Moschi Mario

scultore medaglista
Lastra a Signa (FI), 6 maggio 1896 - Firenze, 26 maggio 1971

A diciannove anni si licenziò all’Accademia fiorentina di Belle Arti, dove ebbe a maestri Domenico Trentacoste, Augusto Rivalta ed Emilio Zocchi. Incominciò col nudo “Il Seminatore,,, di carattere impressionista. Ha eseguito parecchie opere pubbliche e private in Francia, in Italia e oltre Oceano, esprimendosi in un ardito linguaggio plastico, nel quale fu visto a ragione anche un realismo architettonico. Tra le sue opere di lampante bellezza italica va annoverato “ Il Calciatore,,, che venne scelto, premiato e collocato a ricordo delle Olimpiadi nello Stadio di Berlino. Gruppi monumentali: Monumento ai caduti di Rifredi (1925-1927); quello del Liceo-Ginnasio di Arezzo; il “Mausoleo di Glendale,, (Los Angeles) e il grande basso- rilievo per la nuova Università di Trieste. Medaglista insigne. E rappresentato nelle maggiori Gallerie. Dal 1941 è stato professore di plastica decorativa all’Istituto d’Arte di Lucca. Visse a Firenze, dove lavorò a pieno regime per l’America del Nord, essendosi perfezionato nei procedimenti tecnici della scultura che va oltre certe dimensioni.

Nel 1924 alla XIV Biennale di Venezia, con 2 sculture: I giochi dell’amore e Il nido.

Esegue a Firenze la Lapide monumentale ai Caduti, Geni della morte, Piazza di San Salvi, Chiesa di san Michele a San Salvi, esterno, inaugurata domenica 5 luglio 1925, e lo stesso anno la Lapide monumentale ai Caduti, "Soldati in battaglia", sistemata in Via Porta Rossa n. 3.

Nel 1926 alla XV Biennale di Venezia, con 1 scultura.

Nel 1927 a Firenze, esegue il Monumento ai Caduti di Rifredi, con un gruppo che raffigura: Soldato con donna e bambino, collocato in Piazza Dalmazia. Una Lapide monumentale dedicata ai Caduti, in Piazza della Libertà, Arco dei Lorena.

Partecipa con una Testa d’uomo e una Testa di bimba in bronzo alla II^ Mostra Regionale d’Arte Toscana, nell’aprile-maggio 1929, presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.

Nel 1928/30 realizza il Monumento ai Caduti di Poggio a Caiano dove scolpì sulle facce di un cubo di marmo tre rilievi) che viene inaugurato il 9 novembre 1930, alla presenza, del vescovo di Prato e Pistoia Vettori, di numerose altre autorità e di una foltissima rappresentanza di poggesi fra i quali era presente anche Ardengo Soffici.

Nel 1930 partecipa alla XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, con la scultura in bronzo: Giocatori di foot-ball.

Nel 1931 esegue la grande scultura "del Calciatore", posta sulla torretta di fronte alla tribuna coperta del nuovo campo sportivo dedicato al martire fascista "Giovanni Berta" di Firenze.

Nel 1933 viene eletto Accademico onorario dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e docente di scultura all'Istituto d'Arte di Firenze.

Esegue due grandi tondi a rilievo in gesso con le effigi di Vittorio Emanuele III e di Benito Mussolini per il foro Boario di Arezzo.

Realizza nel 1934 per la Palazzina Reale di Santa Maria Novella a Firenze il rilievo marmoreo con Michelangelo che dirige i lavori delle fortificazioni durante l’assedio di Firenze.

Nel 1934 alla XIX Biennale di Venezia, presenta: 5 medaglie in bronzo e la scultura Calciatore (Premio C.O.N.I.).

Partecipa alla IX Mostra Interprovinciale d’Arte di Trieste, del 1935,

Vince uno dei concorsi artistici legati alle Olimpiadi di Berlino del 1936, la sua opera viene collocata al Friedrich-Ludwig-Jahn-Sportpark di Berlino.

Nel 1937 esegue il bassorilievo celebrativo per la Scuola di applicazione aeronautica, conosciuta anche come Scuola di guerra aerea, di Firenze.

Per il Padiglione Italiano all'Esposizione di Parigi 1937, esegue la statua simbolica rappresentante "la Corporazione del previdenze e dell'economia".

Nel 1938 alla XXI Biennale di Venezia, con 1 scultura.

Esegue nel 1938, due grandi metope per il portale dell'Istituto agricolo coloniale per l’Africa italiana. e infine il grandioso altorilievo per l'altorilievo destro dell'Università di Trieste (Allegoria del fascismo e le sanzioni) inaugurato nel 1943.

Nel 1940 alla XXII Biennale di Venezia, con 10 medaglie.

Nel 1941 è nominato titolare di scultura all'Istituto d'Arte di Lucca, per "chiara fama".

Nel 1942 alla XXIII Biennale di Venezia, con 1 scultura: La vittoria del lavoro e delle armi.

Esegue il grandioso altorilievo destro dell'Università di Trieste: Allegoria del fascismo e le sanzioni, inaugurato nel 1943.

Nel dopoguerra viene escluso dal panorama delle commissioni pubbliche ufficiali.

Nel 1948 è tra i fondatori del Gruppo Donatello,

Lavora con successo al mercato privato, soprattutto all'estero, negli anni 1947-1949 realizza una serie di sculture in marmo per il cimitero del Forest Lawn Memorial Park di Glendale, presso Los Angeles, esegue sculture e medaglioni marmorei con ritratti anche per cimiteri toscani, e infine lavora anche alla medaglistica.

Per commissione realizza il completamento della decorazione della facciata dell'Università di Trieste con l'altorilievo: Glorificazione del lavoro e della cultura, 1956-58.

Nel 1962 esegue la statua della Medicina per l'Università di Cagliari.

nel 1968 realizza i battenti del portale della chiesa del Sacro Cuore di Sassari.

Nel 1969 esegue la Strage degli innocenti del monumento alla memoria dell'Eccidio di Civitella a Civitella in Val di Chiana.


Bibliografia:

s.d. - Karl Schuck: Mario Moschi ed alcune sculture in Are^o, Firenze, Vallecchi (senza data).

1929 - II^Mostra Regionale d’Arte Toscana, Sindacato Fascista Toscano Belle Arti, (con ill.), catalogo mostra, Accademia delle Belle Arti di Firenze, p. 17, 38.

1930 - XVII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, catalogo mostra, p. 88.

1931 - L'inaugurazione della Nostra d'Arte Coloniale a Roma, L'Illustrazione Italiana, II° semestre, Milano, Treves, p. 546 ill.,

1934 - XIX Biennale di Venezia, catalogo mostra, pp. 210, 211, tav. 32.

1935 - Umbro Apollonio, Trieste: La IX Mostra Interprovinciale d’Arte, Emporium, n. 492, dicembre, p. 335.

1937 - Le pavillon Italien. Exposition de Paris 1937, Edité par la Chambre de Commerce Italienne de Paris, p. 12.

1939 - Karl Schück, Mario Moschi e alcune sue sculture in Arezzo, Firenze, Vallecchi, p. 13.

1951 - Ettore Padovano, Dizionario degli Artisti Contemporanei, Milano, I.T.E., p. 232.

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume secondo, Lodi, Il Pomerio, pp. 740/741.

1996 - La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d’Arte 1895-1995, Venezia, Electa, p. 542.

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume II, M-Z, Adarte, p. 592.

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