Nocentini Armando

pittore incisore
Firenze, 12 maggio 1912
rancio
Rancio - 1942

Nato a Firenze il 12 maggio 1912. Ha studiato all’accademia di Belle Arti di Firenze. Ha preso parte alla Mostra italo-tedesca di Vienna (1939); Quadriennale di Roma (1939); Biennale di Venezia (1940); Mostra Nazionale dei Sindacati a Napoli (1938); ai Littoriali della cultura e dell’Arte; alle Mostre sindacali toscane dal 1933 in poi. Littore dell’Arte negli anni 1935-1939. Opere in Gallerie pubbliche e private. Galleria d’Arte Moderna di Firenze; Gabinetto ddi disegni e stampe del Palazzo degli Uffizi di Firenze; Confederazione Nazionale Professionisti ed Artisti di Roma; Consiglio Provinciale delle Corporazioni e Cassa di Risparmio di Firenze; Ente del Turismo. Raccolte private.

Nella primavera del 1942 partecipa A Roma, alla Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi, presenta l’acquaforte: Rancio, e sette disegni a penna.

Accademia delle Arti del Disegno di Firenze: Incisore, eletto Accademico Aggregato 26.3.1952 (Atti 1948-1955 c. 80); eletto Accademico Residente 14.2.1953 (Atti 1948-1955 c. 99); eletto Segretario 9.4.1958 (Atti 1958 c. n.n.); eletto Presidente della Classe di Incisione 9.4.1958 (Atti 1958 c. n.n.); eletto Segretario 14.12.1961 (Atti 1961 c. n.n.); eletto Presidente della Classe di Incisione e Segretario 27.1.1965 (Atti 1965 c. n.n.); eletto Segretario 26.3.1968 (Atti 1965-1974 c. 31); eletto Presidente della Classe di Incisione 7.5.1968 (Atti 1965-1974 c. 40); eletto Segretario 20.3.1971 (Atti 1965-1974 c. 93); eletto Presidente della Classe di Incisione 16.4.1971 (Atti 1965-1974 c. 96)


Bibliografia:

1942 - Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi, catalogo, Roma, Stato Maggiore R. Esercito, pp. 63, 286, 287.

1955 - Luigi Servolini, Dizionario Illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, Gorlich, p. 577, 578, 579;

1960 - Luigi Servolini, Gli incisori d’Italia, Milano, Edizioni del Liocorno, ad vocem DA FARE.

1985 - Paolo Bellini, Storia dell’incisione moderna, Bergamo, Minerva Italica, p. 480

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