido mare, di questo cielo sono tutti da cercare, sono più belli di quelli in tubetti…».

1951 - Visita Budapest e varie città della Romania con una delegazione di personalità della cultura dell'Associazione Italiana per i rapporti culturali con la Romania, riportandone interessanti appunti.

1953 - Vince il premio Marzotto.

1958 - Fregene.

1959 - Fiumicino - Scopello - Valsesia.

1960 - Ritorno a Scilla dopo un'assenza di 10 anni. Serravalle di S. Marino.

1961 - Monaco - Darmstadt - Bonn - Francoforte.

1962 - Firenze - Vince la targa d'oro degli Orafi al premio Fiorino.

1964 - Rigutino.

1966 - Roma - Galleria Astrolabio - «Trenta anni di grafica».

1967 - Secondo studio a Via Margutta 51 A all'interno 26. Viaggio a Parigi.

1968 - Viaggio a Mosca - Leningrado - Vilnius a Riga in occasione della sua mostra itinerante nell'Unione Sovietica (1968-1971).

1969 - Roma - Galleria Astrolabio - Mostra Antologica di Acqueforti. Roma - Galleria Borgognona - Mostra Antologica.

1973 - L'Editore Ghelfi pubblica una sua raccolta di liriche: «I 31 Motivi» di Giovanni Omiccioli.

1974 - L'Editore Ghelfi pubblica il volume «I Promessi Sposi» illustrato da Giovanni Omiccioli.

1975 - Il I Marzo si spegne a Roma. L’Arte Italiana, con Omiccioli, perde la vita - ha detto Monachesi - perché Omiccioli, così come Carlo Levi, della vita è riuscito a rappresentare la poesia traducendo in arte il suo amore per gli uomini.

Premi

- Premio La Colomba, Venezia 1946.

- Premio C.I.M., Roma 1948.

- Premio al Concorso della Rivista Maternità e Infanzia per una cartella di disegni, Roma 1948.

- Rosa d'Oro la Mostra Internazionale «Fiori nell'Arte», Ventimiglia 1957.

- Premio «Vincenzo Cardarelli», Tarquinia 1961.

- Medaglia d'Oro della Società Dante Alighieri, Roma 1962.

- Targa d'Oro degli Orafi al Premio del Fiorino, Firenze 1962.

- Premio del Disegno, Soragna 1963.

- Medaglia d'Oro del Comune di Ustica 1968.

- Targa d’Oro «Galleria Zizzari», Roma 1973.

- Medaglia d'Argento della Città di Senigallia, 1973.

- Nettuno d'Argento «Ente Provinciale del Turismo» Ancona, Senigallia 1973.

- Targa d'Argento Università degli Studi di Bari, Bari 1974.

- Medaglia d’Oro del Comune di Scilla, 1974.

A cura della Famiglia Omiccioli e del Comitato Amici di Giovanni Omiccioli, si tiene a Roma dal 20 dicembre 1977 al 10 febbraio 1978, a Palazzo Barberini, una antologica del maestro comprendente 97 dipinti e 53 disegni.


Bibliografia:

1979 - Omiccioli. Catalogo monografico di Glauco Pellegrini, saggi critici di Fortunato Bellonzi e Marcello Venturoli, Mostra Antologica di Giovanni Omiccioli 1901 - 1975, Comune di Ferrara, Palazzo dei Diamanti, ottobre/novembre, pp. 140.

1990 - Luigi Serravalli, acquerelli e disegni di Giovanni Omiccioli, Verona, edizioni d'Arte Ghelfi, pp. 48.

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