Mori Giorgio

pittore incisore
Padova, 15 novembre 1930 - Cremona, 20 gennaio 2024

Giorgio Mori nasce a Padova nel 1930, nel 1935 si trasferisce a Cremona, luogo d’origine dei genitori, città dove ha vissuto ed operato fino alla sua morte avvenuta il 20 gennaio 2024.

Frequenta l’Istituto Paolo Toschi a Parma e si diploma Maestro d’arte, successivamente consegue l’abilitazione all’insegnamento delle Discipline artistiche che lo impegna dal 1955 al 1999 quale docente, affiancato alla docenza di Disegno e Figura dal vero nei corsi del Gruppo artistico Leonardo dal 1960 al 2008 e l’esercizio della pittura che lo vede sin dalla fine degli anni Quaranta inserirsi con successo nel circuito nazionale delle mostre di maggior prestigio.

Dopo la prima mostra personale del 1947, entra infatti a far parte del Club S. Erasmo a Milano tra i cui maestri figurano Spilimbergo, Funi, Vernizzi e Moro ai quali si lega di amicizia e che esercitano una influenza innovativa sulla sua pittura indirizzandola verso il Chiarismo.

Del suo lavoro si sono interessati numerosi critici e studiosi tra i quali: L. Carini, G. Cavazzini, T. Cordani, M. Corradini, E. Fezzi, M. Ghilardi, B. Guerra, F. Lonardi, E. Maglia, R. Margonari, G. Mascherpa, M. Monteverdi, G. Seveso, C. Stajano.

Tra le mostre significative si ricordano a partire dagli anni Cinquanta la Biennale di Arte Sacra a Milano, il Premio Suzzara, le Biennali di Ancona, Bologna, Milano e Roma a metà degli anni Sessanta la Triennale di Roma, il Premio Europeo dei Murales a Trapani, la partecipazione alla mostra in omaggio di Monteverdi a Cremona, Mantova e Venezia, alla Biennale di Cremona, cui si aggiungono oltre cinquanta mostre personali non solo a Cremona ma anche a Cuneo, Fidenza, Mantova, Milano, Modena, Novara, Piacenza, Reggio Emilia, Verona, Vicenza ed all’estero.

Nel giugno del2018 tiene una mostra antologica per i suoi settant'anni di attività in Santa Maria della Pietà a Cremona.

Sue opere figurano in musei quali: Galleria Ricci Oddi (Piacenza), Fondazione Città di Cremona, Collezione Cassa Risparmio Parma e Piacenza, 20x20 Progetto per un Museo - Collezione Adalberto Sartori - Mantova.


Bibliografia essenziale

2001 - “Giorgio Mori”, in Magazine Ocrim, Grafin, Vaiano Cremasco.

2003 - “Autoritratto con modella”, a cura di Adalberto Sartori, Arianna Sartori Editore, Mantova.

2004 - “Giorgio Mori”, a cura di Fabrizio Lonardi e Luciano Carini, Fanti Grafica, Cremona.

2007 - “Artisti in Cronaca”, a cura di Luciano Carini, Edizioni La Cronaca, Piacenza.

2007 - “Giorgio Mori e l’orma leggera dell’Essenza”, a cura di Tiziana Cordani, Stampa Saget, San Zeno Naviglio.

2010 - “Cinquant’anni dell’Associazione Artisti”, Fanti Grafica, Cremona.

2011 - “Giorgio Mori - Cartoline dal mare”, a cura di Fabrizio Lonardi, Cremona.

2012 - “Giordano Garuti e Giorgio Mori - Una Vita”, a cura di Tiziana Cordani.

2012 - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 292.

2013 - “Quaderni - Percepire l’invisibile nel visibile”, a cura di Giovanni Borsella, Cremona.

2013 - “Giorgio Mori - Un dono per Cremona”, a cura di Fabrizio Lonardi, Cremona.

2013 - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2014, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 197.

2014 - Donna fonte ispiratrice d’arte, a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Castel d'Ario, Casa Museo Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp.nn.

2014 - “Giorgio Mori. Acquerello, macchia, maternità”, a cura di Fabrizio Lonardi, Cremona.

2014 - Catalogo Sartori d’Arte Moderna e Contemporanea 2015, a cura di Arianna Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, p. 133.

2016 - di Fiore in Fiore, a cura di Arianna Sartori, presentazione di Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Castel d'Ario, Casa Museo Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. nn.

2016 - 50anni d’Arte in Lombardia. Primo percorso. A cura di Arianna Sartori, presentazione di Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN), Archivio Sartori Editore, pp.nn.

2020 - VEGETALIA tra Alberi, Fiori e Frutti, a cura di Arianna Sartori, prefazione di Maria Gabriella Savoia, catalogo mostra, Castel d’Ario, Casa Museo Sartori, Mantova, Archivio Sartori Editore, pp. nn.


Giudizi critici

“La pittura di Giorgio Mori si sviluppa seguendo una naturale vocazione artistica all’interno del percorso figurativo che ha solide basi accademiche ed una innata propensione al cromatismo. Le sue ben note figure muliebri così come i paesaggi ariosi, le delicate composizioni, in particolare di fiori, le scene sacre si connotano infatti per una preziosa gamma in cui il colore si declina in variegate tonalità pervase da una limpida e soffusa luminosità. I verdi lustrali, i violetti e gli azzurri polverosi, i rossi opulenti nella luce, i cangianti e soffusi toni di rosa formano una tavolozza assai ricca e peculiare in cui si avverte la ascendenza diretta dalla pittura veneta forse retaggio sotteso all’intimità soffusa che permea i dipinti dell’artista. Dopo un primo periodo in cui si avverte un debito di poetica nei confronti del cinema neorealista in particolare ed all’esperienza costruttivista riferita alle figure delle donne lavoratrici, costruite con sodo realismo di chiara matrice lombarda, si fa evidente la propensione verso una pittura più personale e meditata legata all’Impressionismo ma filtrata dalla lezione chiarista cui già rimandava la mobile sostanza luminosa dei colori.

La poetica dell’artista ha fondamento nel sentimento e nella intimità di un rapporto diretto con il soggetto. Siano le ballerine, le maternità, le modelle o le donne al lavoro la femminilità è sempre al centro dell’attenzione non già solo in quanto espressione carnale bensì come rappresentazione visiva di una valorialità complessa e di un rapporto spirituale privilegiato con il mondo.

La natura nella sua struggente e caduca bellezza è dall’artista contemplata in malinconiche o gioiose riflessioni sia ad olio che ad acquarello intessute di pastosi o liquidi toni cangianti nella luce tersa e mobile che crea una dinamica aggraziata di chiaroscuri. Sode e limpide le vedute e abili gli scorci di cascine e luoghi che rendono la campagna attorno al Po un luogo di magiche e riposte narrazioni”.

Tiziana Cordani, Cremona 2020

Leggi tutto